A Reggio Emilia dal 28 aprile all’11 giugno

Fotografia Europea a tu per tu con un'identità inquieta

Simon Roberts, Beachy Head, Seven Sisters Country Park, East Sussex, 14 March 2017, 182 x 152 cm, Archival pigment print © Simon Roberts
 

Samantha De Martin

28/04/2023

Reggio Emilia - Fotografare le dinamiche del cambiamento cercando di captare l’identità variegata di una comunità sempre più multietnica per dare un senso all’ inquietudine che la attraversa.
È il tema che guida l’edizione XVIII di Fotografia Europea, il Festival internazionale di fotografia atteso a Reggio Emilia dal 28 aprile all’11 giugno, incentrato quest’anno sull’idea di Europa e dei popoli che la abitano.
Promosso e prodotto da Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, l’evento sarà un’occasione per osservare un mondo in veloce cambiamento, gettando uno sguardo alle radici della nostra identità individuale e sociale, messe costantemente alla prova.

“Europe matters: visioni di un’identità inquieta” è il binario che guida i progetti selezionati dalla direzione artistica del Festival, composta da Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart.


Mónica de Miranda, The Lunch on the beach (after Manet), Portugal, 2022, 350 x 230 cm, stampa a getto d'inchiostro su carta cotone © Mónica de Miranda

Fulcro della kermesse saranno anche quest’anno le sale dei Chiostri di San Pietro che accoglieranno dieci mostre. Se Mónica De Miranda con il progetto The Island mette in discussione le nozioni standard di identità incentrate sulle categorie di razza e genere, Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni condividono la loro rappresentazione di Istanbul e dei profondi cambiamenti che stanno interessando la società turca esaminati con gli occhi delle comunità emarginate. Simon Roberts fotografa il Regno Unito stimolando la riflessione su cosa significhi essere britannici in un momento cruciale della storia contemporanea, mentre la fotografa italiana di origini pugliesi Alessia Rollo ricostruisce l’identità culturale dell’Italia meridionale con tecniche di manipolazione analogiche e digitali che svelano un universo evocativo e spirituale.
Samuel Gratacap torna a Reggio Emilia con Bilateral, un lavoro inedito dedicato al paesaggio visto da entrambi i lati del confine, attraverso la voce di chi quel confine cerca di attraversarlo, mentre il progetto fotografico Odesa dell’ucraina Yelena Yemchuk tesse un’ode visiva alla città.


Odesa ©Yelena Yemchuk

Con il francese Geoffroy Mathieu il pubblico segue i raccoglitori che vivono dei prodotti offerti dalla natura sebbene in paesaggi danneggiati e precari, alla riscoperta di una sussistenza alternativa che vede nella ricerca di frutti e piante medicinali un nuovo modo di vivere.
Sabine Weiss sarà invece la protagonista della mostra storica di questa edizione. Attraverso foto d’archivio e numerosi documenti e riviste dell’epoca, la mostra Sabine Weiss. Una vita da fotografa a cura di Virginie Chardin, ne ripercorre l’intera carriera dagli esordi nel 1935 agli anni Ottanta.

Palazzo da Mosto ospita invece le opere fotografiche provenienti dalla collezione del progetto Ars Aevi (parziale anagramma della parola “Sarajevo”) che celebrano la Bosnia Erzegovina come Paese Ospite di questa edizione del festival.

Il ruolo dell’immagine come strumento capace di rivelare le complessità della realtà e del tempo presente si fa invece spazio a Palazzo dei Musei. Qui la mostra Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi (dal 28 aprile al 25 febbraio) propone un articolato percorso dedicato all’elemento naturale. Giardini in Europa è una rivisitazione della mostra del 1988, curata da Ghirri e Giulio Bizzarri, che propone alcune ricerche su aree verdi e giardini condotte, oltre che dallo stesso Ghirri, da tredici fotografi che testimoniano un sentimento di appartenenza nei confronti degli spazi naturali e la necessità di un loro profondo ripensamento nel contesto delle città moderne.


Ivor Prickett, Slavica Eremic nutre il suo bambino Nikola mentre suo marito Nebojsa dorme, 2006, Jurga, Croazia. Fotografia dalla serie “Returning Home – Croatia” | Courtesy and © Ivor Prickett

Sempre Palazzo dei Musei sarà la sede di Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023, il progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza sette talenti della fotografia italiana under 35. A dimostrazione della vivacità culturale che avvolge Reggio Emilia durante il festival, diverse istituzioni culturali presenterannoo progetti ad esso collegati. La Collezione Maramotti si unisce al Festival con No Home from War: Tales of Survival and Loss, prima mostra in Italia del fotogiornalista inglese Ivor Prickett, con oltre cinquanta scatti relativi a scenari di conflitto dal 2006 al 2022. Il fotoreporter Antonio Sansone, tra i più significativi esponenti del fotogiornalismo di impegno civile del secondo dopoguerra, sarà protagonista al CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma con la mostra Rituali d’Europa.
Anche quest’anno lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, accompagnerà i giovani amanti della fotografia in un percorso che va dall’ideazione alla realizzazione di un progetto espositivo.
Ad arricchire l'egenda del Festival sarà un ricco calendario di appuntamenti che coinvolgerà i visitatori dalle giornate inaugurali – 28, 29, 30 aprile e 1° maggio – fino all’11 giugno.

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