Valorizzazione del sito UNESCO friulano
Aquileia: nuova passerella per ammirare i mosaici della Domus e del Palazzo Episcopale
Aquileia, Domus e Palazzo Episcopale | Foto: Gianluca Baronchelli. Courtesy of Fondazione Aquileia, 2017
E. Z.
10/04/2017
Udine - Ad Aquileia è stata inaugurata la “Domus e Palazzo Episcopale”, una nuova struttura di valorizzazione dell’area archeologica realizzata dalla Fondazione Aquileia in Piazza Capitolo.
L’intervento aggiunge un nuovo tassello ai percorsi di visita esistenti e si iscrive nel progetto di rendere Aquileia e il suo patrimonio archeologico sempre più accessibile al grande pubblico. Il risultato è di grande suggestione e regala al visitatore un vero e proprio viaggio nel ventre della storia di Aquileia.
Da una passerella sospesa è possibile ammirare la stratificazione di diversi livelli pavimentali musivi risalenti a una Domus del I sec. d.C., alla grande aula absidata del IV secolo e al palazzo epistolare del V secolo: a dimostrazione di quanto l’area, prima in epoca romana e successivamente cristiana, sia cresciuta insistendo su se stessa. Un affresco del I secolo d. C. compare su un rarissimo rialzamento paretale dell’intero sito archeologico: si tratta di un muro alto quasi un metro.
All’interno della “Domus e Palazzo Episcopale” si possono ammirare i bellissimi mosaici del pavimento di quella che nel V secolo era la residenza del vescovo di Aquileia. Tracce di un muro indicano che la sala confinava con un’area esterna lastricata. Grazie al rinvenimento di alcune monete è stato possibile datare questa parte tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C. .
Al centro del percorso espositivo e a un livello più profondo, si conserva parte di una casa del I secolo d.C.
Il percorso si conclude con la splendida sala absidata di una domus del IV secolo, scoperta tra il 2009 e il 2010.
L’aula absidata, costruita all’interno dell’isolato occupato dal complesso basilicale teodoriano e forse appartenente alla residenza del vescovo, aveva un’ampiezza di circa 100 metri quadrati e fu realizzata secondo modelli architettonici in voga al tempo e documentati ad Aquileia anche in altri contesti residenziali di alto livello.
Le raffigurazioni attingono al repertorio dei soggetti di genere ampiamente diffuso nella produzione musiva romana: pesci, polipi, conchiglie e volatili sono affiancati a grappoli d’uva, racemi fioriti, cesti e bacili ricolmi di frutti, per evocare, attraverso l’allusione alla ricchezza della natura, un’idea di benessere e prosperità.
All’esterno della nuova struttura a breve distanza, sorge il cantiere ancora aperto che porterà alla valorizzazione del Fondo Cossar attraverso la ricostruzione dei volumi di un’antica villa romana. Una prova tangibile delle concrete ambizioni della cittadina friulana a voler valorizzare la sua storia romana ed episcopale nell’ottica di attrarre sempre più visitatori.
Con l’apertura della “Domus e Palazzo Episcopale”, costata complessivamente 1,4 milioni di Euro e resa possibile anche grazie ai contributi europei (che hanno pesato per 140mila euro) e quelli provenienti dall’Art Bonus (circa 110mila euro), si completa oggi la riqualificazione della piazza della Basilica sul lato nord.
Per approfondimenti:
- GUIDA DI AQUILEIA
L’intervento aggiunge un nuovo tassello ai percorsi di visita esistenti e si iscrive nel progetto di rendere Aquileia e il suo patrimonio archeologico sempre più accessibile al grande pubblico. Il risultato è di grande suggestione e regala al visitatore un vero e proprio viaggio nel ventre della storia di Aquileia.
Da una passerella sospesa è possibile ammirare la stratificazione di diversi livelli pavimentali musivi risalenti a una Domus del I sec. d.C., alla grande aula absidata del IV secolo e al palazzo epistolare del V secolo: a dimostrazione di quanto l’area, prima in epoca romana e successivamente cristiana, sia cresciuta insistendo su se stessa. Un affresco del I secolo d. C. compare su un rarissimo rialzamento paretale dell’intero sito archeologico: si tratta di un muro alto quasi un metro.
All’interno della “Domus e Palazzo Episcopale” si possono ammirare i bellissimi mosaici del pavimento di quella che nel V secolo era la residenza del vescovo di Aquileia. Tracce di un muro indicano che la sala confinava con un’area esterna lastricata. Grazie al rinvenimento di alcune monete è stato possibile datare questa parte tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C. .
Al centro del percorso espositivo e a un livello più profondo, si conserva parte di una casa del I secolo d.C.
Il percorso si conclude con la splendida sala absidata di una domus del IV secolo, scoperta tra il 2009 e il 2010.
L’aula absidata, costruita all’interno dell’isolato occupato dal complesso basilicale teodoriano e forse appartenente alla residenza del vescovo, aveva un’ampiezza di circa 100 metri quadrati e fu realizzata secondo modelli architettonici in voga al tempo e documentati ad Aquileia anche in altri contesti residenziali di alto livello.
Le raffigurazioni attingono al repertorio dei soggetti di genere ampiamente diffuso nella produzione musiva romana: pesci, polipi, conchiglie e volatili sono affiancati a grappoli d’uva, racemi fioriti, cesti e bacili ricolmi di frutti, per evocare, attraverso l’allusione alla ricchezza della natura, un’idea di benessere e prosperità.
All’esterno della nuova struttura a breve distanza, sorge il cantiere ancora aperto che porterà alla valorizzazione del Fondo Cossar attraverso la ricostruzione dei volumi di un’antica villa romana. Una prova tangibile delle concrete ambizioni della cittadina friulana a voler valorizzare la sua storia romana ed episcopale nell’ottica di attrarre sempre più visitatori.
Con l’apertura della “Domus e Palazzo Episcopale”, costata complessivamente 1,4 milioni di Euro e resa possibile anche grazie ai contributi europei (che hanno pesato per 140mila euro) e quelli provenienti dall’Art Bonus (circa 110mila euro), si completa oggi la riqualificazione della piazza della Basilica sul lato nord.
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