Restauro e valorizzazione per il sito archeologico romano
Nuova vita al Mausoleo di Sant’Elena e alle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro
Mausoleo di Sant’Elena I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
Francesca Grego
17/11/2025
Roma - Un suggestivo sito archeologico della Capitale torna pienamente fruibile e ritrova la propria integrità. Dimenticati per decenni, negli ultimi anni il Mausoleo di Sant’Elena e le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro sono stati al centro di un’attenzione speciale: in occasione del Giubileo 2025, lavori di restauro e valorizzazione hanno reso i due monumenti nuovamente leggibili e fruibili, mettendone in luce il valore nel ricco panorama della Roma paleocristiana. L’ultimo intervento li collega ora in un unico percorso integrato, garantendone la piena accessibilità anche ai visitatori ciechi, sordi e con difficoltà di movimento, e rende visibili le testimonianze emerse durante gli scavi più recenti, mentre un nuovo sistema di illuminazione invita il pubblico a un’esperienza immersiva all’interno delle catacombe, che con oltre 87 ambienti affrescati rappresentano quasi una pinacoteca del periodo tardo antico.
“Con questo intervento rendiamo un luogo altamente simbolico come il Mausoleo di Sant’Elena più fruibile a tutti i romani e ai visitatori italiani e stranieri”, afferma – sottolinea Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma: “Inoltre, sono stati potenziati i sistemi di sicurezza per valutare la stabilità dell’edificio dove venne sepolta la madre dell’imperatore Costantino, probabilmente la vera ispiratrice dell’editto di Milano del 313 che garantiva la libertà di culto ai cristiani”.
Per la sepoltura di sua madre Costantino fece predisporre un monumento dal diametro di oltre 20 metri giusto accanto alla nuova Basilica dei Santi Marcellino e Pietro, periti sotto le persecuzioni di Diocleziano. Chiamata anticamente Ad duas Lauros o Fundus Lauretus, la località era collegata con il grande palazzo imperiale del Sessorium che sorgeva presso l’attuale Porta Maggiore. Nei secoli le sue necropoli hanno accolto le spoglie degli equites singulares – i cavalieri della guardia imperiale – così come quelle degli ultimi martiri della Cristianità.
Soprannominato dai romani Tor Pignattara a causa delle numerose anfore vuote - in romanesco “pignatte” - inserite nel muro per sostenerne la grande cupola, il Mausoleo di Sant’Elena è oggi il fulcro di un’interessante polo archeologico. Insieme alla struttura monumentale che ha perso gran parte dell’apparato decorativo ma ha conservato le famose anfore, i visitatori possono osservare le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, con numerose pitture risalenti al IV secolo, e il nuovo Antiquarium che trova posto all’interno di una chiesetta sorta nel Seicento proprio tra le mura dell’edificio. I reperti del museo raccontano l’intera vicenda storica dell’area: dal complesso costantiniano, dove ritrovamenti stratificati illustrano la progressiva cristianizzazione delle campagne intorno all’Urbe, all’abbandono tra il XI e il XII secolo, quando il sarcofago in porfido di Elena fu trasferito in Laterano.
Completamente restaurato e messo in sicurezza, il sito è ora dotato di pannelli tattili con la storia del complesso, video guide in Lis e Is, rampe, montascale e visori 3D per osservare il Mausoleo nel suo aspetto originario. Una passerella in vetro sopraelevata permette di osservare dall’alto la cripta attribuita ai 40 Martiri di Sebaste, venuta alla luce nel corso di recenti scavi, con l’intenso sistema di sepolture ritrovate nel pavimento. È stato ripristinato inoltre un antico passaggio risalente al 1769, che riunisce l’attuale Antiquarium del Mausoleo alle sottostanti Catacombe in un unico circuito di visita con accesso e uscita distinti.
L’accesso alle catacombe con illuminazione indiretta, infine, consente al visitatore di adattare gradualmente la vista ai colori e alle tonalità più tenui delle gallerie catacombali, offrendo un’esperienza di visita immersiva. Lungo il nuovo collegamento sono esposti interessanti reperti archeologici provenienti da recenti scavi nelle catacombe, come le lapidi degli equites singulares dell’imperatore.
“Con questo intervento rendiamo un luogo altamente simbolico come il Mausoleo di Sant’Elena più fruibile a tutti i romani e ai visitatori italiani e stranieri”, afferma – sottolinea Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma: “Inoltre, sono stati potenziati i sistemi di sicurezza per valutare la stabilità dell’edificio dove venne sepolta la madre dell’imperatore Costantino, probabilmente la vera ispiratrice dell’editto di Milano del 313 che garantiva la libertà di culto ai cristiani”.
Per la sepoltura di sua madre Costantino fece predisporre un monumento dal diametro di oltre 20 metri giusto accanto alla nuova Basilica dei Santi Marcellino e Pietro, periti sotto le persecuzioni di Diocleziano. Chiamata anticamente Ad duas Lauros o Fundus Lauretus, la località era collegata con il grande palazzo imperiale del Sessorium che sorgeva presso l’attuale Porta Maggiore. Nei secoli le sue necropoli hanno accolto le spoglie degli equites singulares – i cavalieri della guardia imperiale – così come quelle degli ultimi martiri della Cristianità.
Soprannominato dai romani Tor Pignattara a causa delle numerose anfore vuote - in romanesco “pignatte” - inserite nel muro per sostenerne la grande cupola, il Mausoleo di Sant’Elena è oggi il fulcro di un’interessante polo archeologico. Insieme alla struttura monumentale che ha perso gran parte dell’apparato decorativo ma ha conservato le famose anfore, i visitatori possono osservare le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, con numerose pitture risalenti al IV secolo, e il nuovo Antiquarium che trova posto all’interno di una chiesetta sorta nel Seicento proprio tra le mura dell’edificio. I reperti del museo raccontano l’intera vicenda storica dell’area: dal complesso costantiniano, dove ritrovamenti stratificati illustrano la progressiva cristianizzazione delle campagne intorno all’Urbe, all’abbandono tra il XI e il XII secolo, quando il sarcofago in porfido di Elena fu trasferito in Laterano.
Completamente restaurato e messo in sicurezza, il sito è ora dotato di pannelli tattili con la storia del complesso, video guide in Lis e Is, rampe, montascale e visori 3D per osservare il Mausoleo nel suo aspetto originario. Una passerella in vetro sopraelevata permette di osservare dall’alto la cripta attribuita ai 40 Martiri di Sebaste, venuta alla luce nel corso di recenti scavi, con l’intenso sistema di sepolture ritrovate nel pavimento. È stato ripristinato inoltre un antico passaggio risalente al 1769, che riunisce l’attuale Antiquarium del Mausoleo alle sottostanti Catacombe in un unico circuito di visita con accesso e uscita distinti.
L’accesso alle catacombe con illuminazione indiretta, infine, consente al visitatore di adattare gradualmente la vista ai colori e alle tonalità più tenui delle gallerie catacombali, offrendo un’esperienza di visita immersiva. Lungo il nuovo collegamento sono esposti interessanti reperti archeologici provenienti da recenti scavi nelle catacombe, come le lapidi degli equites singulares dell’imperatore.
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