La cultura del futuro
Un Gran Teatro Digitale per il Mausoleo di Augusto

courtesy Urban Vision. |
Mausoleo di Augusto.
Francesca Grego
17/01/2017
Roma - Diventerà un grande spazio multimediale dedicato alla storia di Roma il Mausoleo di Augusto. Uno spettacolare racconto lungo duemila anni scorrerà sulle pareti della tomba del primo imperatore romano, grazie al progetto coordinato da Luca Jesi per Fondazione Tim. A realizzarlo, nomi di spicco del cinema italiano, “registi che hanno vinto l’Oscar”, nelle parole del presidente del gruppo Tim Giuseppe Recchi, che annuncia sorprese anche a proposito della colonna sonora.
Chiuso da ormai nove anni e protagonista di uno dei restauri più travagliati della storia della capitale, a novembre il monumento ha visto finalmente l’inizio dei lavori di recupero, con finanziamenti dai fondi di Roma, dal Mibact e da Tim. Agli iniziali 6 milioni di euro lo sponsor privato ne ha appena aggiunti altri due, destinati a forme di valorizzazione innovative. Tempo previsto per realizzare il piano: 800 giorni.
Tecnologie interattive e un’esperienza multimediale ad alto tasso di emozioni, per dispiegare appieno la potenza narrativa del patrimonio italiano. La scommessa è avvicinare nuove fasce di pubblico, innovando radicalmente le modalità di fruizione. D’altronde il binomio cultura-digitale è parte del DNA di Fondazione Tim, che dopo il successo di RomaEuropa Festival e Digital Life (2008-2014) e il più recente sostegno a numerosi piccoli e grandi progetti, punta a restituire al pubblico uno dei monumenti chiave della storia dell’umanità.
Per la tomba più estesa del mondo antico dopo le Piramidi, lo spettacolo non è una novità: trasformato nel XVI secolo in giardino all’italiana, il Mausoleo fu poi coperto da un anfiteatro, sede dal 1907 dell’Auditorium Augusteo, che ospitava al suo interno circa 3500 persone. Fu Mussolini a ridargli il suo aspetto di sepolcro imperiale, demolendo le strutture aggiunte. Ora la storia riparte dal digitale.
Chiuso da ormai nove anni e protagonista di uno dei restauri più travagliati della storia della capitale, a novembre il monumento ha visto finalmente l’inizio dei lavori di recupero, con finanziamenti dai fondi di Roma, dal Mibact e da Tim. Agli iniziali 6 milioni di euro lo sponsor privato ne ha appena aggiunti altri due, destinati a forme di valorizzazione innovative. Tempo previsto per realizzare il piano: 800 giorni.
Tecnologie interattive e un’esperienza multimediale ad alto tasso di emozioni, per dispiegare appieno la potenza narrativa del patrimonio italiano. La scommessa è avvicinare nuove fasce di pubblico, innovando radicalmente le modalità di fruizione. D’altronde il binomio cultura-digitale è parte del DNA di Fondazione Tim, che dopo il successo di RomaEuropa Festival e Digital Life (2008-2014) e il più recente sostegno a numerosi piccoli e grandi progetti, punta a restituire al pubblico uno dei monumenti chiave della storia dell’umanità.
Per la tomba più estesa del mondo antico dopo le Piramidi, lo spettacolo non è una novità: trasformato nel XVI secolo in giardino all’italiana, il Mausoleo fu poi coperto da un anfiteatro, sede dal 1907 dell’Auditorium Augusteo, che ospitava al suo interno circa 3500 persone. Fu Mussolini a ridargli il suo aspetto di sepolcro imperiale, demolendo le strutture aggiunte. Ora la storia riparte dal digitale.
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