Dialogo Infinito è la porta n. 2 di “Three Gates of In-Perfection”
Il Dialogo Infinito di Giancarlo Neri tra camminatori e animali
Giancarlo Neri + Dialogo Infinito, Parco del Sorbo, Formello, Roma, 2019 | Foto: © Angelo Cricchi | Courtesy of Angelo Cricchi
la redazione
08/10/2019
Roma - Giancarlo Neri firma la seconda porta del progetto di Land Art Three Gates of In-Perfection, a cura del fotografo e video maker Angelo Cricchi. Il progetto - che sarà inaugurato il 12 Ottobre al Parco di Veio - è risultato vincitore del bando Arte sui Cammini, indetto dalla Regione Lazio. Three Gates of In-Perfection è un'idea a cui hanno preso parte anche gli artisti Davide Dormino, con la scultura Atlante, e il duo Goldschmied&Chiari con Connessione.
Dialogo Infinito invita il viaggiatore a entrare in contatto con l’altro. L'opera è realizzata in acciaio Corten, un materiale non soggetto a corruzione o corrosione dopo che ha sviluppato una patina di ruggine in superficie. Essa esprime la volontà su cui si fonda il secondo varco, quello del confronto con il diverso da noi.
Abbiamo rivolto alcune domande a Giancarlo Neri (LEGGI INTERVISTA).
In quale prospettiva va inquadrato Dialogo Infinito?
“L’idea di realizzare un’opera in un luogo come la Valle del Sorbo, sul percorso della Via Francigena, mi è piaciuta subito; prima di tutto per la sublime bellezza del posto e poi perché è un luogo frequentato da camminatori di ogni genere, da gente senza fretta, adatto alla riflessione e alla contemplazione.”
In che modo il paesaggio naturale e culturale della Francigena fa parte della tua opera ?
“Io vedo sempre le mie opere come un tutt’uno tra il mio intervento e il luogo dove questo avviene, sia esso urbano, architettonico, rurale o addirittura marino come è capitato in passato. Se devo dire la verità qui, per la prima volta, ci sarà un elemento in più che mi piace moltissimo: gli animali. Nel parco ci sono alcuni allevatori che lasciano liberi i loro animali, mucche e cavalli, di pascolare nei prati. Ecco, non vedo l’ora che questo accada intorno alla mia scultura!“
C'è un aspetto “spirituale” / “matafisico” nella tua ricerca artistica?
“A questa domanda posso rispondere in un solo modo: nel lavoro di un artista degno di questo nome c’è sempre un aspetto spirituale e/o metafisico. Forse, paradossalmente, di spiritualità e metafisica ce n’è un po’ meno nel lavoro di quelli che si dilungano troppo a parlarne…”
Più in generale, quale contributo può dare l'arte al nuovo viandante di oggi che percorre l'antica via sacra?
“Domanda difficile, mi viene da rispondere alla Duke Ellington (“there are two kinds of music, good music and the other kind”): io, come sempre, spero solo che la mia sia “good art”.”
Dialogo Infinito invita il viaggiatore a entrare in contatto con l’altro. L'opera è realizzata in acciaio Corten, un materiale non soggetto a corruzione o corrosione dopo che ha sviluppato una patina di ruggine in superficie. Essa esprime la volontà su cui si fonda il secondo varco, quello del confronto con il diverso da noi.
Abbiamo rivolto alcune domande a Giancarlo Neri (LEGGI INTERVISTA).
In quale prospettiva va inquadrato Dialogo Infinito?
“L’idea di realizzare un’opera in un luogo come la Valle del Sorbo, sul percorso della Via Francigena, mi è piaciuta subito; prima di tutto per la sublime bellezza del posto e poi perché è un luogo frequentato da camminatori di ogni genere, da gente senza fretta, adatto alla riflessione e alla contemplazione.”
In che modo il paesaggio naturale e culturale della Francigena fa parte della tua opera ?
“Io vedo sempre le mie opere come un tutt’uno tra il mio intervento e il luogo dove questo avviene, sia esso urbano, architettonico, rurale o addirittura marino come è capitato in passato. Se devo dire la verità qui, per la prima volta, ci sarà un elemento in più che mi piace moltissimo: gli animali. Nel parco ci sono alcuni allevatori che lasciano liberi i loro animali, mucche e cavalli, di pascolare nei prati. Ecco, non vedo l’ora che questo accada intorno alla mia scultura!“
C'è un aspetto “spirituale” / “matafisico” nella tua ricerca artistica?
“A questa domanda posso rispondere in un solo modo: nel lavoro di un artista degno di questo nome c’è sempre un aspetto spirituale e/o metafisico. Forse, paradossalmente, di spiritualità e metafisica ce n’è un po’ meno nel lavoro di quelli che si dilungano troppo a parlarne…”
Più in generale, quale contributo può dare l'arte al nuovo viandante di oggi che percorre l'antica via sacra?
“Domanda difficile, mi viene da rispondere alla Duke Ellington (“there are two kinds of music, good music and the other kind”): io, come sempre, spero solo che la mia sia “good art”.”
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