Dal 16 settembre al Museo di Santa Caterina
A Treviso è l'ora di Paris Bordon

Paris Bordon, Allegoria, 1560 circa. Olio su tela. Kunsthistorisches Museum, Vienna I Credit KHM Museumsverband
Francesca Grego
15/09/2022
Treviso - Nel Cinquecento a Venezia la competizione tra artisti era davvero agguerrita. Ma Paris Bordon non esitò a viaggiare per fare fortuna, seminando dipinti tra il Veneto - in primis Treviso, dove era nato - e Milano, la Francia di Francesco I e la Germania dei Fugger, potenti banchieri per i quali affrescò il palazzo di Augusta, in Baviera. Non è un caso quindi che le sue opere siano oggi conservate nei più grandi musei europei, dall’Ermitage di San Pietroburgo alla National Gallery di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Louvre di Parigi, fino al Puskin di Mosca, all’Ashmolean di Oxford, ai Musei Vaticani di Roma e agli Uffizi di Firenze. Ciascuna di queste collezioni - e non solo – contribuisce alla grande mostra che da domani, 16 ottobre, celebrerà il maestro al Museo di Santa Caterina di Treviso, offrendo per la prima volta al pubblico un viaggio a 360 gradi nella sua produzione.

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon
Curata da Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, e dallo storico dell’arte Simone Facchinetti dell’Università di Salerno, Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino svelerà al pubblico la varietà e la ricchezza creativa dell’artista di casa presentando opere appartenenti a tutti i generi pittorici da lui frequentati e rappresentative delle diverse fasi della sua carriera. Ammiratore di Giorgione, allievo di Tiziano, capace di suscitare l’ammirazione di Tintoretto e Veronese con le audaci scenografie architettoniche del famoso dipinto del Miracolo dell'anello, Bordon dipinse vasti affreschi e piccoli quadretti per la devozione privata, scene mitologiche ed episodi di storia sacra, imponenti pale d’altare e ritratti carichi di sensualità.

Paris Bordon, Ritratto di donna allo specchio. Olio su tela. Collezione privata
Fino al 15 gennaio vedremo in mostra i primi quadri naturalistici, in cui si avverte la potente influenza di Tiziano, compreso il più antico ritratto del 1523 proveniente dall’Alte Pinakothek di Monaco, ma anche i dipinti della maturità caratterizzati da un sofisticato manierismo di sapore internazionale. Tra le 41 opere selezionate per l’esposizione ci sarà il Ritratto di donna allo specchio della Galleria Canesso di Parigi, esempio di come Bordon trasformasse le sue modelle-cortigiane in divinità mitologiche e bellezze ideali, così come l’allegoria di Venere, Marte e Cupido del Kunsthistorisches Museum di Vienna e le grandi scene religiose come l’Annunciazione del Museo di Caen. Da non perdere, la monumentale pala d’altare di San Giorgio e il drago proveniente dai Musei Vaticani, restaurata in occasione della mostra.

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon
Vasari descrive Bordon come l’unico allievo di Tiziano davvero meritevole di attenzione. Dalla sua testimonianza apprendiamo che il pittore trevigiano fu un richiestissimo ritrattista e in mostra saranno proprio i ritratti a tracciare il suo percorso storico, geografico e stilistico, come pure i numerosi quadri erotici da stanza, destinati a committenti sofisticati. Altro ingrediente fondamentale della pittura di Bordon che trova ampio risalto nell’allestimento è l’uso del colore, in cui la tradizione lagunare si fonde con le influenze toscane con esiti che ai contemporanei apparvero nuovi e stupefacenti.

Paris Bordon, San Giorgio e il drago. Musei Vaticani
Dal Museo di Santa Caterina l’itinerario si espanderà nel territorio trevigiano e veneto, a partire dalla Pinacoteca del Museo di Santa Caterina. Le tele e i documenti qui custoditi rimanderanno a importanti gioielli disseminati in città e in regione, come il famoso dipinto della Consegna dell’anello al doge delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, epilogo di un ciclo dedicato alla vita di San Marco che lo vedeva accanto a opere di Giovanni Bellini e Palma il Vecchio.

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon
Curata da Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, e dallo storico dell’arte Simone Facchinetti dell’Università di Salerno, Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino svelerà al pubblico la varietà e la ricchezza creativa dell’artista di casa presentando opere appartenenti a tutti i generi pittorici da lui frequentati e rappresentative delle diverse fasi della sua carriera. Ammiratore di Giorgione, allievo di Tiziano, capace di suscitare l’ammirazione di Tintoretto e Veronese con le audaci scenografie architettoniche del famoso dipinto del Miracolo dell'anello, Bordon dipinse vasti affreschi e piccoli quadretti per la devozione privata, scene mitologiche ed episodi di storia sacra, imponenti pale d’altare e ritratti carichi di sensualità.

Paris Bordon, Ritratto di donna allo specchio. Olio su tela. Collezione privata
Fino al 15 gennaio vedremo in mostra i primi quadri naturalistici, in cui si avverte la potente influenza di Tiziano, compreso il più antico ritratto del 1523 proveniente dall’Alte Pinakothek di Monaco, ma anche i dipinti della maturità caratterizzati da un sofisticato manierismo di sapore internazionale. Tra le 41 opere selezionate per l’esposizione ci sarà il Ritratto di donna allo specchio della Galleria Canesso di Parigi, esempio di come Bordon trasformasse le sue modelle-cortigiane in divinità mitologiche e bellezze ideali, così come l’allegoria di Venere, Marte e Cupido del Kunsthistorisches Museum di Vienna e le grandi scene religiose come l’Annunciazione del Museo di Caen. Da non perdere, la monumentale pala d’altare di San Giorgio e il drago proveniente dai Musei Vaticani, restaurata in occasione della mostra.

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon
Vasari descrive Bordon come l’unico allievo di Tiziano davvero meritevole di attenzione. Dalla sua testimonianza apprendiamo che il pittore trevigiano fu un richiestissimo ritrattista e in mostra saranno proprio i ritratti a tracciare il suo percorso storico, geografico e stilistico, come pure i numerosi quadri erotici da stanza, destinati a committenti sofisticati. Altro ingrediente fondamentale della pittura di Bordon che trova ampio risalto nell’allestimento è l’uso del colore, in cui la tradizione lagunare si fonde con le influenze toscane con esiti che ai contemporanei apparvero nuovi e stupefacenti.

Paris Bordon, San Giorgio e il drago. Musei Vaticani
Dal Museo di Santa Caterina l’itinerario si espanderà nel territorio trevigiano e veneto, a partire dalla Pinacoteca del Museo di Santa Caterina. Le tele e i documenti qui custoditi rimanderanno a importanti gioielli disseminati in città e in regione, come il famoso dipinto della Consegna dell’anello al doge delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, epilogo di un ciclo dedicato alla vita di San Marco che lo vedeva accanto a opere di Giovanni Bellini e Palma il Vecchio.

Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino I Foto Luca Zanon
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