Al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno
Picasso "lo straniero" presto in mostra a Roma
 
										
										 
										
										
																		
																									Pablo Picasso, L’Ombre, 29 dicembre 1953, Olio su tela Musée national Picasso-Paris, Dation Pablo Picasso, 1979. MP3 © Succession Picasso by SIAE 2024 Photo © RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Mathieu Rabeau
															
							Samantha De Martin
02/01/2025
							Roma -  Dopo la confisca delle opere cubiste da parte del governo francese, la primavera romana di Picasso, nel 1917, segna un momento storico di svolta e di rinascita per l’artista che, nonostante una permanenza lunga quasi 60 anni, non ottenne mai la cittadinanza francese. 
Guarda anche a questo importante soggiorno trascorso dal maestro nella capitale in compagnia di Jean Cocteau, Erik Satie, Serge de Diaghilev e Leonid Massine, la mostra “Picasso lo straniero”, attesa al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno.
Dopo Milano e Mantova, la seconda tappa del percorso realizzato grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (MNPP), il Palais de la Port Dorée di Parigi, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli - Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee, approda nella capitale organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte.
Nato da un’idea di Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra e autrice del libro Picasso. Una vita da straniero (Prix Femina Essai, 2021), con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris, il percorso presenta un centinaio di opere dell’artista, oltre a lettere, documenti, fotografie.
L’atteso appuntamento romano prevede anche un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso – Polo Museale.
Stabilitosi a Parigi definitivamente nel 1904 e accolto in Francia fino alla morte, Picasso, nonostante tutto, resterà in terra francese uno “straniero”. L’impatto di questa condizione sulla sua opera, ma anche le reazioni all’ostilità del paese in cui visse, filo conduttore della mostra, offriranno al pubblico un punto di vista inatteso sul gigante del Novecento.
L’esposizione segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, illustrando al pubblico come l’artista abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato. A illustrarne la condizione e ad approfondire ulteriormente il modo in cui l’artista, maestro dell’arte del Novecento, si sia affermato e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche, saranno prestiti di importanti musei e collezioni private europee.
						
					Guarda anche a questo importante soggiorno trascorso dal maestro nella capitale in compagnia di Jean Cocteau, Erik Satie, Serge de Diaghilev e Leonid Massine, la mostra “Picasso lo straniero”, attesa al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno.
Dopo Milano e Mantova, la seconda tappa del percorso realizzato grazie alla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris (MNPP), il Palais de la Port Dorée di Parigi, il Museu Picasso Barcelona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli - Musée de la céramique di Vallauris e importanti e storiche collezioni private europee, approda nella capitale organizzata da Fondazione Roma con Marsilio Arte.
Nato da un’idea di Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra e autrice del libro Picasso. Una vita da straniero (Prix Femina Essai, 2021), con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris, il percorso presenta un centinaio di opere dell’artista, oltre a lettere, documenti, fotografie.
L’atteso appuntamento romano prevede anche un nucleo di opere inedite, selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso – Polo Museale.
Stabilitosi a Parigi definitivamente nel 1904 e accolto in Francia fino alla morte, Picasso, nonostante tutto, resterà in terra francese uno “straniero”. L’impatto di questa condizione sulla sua opera, ma anche le reazioni all’ostilità del paese in cui visse, filo conduttore della mostra, offriranno al pubblico un punto di vista inatteso sul gigante del Novecento.
L’esposizione segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, illustrando al pubblico come l’artista abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato. A illustrarne la condizione e ad approfondire ulteriormente il modo in cui l’artista, maestro dell’arte del Novecento, si sia affermato e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche, saranno prestiti di importanti musei e collezioni private europee.
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