Riaperta la grande mostra dedicata all’artista
A Trieste Escher torna a stupire
Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte, Febbraio 1938, Xilografia, 67.7 x 39.1 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.co
Francesca Grego
22/06/2020
Trieste - “Lo stupore è il sale della terra”, amava dire Maurits Cornelis Escher, dandosi da fare per lasciare a bocca aperta i propri spettatori. Il miracolo si rinnova ora a Trieste, dove è di nuovo visitabile la grande mostra dedicata all’artista presso il Salone degli Incanti. Con circa 200 opere tra cui veri e propri cult, fino al 19 luglio Escher è pronta a stupirci in un lungo viaggio tra metamorfosi e paradossi, geometrie e universi impossibili.
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Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, Aprile 1956, Litografia, 33.9 x 25.3 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.co
Il progetto a cura di Arthemisia ripercorre l’intera produzione del disegnatore olandese. Ci sono icone tra cui Mano con sfera riflettente, Giorno e notte o Vincolo di Unione, ma anche novità come la serie di xilografie I giorni della Creazione, esposta per la prima volta. Otto tappe scandiscono l’itinerario del Salone degli Incanti: si fa conoscenza con i lavori del giovane Maurits, che agli studi di ingegneria preferisce l’illustrazione, e poi con le sue ricerche sulla struttura dello spazio, sulla tassellazione del piano, sulle illusioni ottiche e geometriche. Pattern ipnotici, prospettive paradossali, universi interi riflessi in una sfera o in uno specchio d'acqua inchiodano l'occhio al richiamo dell'infinito. È un pesce o un uccello? Salgono o scendono gli omini del castello? Dov'è la coda del serpente? E il teschio riflesso nell'occhio è dentro o fuori dal quadro? - ci chiediamo rapiti dal fascino dell’ambivalenza. Seguiamo il maestro all’Alhambra di Granada, di cui ricopia con cura le decorazioni, o mentre studia le superfici riflettenti.
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Maurits Cornelis Escher, Il quinto giorno della creazione, 1926, Xilografia, 28.4 x 37.5 cm, Collezione privata, Italia | All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.com
Ma soprattutto ripercorriamo i luoghi di un memorabile viaggio in Italia catturati in incisioni colme di dettagli: dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Campania e Calabria, Escher si lascia affascinare dalla varietà del paesaggio della penisola e, racconta nel suo diari, dagli imprevisti che il Belpaese gli riserva. Non mancano le vedute notturne e diurne di Roma, dove l’artista si stabilisce per alcuni anni. Solo l’azione pervasiva del fascismo lo convince a lasciare l’Italia: la partenza segna anche la fine dei paesaggi di Escher, che dal ‘35 in poi troverà nello studio della geometria il suo unico rifugio.
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Maurits Cornelis Escher, Chiostro di Monreale, Sicilia, 1932, Xilografia, 24 x 32 cm, Collezione privata, Italia | All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.com
Matematico e artista, immaginifico e austero, solitario eppure estremamente popolare, Escher ha ispirato creativi di ogni generazione. La mostra di Trieste si chiude con una sezione dedicata all’Eschermania, tra l’Optical Art di Victor Vasarely e le copertine di dischi che hanno scritto la storia del rock.
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• FOTO: Escher, il signore degli enigmi
• Escher. Viaggio nell'Infinito - La nostra recensione
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Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, Aprile 1956, Litografia, 33.9 x 25.3 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.co
Il progetto a cura di Arthemisia ripercorre l’intera produzione del disegnatore olandese. Ci sono icone tra cui Mano con sfera riflettente, Giorno e notte o Vincolo di Unione, ma anche novità come la serie di xilografie I giorni della Creazione, esposta per la prima volta. Otto tappe scandiscono l’itinerario del Salone degli Incanti: si fa conoscenza con i lavori del giovane Maurits, che agli studi di ingegneria preferisce l’illustrazione, e poi con le sue ricerche sulla struttura dello spazio, sulla tassellazione del piano, sulle illusioni ottiche e geometriche. Pattern ipnotici, prospettive paradossali, universi interi riflessi in una sfera o in uno specchio d'acqua inchiodano l'occhio al richiamo dell'infinito. È un pesce o un uccello? Salgono o scendono gli omini del castello? Dov'è la coda del serpente? E il teschio riflesso nell'occhio è dentro o fuori dal quadro? - ci chiediamo rapiti dal fascino dell’ambivalenza. Seguiamo il maestro all’Alhambra di Granada, di cui ricopia con cura le decorazioni, o mentre studia le superfici riflettenti.
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Maurits Cornelis Escher, Il quinto giorno della creazione, 1926, Xilografia, 28.4 x 37.5 cm, Collezione privata, Italia | All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.com
Ma soprattutto ripercorriamo i luoghi di un memorabile viaggio in Italia catturati in incisioni colme di dettagli: dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Campania e Calabria, Escher si lascia affascinare dalla varietà del paesaggio della penisola e, racconta nel suo diari, dagli imprevisti che il Belpaese gli riserva. Non mancano le vedute notturne e diurne di Roma, dove l’artista si stabilisce per alcuni anni. Solo l’azione pervasiva del fascismo lo convince a lasciare l’Italia: la partenza segna anche la fine dei paesaggi di Escher, che dal ‘35 in poi troverà nello studio della geometria il suo unico rifugio.
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Maurits Cornelis Escher, Chiostro di Monreale, Sicilia, 1932, Xilografia, 24 x 32 cm, Collezione privata, Italia | All M.C. Escher works © 2019 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.com
Matematico e artista, immaginifico e austero, solitario eppure estremamente popolare, Escher ha ispirato creativi di ogni generazione. La mostra di Trieste si chiude con una sezione dedicata all’Eschermania, tra l’Optical Art di Victor Vasarely e le copertine di dischi che hanno scritto la storia del rock.
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