Dal 6 luglio al 13 ottobre per i 100 anni del museo
Dürer e il Rinascimento trentino in mostra al Castello del Buonconsiglio
Albrecht Dürer, Cristo tra i Dottori, 1506, Olio su tavola, 80.3 x 64.3 cm, Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza | Courtesy Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
Francesca Grego
13/06/2024
Trento - Era il 1494 quando Albrecht Dürer giunse in Trentino: affascinato dalla bellezza del paesaggio e dalla raffinatezza della cultura, catturò le atmosfere di questi luoghi in una celebre serie di acquerelli. Parte di qui il racconto della mostra che celebra il centenario del Castello del Buonconsiglio di Trento, maestoso maniero di origine medievale trasformato in museo nel 1924.
Dal 6 luglio al 13 ottobre, quasi 100 opere illustreranno la fascinazione di Dürer per il Trentino e l’influenza esercitata sugli artisti locali, evidenziando l’unicità del Rinascimento in questa terra di confine. In arrivo dipinti, sculture, incisioni, disegni riuniti da istituzioni come gli Uffizi di Firenze, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museum Ferdinandeum di Innsbruck, i Musei di Strada Nuova di Genova. Da non perdere lungo il percorso di Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige è l’acquerello che l’artista dedicò proprio al Castello del Buonconsiglio, in prestito dal British Museum.
Albrecht Dürer, Adorazione dei Magi, particolare. Firenze, Galleria degli Uffizi
In Trentino il maestro di Norimberga trovò un Principato dove le arti erano coltivate con passione e il Rinascimento declinato in modo del tutto originale da artisti locali e “foresti”, attratti dal prestigio di una facoltosa corte di principi-vescovi. Partendo dal “caso Dürer”, l’esposizione a cura di Bernard Aikema, Laura del Prà, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi esplorerà questo Rinascimento sui generis, un laboratorio di linguaggi che mescola le ultime tendenze sviluppate in Italia, in Germania e nelle Fiandre, all’interno di un’enclave politicamente autonoma incastonata tra le Alpi.
Albrecht Dürer, Nemesi con veduta di Chiusa. Trento, Castello del Buonconsiglio
Accanto a Dürer, la mostra porterà l'attenzione sui protagonisti di questa luminosa stagione, che vide lavorare fianco a fianco artisti di area italiana e germanica: Girolamo Romanino, Alvise Vivarini, Bartolomeo Dill Riemenschneider, Jorg Artzt, Max Reichlich, Michael Pacher, in parallelo con le figure di grandi mecenati trentini e dell’imperatore Massimiliano I, per il quale Dürer prestò servizio, che proprio a Trento si fece proclamare Re dei Romani.
Albrecht Dürer, Ritratto di giovane. Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso
Dal 6 luglio al 13 ottobre, quasi 100 opere illustreranno la fascinazione di Dürer per il Trentino e l’influenza esercitata sugli artisti locali, evidenziando l’unicità del Rinascimento in questa terra di confine. In arrivo dipinti, sculture, incisioni, disegni riuniti da istituzioni come gli Uffizi di Firenze, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l’Accademia Carrara di Bergamo, il Museum Ferdinandeum di Innsbruck, i Musei di Strada Nuova di Genova. Da non perdere lungo il percorso di Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige è l’acquerello che l’artista dedicò proprio al Castello del Buonconsiglio, in prestito dal British Museum.
Albrecht Dürer, Adorazione dei Magi, particolare. Firenze, Galleria degli Uffizi
In Trentino il maestro di Norimberga trovò un Principato dove le arti erano coltivate con passione e il Rinascimento declinato in modo del tutto originale da artisti locali e “foresti”, attratti dal prestigio di una facoltosa corte di principi-vescovi. Partendo dal “caso Dürer”, l’esposizione a cura di Bernard Aikema, Laura del Prà, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi esplorerà questo Rinascimento sui generis, un laboratorio di linguaggi che mescola le ultime tendenze sviluppate in Italia, in Germania e nelle Fiandre, all’interno di un’enclave politicamente autonoma incastonata tra le Alpi.
Albrecht Dürer, Nemesi con veduta di Chiusa. Trento, Castello del Buonconsiglio
Accanto a Dürer, la mostra porterà l'attenzione sui protagonisti di questa luminosa stagione, che vide lavorare fianco a fianco artisti di area italiana e germanica: Girolamo Romanino, Alvise Vivarini, Bartolomeo Dill Riemenschneider, Jorg Artzt, Max Reichlich, Michael Pacher, in parallelo con le figure di grandi mecenati trentini e dell’imperatore Massimiliano I, per il quale Dürer prestò servizio, che proprio a Trento si fece proclamare Re dei Romani.
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