Dal 27 ottobre al 4 marzo a Castelfranco Veneto
Come un’allegoria: pittura e tessuto nelle Trame di Giorgione
Museo Casa Giorgione, Castelfranco Veneto |
Le Trame di Giorgione
Francesca Grego
10/10/2017
Treviso - Castelfranco Veneto celebra il suo genius loci con una grande mostra diffusa: Le Trame di Giorgione connette l’opera del maestro rinascimentale con i dipinti dei più celebri artisti veneti suoi contemporanei, mettendo in luce storie stratificate e nuove proposte interpretative.
Ma c’è di più: a legare i magnifici ritratti di Lorenzo Lotto o Tiziano Vecellio ai lavori dell’autore della Tempesta non è soltanto l’appartenenza alla Repubblica della Serenissima, ma anche un’attenzione speciale verso tessuti preziosi e raffinati, che oltre a rappresentare lo status elevato dei loro soggetti si inseriscono in un complesso ordito di significati allegorici.
La storia dell’arte incontra così la storia del costume, a partire dal capolavoro della Pala di Castelfranco, incipit naturale del percorso espositivo, in cui rasi, velluti e broccati di finissima fattura rimandano alla rinuncia del committente Tuzio Costanzo alle pretese sull’isola di Cipro, all’epoca dominio veneziano.
A sviluppare il discorso al Museo Casa Giorgione, opere del nume tutelare locale, di Tiziano e Lotto, ma anche dipinti di Paolo Veronese, Andrea Previtali, Giovanni Cariani, Bernardo Licinio, Bartolomeo Veneto, Vincenzo Catena, Giovanni Buonconsiglio, che ritraggono donne e uomini icona del Cinquecento lagunare in abiti sontuosi e pregni di significati simbolici.
Tra i pezzi da tenere d’occhio, il Ritratto di Messer Zuan Paulo da Ponte di Tiziano, che all’enigmatica iconografia affianca una storia movimentata tra il Friuli, gli Stati Uniti e Venezia, e il Ritratto di Giovane, un piccolo olio sulla cui paternità il dibattito è ancora acceso: attribuito dalla tradizione a un oscuro Maestro di Castelfranco, oggi è considerato da alcuni studiosi frutto del lavoro del giovane Giorgione o ancora di Tiziano.
Accanto a ogni dipinto, pregiati esemplari di tessuti, abiti e accessori d’epoca, in un dialogo che si prolunga nelle sezioni dedicate al Seicento e al Settecento, dove la prestigiosa collezione tessile del Duomo di Castelfranco è messa a confronto con sfarzosi abiti, corpetti, guanti e borsette provenienti dal veneziano Palazzo Mocenigo.
Fuori dal museo, il percorso si dipana tra i luoghi di Giorgione nell’antico centro cittadino: il Duomo, la Torre Civica, lo Studiolo di Vicolo dei Vetri, Casa Costanzo e Casa Barbarella, che sfoggiano gli esiti attuali della luminosa tradizione veneziana della tessitura.
Curata da Danila Del Pos, artefice dell’allestimento permanente della Museo Casa Giorgione, la mostra sarà in programma a Castelfranco Veneto dal prossimo 27 ottobre al 4 marzo 2018.
Leggi anche:
• A Bergamo l’intenso tramonto di Lorenzo Lotto
• A Los Angeles Giovanni Bellini tra natura e spiritualità
Ma c’è di più: a legare i magnifici ritratti di Lorenzo Lotto o Tiziano Vecellio ai lavori dell’autore della Tempesta non è soltanto l’appartenenza alla Repubblica della Serenissima, ma anche un’attenzione speciale verso tessuti preziosi e raffinati, che oltre a rappresentare lo status elevato dei loro soggetti si inseriscono in un complesso ordito di significati allegorici.
La storia dell’arte incontra così la storia del costume, a partire dal capolavoro della Pala di Castelfranco, incipit naturale del percorso espositivo, in cui rasi, velluti e broccati di finissima fattura rimandano alla rinuncia del committente Tuzio Costanzo alle pretese sull’isola di Cipro, all’epoca dominio veneziano.
A sviluppare il discorso al Museo Casa Giorgione, opere del nume tutelare locale, di Tiziano e Lotto, ma anche dipinti di Paolo Veronese, Andrea Previtali, Giovanni Cariani, Bernardo Licinio, Bartolomeo Veneto, Vincenzo Catena, Giovanni Buonconsiglio, che ritraggono donne e uomini icona del Cinquecento lagunare in abiti sontuosi e pregni di significati simbolici.
Tra i pezzi da tenere d’occhio, il Ritratto di Messer Zuan Paulo da Ponte di Tiziano, che all’enigmatica iconografia affianca una storia movimentata tra il Friuli, gli Stati Uniti e Venezia, e il Ritratto di Giovane, un piccolo olio sulla cui paternità il dibattito è ancora acceso: attribuito dalla tradizione a un oscuro Maestro di Castelfranco, oggi è considerato da alcuni studiosi frutto del lavoro del giovane Giorgione o ancora di Tiziano.
Accanto a ogni dipinto, pregiati esemplari di tessuti, abiti e accessori d’epoca, in un dialogo che si prolunga nelle sezioni dedicate al Seicento e al Settecento, dove la prestigiosa collezione tessile del Duomo di Castelfranco è messa a confronto con sfarzosi abiti, corpetti, guanti e borsette provenienti dal veneziano Palazzo Mocenigo.
Fuori dal museo, il percorso si dipana tra i luoghi di Giorgione nell’antico centro cittadino: il Duomo, la Torre Civica, lo Studiolo di Vicolo dei Vetri, Casa Costanzo e Casa Barbarella, che sfoggiano gli esiti attuali della luminosa tradizione veneziana della tessitura.
Curata da Danila Del Pos, artefice dell’allestimento permanente della Museo Casa Giorgione, la mostra sarà in programma a Castelfranco Veneto dal prossimo 27 ottobre al 4 marzo 2018.
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