Il ritrovamento nei pressi della Basilica di San Pietro
A Roma torna alla luce il leggendario Teatro di Nerone
Scavi del Teatro di Nerone, panoramica I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Francesca Grego
27/07/2023
Roma - I grandi scrittori dell’antichità lo conoscevano bene, al punto che il Teatro di Nerone, a lungo introvabile, era diventato quasi una leggenda. Recentissimi scavi ne hanno finalmente portato alla luce le rovine e le antiche pietre sono pronte a raccontarne delle belle. Set della scoperta è Palazzo della Rovere, a due passi dalla Basilica di San Pietro, sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, un tempo parte degli Horti di Agrippina Maggiore, la nonna materna del famigerato imperatore. Qui sono emerse la scena teatrale e la cavea su cui sorgevano le gradinate per il pubblico, nonché un ricchissimo apparato di decorazioni in stile ionico, tra cui colonne, elementi architettonici e rivestimenti in marmi bianchi e colorati. Stucchi ricoperti a foglia d’oro impreziosivano sia l’interno che il prospetto della struttura. Un secondo edificio ospitava probabilmente i locali di servizio, dove venivano conservati costumi e scenografie.
Capitello romano dal Teatro di Nerone I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
“Si tratta di una scoperta di eccezionale importanza – commenta il Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro – che testimonierebbe uno straordinario edificio di età giulio claudia, il teatro dove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore”. E da qui, se ben si intende un celebre passo di Tacito, Nerone contemplò rovinoso incendio del 64 d.C. cantando versi sulla caduta di Troia. Non lontano, racconta Tacito, anche Caligola aveva voluto un luogo per i suoi piaceri, un circo per le corse private dei carri. Sebbene costruiti all’interno di una grande tenuta privata, sia il teatro che il circo erano aperti al pubblico e serviti da due importanti arterie dell’Urbe antica: le vie Cornelia e Triumphalis. Dopo la fine della dinastia giulio claudia, tuttavia, da luoghi di ozi e di svaghi gli Horti di Agrippina si trasformarono progressivamente in un’area di sepolture private e necropoli.
Scavi del Teatro di Nerone: colonne di età giulio claudia I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Le rivelazioni degli scavi, infatti, non terminano qui: risale al Medioevo l’altro importante nucleo di testimonianze venute alla luce, che racconta come intorno al Teatro di Nerone siano sorte in seguito una serie botteghe artigianali, per esempio per la lavorazione dell’osso. Gli archeologi ipotizzano uno stretto legame tra queste attività e il fenomeno del pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro, sepolto in Vaticano proprio nei pressi del vecchio circo di Caligola. Aveva sede qui, sull’area di Palazzo della Rovere, la Schola Saxorum, uno dei più antichi asili e punto di riferimento per i pellegrini provenienti dall’Europa settentrionale. A raccontare questa fase sono una fiaschetta sagomata con la forma del gallo di San Pietro, insegne da pellegrino con il Volto Santo di Lucca e la Santa Vergine di Rocamadour, matrici per la produzione di rosari e preziosi oggetti liturgici, per esempio calici vitrei rari per l’epoca e di finissima lavorazione. Un tesoro che in futuro sarà esposto e valorizzato all’interno Palazzo della Rovere, grazie alla collaborazione avviata tra la Soprintendenza Speciale di Roma e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Scavi di Palazzo della Rovere: reperti medioevali I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Capitello romano dal Teatro di Nerone I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
“Si tratta di una scoperta di eccezionale importanza – commenta il Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro – che testimonierebbe uno straordinario edificio di età giulio claudia, il teatro dove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore”. E da qui, se ben si intende un celebre passo di Tacito, Nerone contemplò rovinoso incendio del 64 d.C. cantando versi sulla caduta di Troia. Non lontano, racconta Tacito, anche Caligola aveva voluto un luogo per i suoi piaceri, un circo per le corse private dei carri. Sebbene costruiti all’interno di una grande tenuta privata, sia il teatro che il circo erano aperti al pubblico e serviti da due importanti arterie dell’Urbe antica: le vie Cornelia e Triumphalis. Dopo la fine della dinastia giulio claudia, tuttavia, da luoghi di ozi e di svaghi gli Horti di Agrippina si trasformarono progressivamente in un’area di sepolture private e necropoli.
Scavi del Teatro di Nerone: colonne di età giulio claudia I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Le rivelazioni degli scavi, infatti, non terminano qui: risale al Medioevo l’altro importante nucleo di testimonianze venute alla luce, che racconta come intorno al Teatro di Nerone siano sorte in seguito una serie botteghe artigianali, per esempio per la lavorazione dell’osso. Gli archeologi ipotizzano uno stretto legame tra queste attività e il fenomeno del pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro, sepolto in Vaticano proprio nei pressi del vecchio circo di Caligola. Aveva sede qui, sull’area di Palazzo della Rovere, la Schola Saxorum, uno dei più antichi asili e punto di riferimento per i pellegrini provenienti dall’Europa settentrionale. A raccontare questa fase sono una fiaschetta sagomata con la forma del gallo di San Pietro, insegne da pellegrino con il Volto Santo di Lucca e la Santa Vergine di Rocamadour, matrici per la produzione di rosari e preziosi oggetti liturgici, per esempio calici vitrei rari per l’epoca e di finissima lavorazione. Un tesoro che in futuro sarà esposto e valorizzato all’interno Palazzo della Rovere, grazie alla collaborazione avviata tra la Soprintendenza Speciale di Roma e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Scavi di Palazzo della Rovere: reperti medioevali I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
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