Visite guidate gratuite il 12 e il 24 settembre

Domenica al Mitreo Barberini: affreschi e riti misterici si svelano in due aperture straordinarie

Mitreo Barberini I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
 

Francesca Grego

09/09/2021

Roma - Energico e fiero, il dio Mitra afferra il toro con forza, gli spinge indietro la testa e lo colpisce al collo con la spada. Un serpente e un cane bevono dalla ferita dell’animale sacro, mentre uno scorpione gli ferisce i testicoli. È un rito antichissimo legato alle costellazioni, giunto dall’Oriente per conquistare i potenti di Roma, quello dipinto in fondo al Mitreo Barberini, l’unico nell’Urbe a conservare le pitture originali e tra i pochissimi esempi in Italia: un luogo magico e misterioso incastonato tra i gioielli della Capitale barocca, che aprirà le porte al pubblico in via straordinaria per due giornate, il 12 e il 24 settembre, con visite guidate gratuite su prenotazione.
 
Scoperto per caso nel 1936 durante lavori di edilizia, il Mitreo Barberini si trova in pieno centro, tra la facciata posteriore dell’omonimo palazzo, oggi sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, in via delle Quattro Fontane e via San Nicola da Tolentino, nei sotterranei della Palazzina Savorgnan di Brazzà. Risale al III secolo, il periodo di massima diffusione dei culti mitraici a Roma. Diversamente dai classici templi romani, quello dedicato al dio di origine persiana è un santuario intimo e raccolto (12 x 6 metri), ricavato all'interno di un edificio di circa cent'anni prima per ospitare rituali misterici destinati a pochi eletti, spesso legati alle alte sfere militari e alle elite dell'Impero. Sotto la volta a botte, i due lunghi sedili che fiancheggiano le pareti accoglievano gli iniziati, che partecipavano sdraiati al rito in onore di Mitra e al successivo banchetto.


Mitreo Barberini, dettaglio degli affreschi della parete di fondo I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma

Come anticipato, il pezzo forte di questo raro tesoro archeologico è l'elaborata decorazione ad affresco. In alto, la volta celeste presenta i segni zodiacali, con al centro un dio dalla testa di leone adagiato su un globo e avvolto dalle spire di un serpente, che simboleggiano il tempo e l'eternità. Alle estremità laterali, il Sole e la Luna vegliano sulla vita del cosmo. Più in basso, dieci riquadri (pinakes) illustrano la storia di Mitra: Zeus che fulmina i Giganti, la nascita del dio da una roccia, Mitra che fa scaturire l'acqua dalla pietra colpendola con una freccia, il dio che traspoorta il toro, il banchetto mistico, il patto con il Sole e la sua iniziazione al culto di Mitra. Al centro della scena campeggia la Tauroctonia, fulcro dei misteri, in cui Mitra sacrifica l'animale sacro affiancato dai due assistenti Cautes e Cautopates. 

"È una gioia riaprire un monumento così significativo e consentire di nuovo ai visitatori di conoscere un luogo ricco di fascino e di mistero al centro di Roma, come il Mitreo Barberini", ha detto la Soprintendente Speciale Daniela Porro: "Due giornate a ingresso gratuito arricchite dalla guida sapiente di Simona Morretta, l'archeologa responsabile del sito, che  saprà svelare ogni aspetto del luogo e dei preziosi affreschi in esso contenuti". 

Le visite si svolgeranno domenica 12 e venerdì 24 settembre dalle 9.30 alle 12.30 in quattro turni da 15 persone. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.soprintendenzaspecialeroma.it, mentre il link per la prenotazione è forms.gle/qPaj5KvMUPkvWU9u9. 


Mitreo Barberini, Il carro del Sole I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma