Fino al 5 novembre a Roma

Cinquant'anni di Letizia Battaglia in mostra alle Terme di Caracalla

Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974 | Courtesy Electa
 

Samantha De Martin

09/06/2023

Roma - L’arresto del boss Leoluca Bagarella lascia il posto a un uomo ucciso in bicicletta, mentre a Palermo correva l’anno 1984. Due anni prima il giudice Giovanni Falcone prendeva parte ai funerali del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, mentre l’universo dell’infanzia si fa spazio dalla Russia alla Turchia attraverso scatti che inseguono gli sguardi di una giovane e fragile esistenza.
Sono alcune delle immagini di Letizia Battaglia che raccontano a tutto tondo un’epoca entrando a pieno titolo nella storia della fotografia.
Fino al 5 novembre le Terme di Caracalla ospitano una selezione di 92 fotografie di grande formato che ripercorrono cinquant’anni di carriera della fotografa siciliana, paladina dei diritti civili, della donna che con una Pentax K 1000 esplora quel cuore di Palermo dove ricchezza e povertà convivono con rassegnata indifferenza.
Entra nei vicoli, Battaglia, si fa largo nei rioni, nei palazzi dell’aristocrazia, realizza immagini forti e dolci, poetiche e drammatiche al tempo stesso, che descrivono con rispetto la realtà sociale.


Letizia Battaglia, Graziella, Via Pindemonte, Ospedale Psichiatrico, Palermo, 1983 | Courtesy Electa

“Letizia Battaglia - spiega Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma - rappresenta un connubio esemplare tra impegno civile, sentire sociale e sguardo artistico. Nel trentesimo anniversario degli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro la Soprintendenza le dedica questa mostra, inaugurando alla fruizione due nuovi ambienti delle Terme di Caracalla, per dimostrare come le sue immagini raccontino a tutto tondo un’epoca entrando a pieno titolo nella storia della fotografia”.

Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la mostra, intitolata Senza fine, come spiega il curatore Paolo Falcone, vuole “comporre un’opera unica, atematica, atemporale e priva di gerarchie dove fotografie iconiche, appunti di viaggio, vita quotidiana costruiscono una narrazione aperta per conoscere e scoprire i tanti aspetti di Letizia Battaglia”.


Letizia Battaglia, Atatürk, Turchia, 1984 | Courtesy Electa

All’interno dell’area archeologica, l’esposizione si avvale di un allestimento che rende omaggio all’architetta Lina Bo Bardi. A lei si devono gli espositori in lastre di cristallo temperato del Museo de Arte de São Paulo, in Brasile. Ai suoi cavaletes del 1968 si ispirano le strutture espositive delle fotografie di Letizia Battaglia.
Senza Fine è un omaggio a Letizia Battaglia, una delle figure principali nella storia della fotografia internazionale, ricordata soprattutto per il coraggio, manifestato al tempo della collaborazione con il quotidiano L’Ora di Palermo, e per quelle immagini realizzate durante la sanguinosa guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta.

La mostra ricalca il suo modo di rompere gli schemi con un progetto unico, distribuito su più spazi, dove un'ampia selezione di fotografie racconta in modo non cronologico e atematico i molteplici modi di maneggiare e fare propria quest’arte.
Il visitatore è invitato a scrutare le immagini più note con le quali Battaglia consegna alla storia una delle pagine più drammatiche, poetiche e struggenti della Sicilia. Tuttavia il percorso apre anche a un universo di scatti realizzati fuori dalla sua terra, tappe di viaggi fondamentali utili a far comprendere l’insieme della sua opera e del suo pensiero.
Fotografia, cronaca e vita privata confluiscono così in unico coinvolgente percorso che ha per filo conduttore la straordinaria umanità dell'artista palermitana.


Letizia Battaglia, Utah, USA, 2019 | Courtesy Electa