Dal 1° febbraio al 3 maggio alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino)
Frida Kahlo attraverso l'obiettivo di Nickolas Muray
Nickolas Muray, Frida Kahlo, Shawl | © Nickolas Muray Photo Archive
Samantha De Martin
24/01/2020
Torino - Nickolas Muray e Frida Kahlo si incontrarono per caso, grazie all'artista messicano Miguel Covarrubias, ex studente di Diego Rivera. Era il 1923 e, a conclusione del loro primo incontro, il fotografo ungherese ricevette dalla pittrice un biglietto con scritto “Nick, non ti dimenticherò mai...sei tutta la mia vita. Non dimenticarlo” con firma e lo stampo di un bacio.
I due iniziarono una storia d'amore che continuò e si spense per i successivi dieci anni, e un'amicizia che durò fino alla morte dell’artista, nel 1954. Le fotografie che Muray realizzò durante questa relazione coprono un arco di tempo che va dal 1937 al 1946, offrendo a chi le guarda una prospettiva tanto intima quanto unica, quella dell’amico, dell’amante, del confidente, ma anche dello sperimentatore nel campo della fotografia a colori - pionieristico in quegli anni - che trova in Frida il suo modello più prezioso e variopinto.
Una mostra, allestita dal 1° febbraio al 3 maggio, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino), racconta questo momento particolarmente intenso della vita della grande artista. Attraverso 60 fotografie, il percorso Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray - promosso da Next Exhibition e ONO arte, organizzato dall’Archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC - conduce il pubblico tra i sentimenti e le emozioni che hanno caratterizzato la pittrice, a partire dal suo drammatico incidente.
Per la prima volta in Europa si svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, su tutti Frida Kahlo on White Bench, la foto più iconica. Ed eccola la donna forte e fragile al tempo stesso, con il suo sguardo straordinariamente sensuale, la sigaretta in mano, il rossetto rosso.
Seguendo la cronologia delle fotografie di Nickolas, la rassegna racconta il percorso professionale e personale di Frida, dagli scatti del 1937 a Tizapan, in Messico, a quelli del 1948 a Pedregal e Coyoacan. In questo lasso di tempo si inseriscono anche le fotografie realizzate nel 1939 nello studio di Muray e nel 1946 a New York, esposte in mostra come a ricostruire un album fotografico di famiglia.
Un’area introduttiva multimediale, allestita in collaborazione con il Museo Frida Kahlo Riviera Maya (Messico), simula rumori e colori dell’incidente che ha segnato la vita dell’artista. C’è poi la stanza dedicata al suo rapporto eterno con Diego Rivera, con il documentario Artists in Love, in collaborazione con SKY Arte, e l’area interattiva che ospiterà numerosi approfondimenti sulla pittrice e sulla cultura messicana.
I gioielli e le lettere d'amore tra i due amanti, accanto agli abiti messicani, arricchiscono la mostra che sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Aperture straordinarie sono previste il 14 febbraio dalle 10 alle 18.30, l’8 marzo dalle 10 alle 22 e il 13 aprile dalle 10 alle 18.30.
Leggi anche:
• Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray
• FOTO - I colori di frida
• Palazzina di Caccia di Stupinigi
I due iniziarono una storia d'amore che continuò e si spense per i successivi dieci anni, e un'amicizia che durò fino alla morte dell’artista, nel 1954. Le fotografie che Muray realizzò durante questa relazione coprono un arco di tempo che va dal 1937 al 1946, offrendo a chi le guarda una prospettiva tanto intima quanto unica, quella dell’amico, dell’amante, del confidente, ma anche dello sperimentatore nel campo della fotografia a colori - pionieristico in quegli anni - che trova in Frida il suo modello più prezioso e variopinto.
Una mostra, allestita dal 1° febbraio al 3 maggio, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino), racconta questo momento particolarmente intenso della vita della grande artista. Attraverso 60 fotografie, il percorso Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray - promosso da Next Exhibition e ONO arte, organizzato dall’Archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC - conduce il pubblico tra i sentimenti e le emozioni che hanno caratterizzato la pittrice, a partire dal suo drammatico incidente.
Per la prima volta in Europa si svela al pubblico la collezione completa degli scatti su Frida di Nickolas Muray, su tutti Frida Kahlo on White Bench, la foto più iconica. Ed eccola la donna forte e fragile al tempo stesso, con il suo sguardo straordinariamente sensuale, la sigaretta in mano, il rossetto rosso.
Seguendo la cronologia delle fotografie di Nickolas, la rassegna racconta il percorso professionale e personale di Frida, dagli scatti del 1937 a Tizapan, in Messico, a quelli del 1948 a Pedregal e Coyoacan. In questo lasso di tempo si inseriscono anche le fotografie realizzate nel 1939 nello studio di Muray e nel 1946 a New York, esposte in mostra come a ricostruire un album fotografico di famiglia.
Un’area introduttiva multimediale, allestita in collaborazione con il Museo Frida Kahlo Riviera Maya (Messico), simula rumori e colori dell’incidente che ha segnato la vita dell’artista. C’è poi la stanza dedicata al suo rapporto eterno con Diego Rivera, con il documentario Artists in Love, in collaborazione con SKY Arte, e l’area interattiva che ospiterà numerosi approfondimenti sulla pittrice e sulla cultura messicana.
I gioielli e le lettere d'amore tra i due amanti, accanto agli abiti messicani, arricchiscono la mostra che sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Aperture straordinarie sono previste il 14 febbraio dalle 10 alle 18.30, l’8 marzo dalle 10 alle 22 e il 13 aprile dalle 10 alle 18.30.
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