Roma ospita a cielo aperto il Barocco contemporaneo e visionario di Javier Marín
Javier Marìn, Roma
21/12/2012
Roma - Fino al 2 febbraio la terrazza del Pincio ospita un gruppo di sculture dell’artista messicano Javier Marín : 13 monumentali cavalieri, che sembrano testimoniare l’avvento di un nuovo Barocco, contemporaneo e visionario, così come El Soplador, un bronzo di grandi dimensioniospitato nella centralissima piazza San Lorenzo in Lucina mentre una rassegna di altre quindici sculture dedicate al tema della corporeità come testimonianza della condizione umana hanno trovato spazio presso il Macro Testaccio – La Pelanda.
Il progetto artistico si intitola De 3 en 3, esposizione multipla che ha avuto diverse tappe internazionali, di cui Roma rappresenta quella conclusiva. La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, in collaborazione con la Presidenza della Commissione Cultura, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno diplomatico dell’Ambasciata del Messico in Italia e la Direzione Generale degli Affari Internazionali Conaculta del Messico. Il coordinamento organizzativo è curato dalla Galleria d’Arte Barbara Paci di Pietrasanta, rappresentante esclusiva dell’artista in Europa.
Singolare la tecnica utilizzata da Marín per le sue figure “materiche e minerali, colte nello spasimo, scomposte e lacere, spesso innestate o forse infestate da altre creature di incerta identità” perché I materiali utilizzati sono resina e semi di amaranto, gli stessi che gli Aztechi usavano nei loro rituali, insieme a carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco. In questo modo la trasparenza della resina fa emergere i colori della natura ed evoca le origini mitiche della terra d'origine dell'artista, il Messico.
Nicoletta Speltra
Il progetto artistico si intitola De 3 en 3, esposizione multipla che ha avuto diverse tappe internazionali, di cui Roma rappresenta quella conclusiva. La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, in collaborazione con la Presidenza della Commissione Cultura, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno diplomatico dell’Ambasciata del Messico in Italia e la Direzione Generale degli Affari Internazionali Conaculta del Messico. Il coordinamento organizzativo è curato dalla Galleria d’Arte Barbara Paci di Pietrasanta, rappresentante esclusiva dell’artista in Europa.
Singolare la tecnica utilizzata da Marín per le sue figure “materiche e minerali, colte nello spasimo, scomposte e lacere, spesso innestate o forse infestate da altre creature di incerta identità” perché I materiali utilizzati sono resina e semi di amaranto, gli stessi che gli Aztechi usavano nei loro rituali, insieme a carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco. In questo modo la trasparenza della resina fa emergere i colori della natura ed evoca le origini mitiche della terra d'origine dell'artista, il Messico.
Nicoletta Speltra
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