A Reggio Calabria tutti gli appuntamenti del MArRC
Profumi antichi, laboratori per bambini e aperture straordinarie: le notti d'estate al Museo dei Bronzi
Testa femminile appartenente a un grande busto votivo, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Samantha De Martin
10/08/2017
Reggio Calabria - Una giovane donna intenta a specchiarsi, una sirena con le ali spiegate, e ancora Hermes, con tanto di mantello, petaso e calzari a fasce, che regge, con il braccio sinistro, il caduceo. Sono alcune delle figure che adornano contenitori e balsamari, vasi impiegati per la conservazione delle essenze e unguentari deposti come ex voto, bruciaprofumi utilizzati nei santuari e che il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, rinnovata dimora dei Bronzi di Riace, sfodera in occasione della mostra Aromata. Profumi e unguenti nell'antichitá.
Un itinerario raffinato - che si inserisce nell'ambito del progetto Notte d'estate al MArRC - alla scoperta dell'ammaliante universo della seduzione e della bellezza nel mondo classico.
Dal 10 agosto al 10 settembre piazza Orsi, spazio all'interno del Museo Archeologico Nazionale, ospita circa 50 reperti inediti, esposti in quattro vetrine, appartenenti alla ricca collezione del Museo. Si tratta di pezzi provenienti da alcune cittá della Magna Grecia, che coprono un arco di tempo che corre dall’età arcaica alle successive fasi di età romana, e che illustrano gli impieghi degli unguenti nei luoghi di culto, nelle necropoli e nella vita quotidiana, in stretta connessione con la bellezza e la cura del corpo.
«L'esposizione - spiega Carmelo Malacrino, direttore del Museo e tra i curatori della mostra - è il risultato delle attività di riordino dei magazzini, della nuova inventariazione del patrimonio del museo e della valutazione dello stato conservativo dei singoli reperti. Ma è soprattutto un'occasione per presentare in chiave diversa alcune delle opere presenti nella collezione permanente, affiancate dai tanti reperti conservati nei depositi ed esposti per la prima volta».
Tra i pezzi della mostra figurano i thymiateria - piccoli altari deputati alla combustione di essenze - una pratica rituale volta a stabilire un legame tra i fedeli e le divinità, e che ha lasciato traccia nell'etimologia di “profumo”, da “per fumum”.
E poco conta che Plinio il Vecchio considerasse lo scopo dei profumi superfluo, dal momento che, a differenza di perle e gioielli, “gli unguenti perdono subito il loro profumo per morire già un'ora dopo il loro uso”. Questi irrinunciabili "belletti" dell'arte profumatoria, utilizzati tanto dagli uomini quanto dalle donne, e che esigevano una delicatissima conservazione in specifici contenitori, passarono rapidamente dall'Oriente e dall'Egitto ai Greci.
Aromata si inserisce nell'ampio calendario di iniziative estive del museo dei Bronzi di Riace, una struttura di grande suggestione che ha aperto i battenti il 30 aprile dello scorso anno, completamente rinnovata, anche se ancora manca di un sito ufficiale. Attraverso un percorso sviluppato su quattro piani - dalla Preistoria alle grandi architetture templari dei territori di Locri, Kaulonia e Punta Alice - il MArRC racconta al visitatore la Storia della Calabria, «con l'obiettivo - spiega il direttore Malacrino - di cercare di far crescere il legame sempre più stretto con la città e con il territorio, incrementando il senso identitario dei cittadini dell'area dello Stretto e offrendo, contemporaneamente, al turista la storia di una regione straordinaria».
Un obiettivo che, a quanto pare, ha già dato ottimi risultati se si guarda agli oltre 3mila visitatori che lo scorso 6 agosto - in occasione delle aperture gratuite previste dal MiBACT ogni prima domenica del mese - hanno scelto di visitare Palazzo Piacentini.
Le tombe ellenistiche nei sotterranei del Museo
Aromata è anche un'occasione per ammirare uno dei fiori all'occhiello del museo reggino che, oltre al fascino mozzafiato dei Bronzi di Riace e di innumerevoli gioielli archeologici, accoglie i resti di alcune tombe, appartenenti alla necropoli settentrionale dell'antica città greca di Rhegion, inquadrabile cronologicamente in età ellenistica, tra il IV e il II secolo a.C. Delle circa cento sepolture, rinvenute nel 1932 durante la costruzione di Palazzo Piacentini, sede del MArRC, eterogenee per tipologia costruttiva, ne sono state mantenute in situ solo alcune.
«Quest'area archeologica musealizzata - spiega Malacrino - è rimasta chiusa fino all'anno scorso e adesso è una delle grandi novità del Museo».
Tra le sepolture - collocate nel vano sotterraneo cui si accede dal pianterreno del museo - risulta di particolare interesse una tomba a camera di pianta rettangolare costruita in mattoni e con la volta a botte che, al momento della scoperta, risultava interamente intonacata. Era destinata a due individui adulti con il capo rivolto ad oriente e con, ai piedi, i consueti unguentari in terracotta.
Queste interessanti testimonianze non sono sempre visibili al pubblico. Si possono tuttavia visitare in giorni e orari stabiliti - comunicati sulla pagina Facebook del Museo - grazie alla collaborazione dei volontari Touring per il patrimonio culturale.
Giocare con l'arte: un museo “baby-friendly”
Il Museo in riva alla Stretto dedica ai bambini dai 6 ai 13 anni una serie di laboratori didattici tematici. Accompagnati da un adulto e guidati da un'esperta, i piccoli appassionati d'arte potranno divertirsi a disegnare maschere o a riprodurre con la plastilina gli oggetti conservati al museo, dopo averli osservati nel corso delle loro visite. Il 13 agosto si svolgerà l'ultimo appuntamento durante il quale i piccoli si confronteranno con le mitologiche figure di Apollo e Artemide Tra le iniziative dedicate ai bambini, anche Colora l'antico ed Enig-MArRC, un avvincente itinerario didattico pensato per i bambini tra i 3 e i 14 anni.
In bus tra i musei del Parco Nazionale d'Aspromonte
Sono due gli itinerari artistici - che si affiancano a cinque percorsi storico-naturalistici - che, a bordo di un “Park bus”, e in compagnia delle guide del Parco, conducono i visitatori del MArRC alla scoperta di importanti siti artistici e musei nel cuore del Parco Nazionale d'Aspromonte. Si potrà scegliere, su prenotazione, se raggiungere il Museo della Cultura greco-calabra Gerhald Rohlfs di Bova, importante centro dell'area grecanica che tanto affascinò il viaggiatore Edward Lear, o se passeggiare tra i reperti archeologici, dall'età del ferro al periodo medievale, ospitati al Museo Civico di Gerace.
Non solo arte
In un percorso multidisciplinare che coniuga musica, scienza ed arte, in collaborazione con il Conservatorio F. Cilea e con il Planetario Pythagoras, il MArRC snocciola anche una serie di appuntamenti, in occasioni delle aperture serali straordinarie, sulla Terrazza del Museo. Un'iniziativa prevede, il prossimo 12 agosto, anche un' osservazione astronomica “sopra la testa” dei Bronzi di Riace.
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Un itinerario raffinato - che si inserisce nell'ambito del progetto Notte d'estate al MArRC - alla scoperta dell'ammaliante universo della seduzione e della bellezza nel mondo classico.
Dal 10 agosto al 10 settembre piazza Orsi, spazio all'interno del Museo Archeologico Nazionale, ospita circa 50 reperti inediti, esposti in quattro vetrine, appartenenti alla ricca collezione del Museo. Si tratta di pezzi provenienti da alcune cittá della Magna Grecia, che coprono un arco di tempo che corre dall’età arcaica alle successive fasi di età romana, e che illustrano gli impieghi degli unguenti nei luoghi di culto, nelle necropoli e nella vita quotidiana, in stretta connessione con la bellezza e la cura del corpo.
«L'esposizione - spiega Carmelo Malacrino, direttore del Museo e tra i curatori della mostra - è il risultato delle attività di riordino dei magazzini, della nuova inventariazione del patrimonio del museo e della valutazione dello stato conservativo dei singoli reperti. Ma è soprattutto un'occasione per presentare in chiave diversa alcune delle opere presenti nella collezione permanente, affiancate dai tanti reperti conservati nei depositi ed esposti per la prima volta».
Tra i pezzi della mostra figurano i thymiateria - piccoli altari deputati alla combustione di essenze - una pratica rituale volta a stabilire un legame tra i fedeli e le divinità, e che ha lasciato traccia nell'etimologia di “profumo”, da “per fumum”.
E poco conta che Plinio il Vecchio considerasse lo scopo dei profumi superfluo, dal momento che, a differenza di perle e gioielli, “gli unguenti perdono subito il loro profumo per morire già un'ora dopo il loro uso”. Questi irrinunciabili "belletti" dell'arte profumatoria, utilizzati tanto dagli uomini quanto dalle donne, e che esigevano una delicatissima conservazione in specifici contenitori, passarono rapidamente dall'Oriente e dall'Egitto ai Greci.
Aromata si inserisce nell'ampio calendario di iniziative estive del museo dei Bronzi di Riace, una struttura di grande suggestione che ha aperto i battenti il 30 aprile dello scorso anno, completamente rinnovata, anche se ancora manca di un sito ufficiale. Attraverso un percorso sviluppato su quattro piani - dalla Preistoria alle grandi architetture templari dei territori di Locri, Kaulonia e Punta Alice - il MArRC racconta al visitatore la Storia della Calabria, «con l'obiettivo - spiega il direttore Malacrino - di cercare di far crescere il legame sempre più stretto con la città e con il territorio, incrementando il senso identitario dei cittadini dell'area dello Stretto e offrendo, contemporaneamente, al turista la storia di una regione straordinaria».
Un obiettivo che, a quanto pare, ha già dato ottimi risultati se si guarda agli oltre 3mila visitatori che lo scorso 6 agosto - in occasione delle aperture gratuite previste dal MiBACT ogni prima domenica del mese - hanno scelto di visitare Palazzo Piacentini.
Le tombe ellenistiche nei sotterranei del Museo
Aromata è anche un'occasione per ammirare uno dei fiori all'occhiello del museo reggino che, oltre al fascino mozzafiato dei Bronzi di Riace e di innumerevoli gioielli archeologici, accoglie i resti di alcune tombe, appartenenti alla necropoli settentrionale dell'antica città greca di Rhegion, inquadrabile cronologicamente in età ellenistica, tra il IV e il II secolo a.C. Delle circa cento sepolture, rinvenute nel 1932 durante la costruzione di Palazzo Piacentini, sede del MArRC, eterogenee per tipologia costruttiva, ne sono state mantenute in situ solo alcune.
«Quest'area archeologica musealizzata - spiega Malacrino - è rimasta chiusa fino all'anno scorso e adesso è una delle grandi novità del Museo».
Tra le sepolture - collocate nel vano sotterraneo cui si accede dal pianterreno del museo - risulta di particolare interesse una tomba a camera di pianta rettangolare costruita in mattoni e con la volta a botte che, al momento della scoperta, risultava interamente intonacata. Era destinata a due individui adulti con il capo rivolto ad oriente e con, ai piedi, i consueti unguentari in terracotta.
Queste interessanti testimonianze non sono sempre visibili al pubblico. Si possono tuttavia visitare in giorni e orari stabiliti - comunicati sulla pagina Facebook del Museo - grazie alla collaborazione dei volontari Touring per il patrimonio culturale.
Giocare con l'arte: un museo “baby-friendly”
Il Museo in riva alla Stretto dedica ai bambini dai 6 ai 13 anni una serie di laboratori didattici tematici. Accompagnati da un adulto e guidati da un'esperta, i piccoli appassionati d'arte potranno divertirsi a disegnare maschere o a riprodurre con la plastilina gli oggetti conservati al museo, dopo averli osservati nel corso delle loro visite. Il 13 agosto si svolgerà l'ultimo appuntamento durante il quale i piccoli si confronteranno con le mitologiche figure di Apollo e Artemide Tra le iniziative dedicate ai bambini, anche Colora l'antico ed Enig-MArRC, un avvincente itinerario didattico pensato per i bambini tra i 3 e i 14 anni.
In bus tra i musei del Parco Nazionale d'Aspromonte
Sono due gli itinerari artistici - che si affiancano a cinque percorsi storico-naturalistici - che, a bordo di un “Park bus”, e in compagnia delle guide del Parco, conducono i visitatori del MArRC alla scoperta di importanti siti artistici e musei nel cuore del Parco Nazionale d'Aspromonte. Si potrà scegliere, su prenotazione, se raggiungere il Museo della Cultura greco-calabra Gerhald Rohlfs di Bova, importante centro dell'area grecanica che tanto affascinò il viaggiatore Edward Lear, o se passeggiare tra i reperti archeologici, dall'età del ferro al periodo medievale, ospitati al Museo Civico di Gerace.
Non solo arte
In un percorso multidisciplinare che coniuga musica, scienza ed arte, in collaborazione con il Conservatorio F. Cilea e con il Planetario Pythagoras, il MArRC snocciola anche una serie di appuntamenti, in occasioni delle aperture serali straordinarie, sulla Terrazza del Museo. Un'iniziativa prevede, il prossimo 12 agosto, anche un' osservazione astronomica “sopra la testa” dei Bronzi di Riace.
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