Dal 18 marzo al 15 ottobre a Roma
Sui sentieri infiniti del contemporaneo. 60 anni di Pistoletto al Chiostro del Bramante
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, cemento, smalto, stracci / cement, enemel, rags, 190 x 240 x 100 cm Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
Samantha De Martin
16/03/2023
Roma - Allontanarsi da uno specchio parlante per ritrovarsi nel bel mezzo di un’ Orchestra di stracci, bollitori, lastre di vetro attraverso cui l’artista trasforma la socialità di un pomeriggio qualunque di chiacchiere invernali, al tepore di una bevanda, in qualcosa di straordinario.
All’improvviso il bollitore intona un canto con voce da tenore, la stoffa diventa materia viva, i membri dell’orchestra, non più semplici oggetti, evocano serate danzanti e di festa.
Nell’infinità di modi di fare arte, di vedere, cambiare prospettiva, leggere la realtà, Michelangelo Pistoletto è maestro. Ecco perché quella che dal 18 marzo porterà fino al 15 ottobre al Chiostro del Bramante 50 opere e quattro grandi installazioni site specific realizzate in oltre 60 anni di carriera, assomiglia davvero, come la definisce il curatore Danilo Eccher, a “una mostra collettiva di un unico artista”. Un percorso narrativo, che diventa esperienza d’arte, invita a immergersi tra i lavori simbolo del maestro dell’Arte povera realizzati tra il 1962 e il 2023, a specchiarsi diventando opera stessa, a lasciare un segno o una scritta modificando lo spazio, a interpretare battendo le percussioni per diventare parte della narrazione.
Michelangelo Pistoletto, Grande sfera di giornali, 1966 - 2023, Polistirene, giornali pressati | Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella Prodotto da DART – Chiostro del Bramante
Superato il cortocircuito racchiuso nella Venere degli stracci - icona enigmatica del fulminante momento dell’Arte Povera, dove coesistono antico e contemporaneo, caos e armonia, immobilità e divenire, e dove gli ideali di perfezione racchiusi nella sacralità delle forme candide in contrapposizione al colore degli stracci ricordano che nulla è così perfetto come appare - il visitatore è investito dall’enorme Grande sfera ricoperta di pagine di quotidiani. Le mani del suo creatore la spingono tra le strade delle città incontro a sconosciuti che cavalcano l’onda della notizia portandola altrove.
Lasciamo gli anni Sessanta con i quadri specchianti o Metrocubo di Infinito per immergerci nei Settanta con L’Etrusco e la serie delle Porte Segno Arte insieme ad Autoritratto di Stelle fino a lavori più recenti. Il maestro invita a percorrere fisicamente una strada romana per ritrovarci fianco a fianco con la copia de L’Arringatore che ha il volto di Aulo Metello, nobile etrusco, di fronte a uno specchio nell’atto di parlare alla folla. Lo specchio, espressione del sé e del doppio, ma anche del presente e della memoria, ha un ruolo centrale nella poetica di Pistoletto. L’artista sembra riconoscervi la strada che porta al di là del muro su cui si infrangono le aspettative frustrate dai limiti del linguaggio.
Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2003 – 2023, piatti da batteria, coperchi | Courtesy l’artista e Galleria Continua San Gimignano
L’incontro tra opposti, microcosmo e macrocosmo, eternità e istante condensati nel corpo umano, si fa vibrante nell' Autoritratto di stelle del 1973, dove il maestro racchiude la silhouette del proprio corpo in una miriade di stelle, a ricordare a chi guarda cosa si nasconde sotto la pelle, dentro le ossa e nel sangue che ci rendono uguali.
Da qui l’esortazione ad "Amare le differenze" quasi gridata, calcata su venti scritte al neon riportate in diverse lingue, un inno alla pace e all’ascolto profondo dell’altro che ritorna in Love difference – Mar Mediterraneo, un’installazione caratterizzata da un grande tavolo dalla superficie specchiante che emula il bacino del Mediterraneo con, tutte intorno, sedie diverse, simbolo di culture differenti, nelle cui peculiarità Pistoletto rintraccia la straordinaria ricchezza culturale del Mare Nostrum.
“La mostra - spiega Pistoletto nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esposizione - rappresenta la diversità. Io stesso sono diverso in ogni momento della mia vita. L’arte ha un potenziale enorme. L’obiettivo è quello di creare una società nuova e lavorare per una rigenerazione della società iniziando dalle sue cellule. E credo che l’Italia rappresenti una bella cellula. Dobbiamo portare elementi creativi a collaborare con i sistemi politici per fare dell’Italia “piccola”, un’Italia grandissima”.
Michelangelo Pistoletto, L'Etrusco e la strada romana, 1976- 2023, bronzo e specchio | Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
A partire da una versione del Terzo Paradiso, realizzata in polistirene e PVC colorato, che occupa gli spazi esterni, in spiazzante dialogo con la partitura vitruviana del Bramante, il visitatore ricrea una nuova realtà, diventando soggetto attivo di un'opera che non può non rimetterlo costantemente in gioco.
Ideata e prodotta da DART - Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher, la mostra Michelangelo Pistoletto. INFINITY L'arte contemporanea senza limiti si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Leggi anche:
• Michelangelo Pistoletto. La pace preventiva
All’improvviso il bollitore intona un canto con voce da tenore, la stoffa diventa materia viva, i membri dell’orchestra, non più semplici oggetti, evocano serate danzanti e di festa.
Nell’infinità di modi di fare arte, di vedere, cambiare prospettiva, leggere la realtà, Michelangelo Pistoletto è maestro. Ecco perché quella che dal 18 marzo porterà fino al 15 ottobre al Chiostro del Bramante 50 opere e quattro grandi installazioni site specific realizzate in oltre 60 anni di carriera, assomiglia davvero, come la definisce il curatore Danilo Eccher, a “una mostra collettiva di un unico artista”. Un percorso narrativo, che diventa esperienza d’arte, invita a immergersi tra i lavori simbolo del maestro dell’Arte povera realizzati tra il 1962 e il 2023, a specchiarsi diventando opera stessa, a lasciare un segno o una scritta modificando lo spazio, a interpretare battendo le percussioni per diventare parte della narrazione.
Michelangelo Pistoletto, Grande sfera di giornali, 1966 - 2023, Polistirene, giornali pressati | Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella Prodotto da DART – Chiostro del Bramante
Superato il cortocircuito racchiuso nella Venere degli stracci - icona enigmatica del fulminante momento dell’Arte Povera, dove coesistono antico e contemporaneo, caos e armonia, immobilità e divenire, e dove gli ideali di perfezione racchiusi nella sacralità delle forme candide in contrapposizione al colore degli stracci ricordano che nulla è così perfetto come appare - il visitatore è investito dall’enorme Grande sfera ricoperta di pagine di quotidiani. Le mani del suo creatore la spingono tra le strade delle città incontro a sconosciuti che cavalcano l’onda della notizia portandola altrove.
Lasciamo gli anni Sessanta con i quadri specchianti o Metrocubo di Infinito per immergerci nei Settanta con L’Etrusco e la serie delle Porte Segno Arte insieme ad Autoritratto di Stelle fino a lavori più recenti. Il maestro invita a percorrere fisicamente una strada romana per ritrovarci fianco a fianco con la copia de L’Arringatore che ha il volto di Aulo Metello, nobile etrusco, di fronte a uno specchio nell’atto di parlare alla folla. Lo specchio, espressione del sé e del doppio, ma anche del presente e della memoria, ha un ruolo centrale nella poetica di Pistoletto. L’artista sembra riconoscervi la strada che porta al di là del muro su cui si infrangono le aspettative frustrate dai limiti del linguaggio.
Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2003 – 2023, piatti da batteria, coperchi | Courtesy l’artista e Galleria Continua San Gimignano
L’incontro tra opposti, microcosmo e macrocosmo, eternità e istante condensati nel corpo umano, si fa vibrante nell' Autoritratto di stelle del 1973, dove il maestro racchiude la silhouette del proprio corpo in una miriade di stelle, a ricordare a chi guarda cosa si nasconde sotto la pelle, dentro le ossa e nel sangue che ci rendono uguali.
Da qui l’esortazione ad "Amare le differenze" quasi gridata, calcata su venti scritte al neon riportate in diverse lingue, un inno alla pace e all’ascolto profondo dell’altro che ritorna in Love difference – Mar Mediterraneo, un’installazione caratterizzata da un grande tavolo dalla superficie specchiante che emula il bacino del Mediterraneo con, tutte intorno, sedie diverse, simbolo di culture differenti, nelle cui peculiarità Pistoletto rintraccia la straordinaria ricchezza culturale del Mare Nostrum.
“La mostra - spiega Pistoletto nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esposizione - rappresenta la diversità. Io stesso sono diverso in ogni momento della mia vita. L’arte ha un potenziale enorme. L’obiettivo è quello di creare una società nuova e lavorare per una rigenerazione della società iniziando dalle sue cellule. E credo che l’Italia rappresenti una bella cellula. Dobbiamo portare elementi creativi a collaborare con i sistemi politici per fare dell’Italia “piccola”, un’Italia grandissima”.
Michelangelo Pistoletto, L'Etrusco e la strada romana, 1976- 2023, bronzo e specchio | Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella
A partire da una versione del Terzo Paradiso, realizzata in polistirene e PVC colorato, che occupa gli spazi esterni, in spiazzante dialogo con la partitura vitruviana del Bramante, il visitatore ricrea una nuova realtà, diventando soggetto attivo di un'opera che non può non rimetterlo costantemente in gioco.
Ideata e prodotta da DART - Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher, la mostra Michelangelo Pistoletto. INFINITY L'arte contemporanea senza limiti si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Leggi anche:
• Michelangelo Pistoletto. La pace preventiva
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Tra città e museo, un itinerario nel segno dei contrasti
Tony Cragg a Roma, dalle piazze del centro alle Terme di Diocleziano
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra
-
I programmi da non perdere dal 2 all’8 dicembre
La settimana dell’arte in tv, dalla Roma di Raffaello ad Artissima 2024
-
Milano | Dal 15 febbraio a Palazzo Reale
A Milano tutto Casorati in 100 opere
-
Roma | L’opera dall'Art Institute of Chicago in mostra fino al 27 gennaio
La speranza fondata sull'amore. La Crocifissione bianca di Chagall inaugura a Roma un nuovo spazio museale
-
Mondo | Dal 5 dicembre 2024 al 9 marzo 2025
La National Gallery celebra il genio di Parmigianino