Fino al 9 ottobre 2016
Estate di luce al MART
Giacomo Balla, Agave sul mare, 1908, Collezione privata, Parigi
Ludovica Sanfelice
27/06/2016
Trento - Due generazioni della stagione avanguardista a confronto. Il Mart confeziona la sua proposta estiva puntando lo sguardo al passaggio tra Ottocento e Novecento con la mostra "I pittori della Luce. Dal Divisionismo al Futurismo" presentata con successo alla Fundación MAPFRE di Madrid e costruita su un nucleo di capolavori provenienti dalle collezioni del Museo di Trento e Rovereto e su prestigiosi prestiti pubblici e privati.
I semi della pittura moderna
L'esposizione fissa il suo innesco nella Triennale di Brera del 1891, prima uscita pubblica di un gruppo di pittori formato da Segantini, Pellizza da Volpedo, Morbelli e Longoni, la cui proposta si basa sulla scomposizione scientifica del colore e sul potere espressivo della luce. Una rivoluzione formale che si adatta alle mutazioni della sostanza fatta di temi moderni dal respiro politico e sociale e di soggetti che tendono alla scena internazionale dove si agita il Simbolismo.
Il volo del Futurismo
Servendosi di questi strumenti, la giovane poetica solleva un vento che nel 1910 permette di spiccare il volo al Futurismo e agli artisti Boccioni (prossimo protagonista al Mart), Balla, Carrà, Russolo e Severini che nel Manifesto tecnico della pittura futurista giurano fedeltà al Divisionismo. Ora la scomposizione della luce si associa a quella della forma e chiude il cerchio con l'aspirazione a ritrarre il movimento e la velocità della vita contemporanea.
A tutta forza l'arte italiana porta dunque la sua voce nel dibattito europeo. E librandosi a nuove altezze può vedere chiaramente come sul confine tra le due generazioni sia stato piantato il seme della pittura moderna in Italia.
Vedi anche:
I pittori della luce. Dal Divisionimo al Futurismo
FOTO: Futuristi ante litteram al Mart
I semi della pittura moderna
L'esposizione fissa il suo innesco nella Triennale di Brera del 1891, prima uscita pubblica di un gruppo di pittori formato da Segantini, Pellizza da Volpedo, Morbelli e Longoni, la cui proposta si basa sulla scomposizione scientifica del colore e sul potere espressivo della luce. Una rivoluzione formale che si adatta alle mutazioni della sostanza fatta di temi moderni dal respiro politico e sociale e di soggetti che tendono alla scena internazionale dove si agita il Simbolismo.
Il volo del Futurismo
Servendosi di questi strumenti, la giovane poetica solleva un vento che nel 1910 permette di spiccare il volo al Futurismo e agli artisti Boccioni (prossimo protagonista al Mart), Balla, Carrà, Russolo e Severini che nel Manifesto tecnico della pittura futurista giurano fedeltà al Divisionismo. Ora la scomposizione della luce si associa a quella della forma e chiude il cerchio con l'aspirazione a ritrarre il movimento e la velocità della vita contemporanea.
A tutta forza l'arte italiana porta dunque la sua voce nel dibattito europeo. E librandosi a nuove altezze può vedere chiaramente come sul confine tra le due generazioni sia stato piantato il seme della pittura moderna in Italia.
Vedi anche:
I pittori della luce. Dal Divisionimo al Futurismo
FOTO: Futuristi ante litteram al Mart
futurismo · divisionismo · balla · carrà · mart · pellizza da volpedo · simbolismo · pittura moderna · avanguardie · segantini
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