Dal 14 febbraio a Rovigo

Angeli e demoni a Palazzo Roverella

Sascha Schneider, Triumph der Finsternis (Trionfo delle tenebre), 1896, olio su tela – collezione privata
 

L.S.

13/02/2015

Rovigo - Le inquietudini della pittura del tardo Ottocento e dei primi tre decenni del Novecento irrompono a Palazzo Roverella con l’inaugurazione, il 14 febbraio a Rovigo, della mostra “Il demone della modernità” che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha affidato alla curatela di Giandomenico Romanelli.

Dall’attenta selezione che conta sulla presenza di opere di James Ensor, Franz Von Stuck, Leo Putz, Odillon Redon, Arnold Boecklin, Paul Klee, Carlos Schwabe, Max Klinger, Gustav Moreau, Hans Unger, e degli italiani Mario De Maria, Guido Cadorin, Cagnaccio di san Pietro, Bortolo Sacchi, Alberto Martini - tra gli altri -, si sprigionano potenti e suggestive visioni di tenebre e luce che accompagneranno i visitatori lungo un percorso tra le rappresentazioni drammatiche e misteriose della follia della guerra, e la tempestosa tensione provocata da una modernità che da un lato abbraccia violenza e morte dall’altro si protende verso luminose conquiste future. Tensione riflessa anche nel rinnovamento tumultuoso dei linguaggi dell’arte tra rivolte radicali agli schemi della tradizione, innovazioni, eccessi e contaminazioni che esplodono sulle tele come zolfo.

Si ricorda che oltre a questa rassegna dalle tinte molto accese, il programma culturale del weekend in Veneto sarà arricchito lo stesso giorno dall’inaugurazione di un’altra mostra molto attesa in Laguna: "Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia".


Consulta anche:
Scheda della mostra "Il demone della modernità. Pittori visionari all'alba del secolo breve"