Klimt a Venezia nel segno di Hoffmann e della Secessione

Gustav Klimt, Giuditta I, 1901, Vienna Belvedere
 

04/04/2012

Venezia - Dopo cento anni dalla sua presenza alla Biennale di Venezia nel 1910 e nel 150° anno dalla sua nascita nel 1862,   Gustav Klimt è di nuovo nella città lagunare come capofila d’eccezione di un’esposizione a lui dedicata dal Museo Correr in Piazza San Marco. Una straordinaria rassegna prodotta da Fondazione Musei Civici di Venezia e Museo Belvedere di Vienna, in collaborazione con 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, per la curatela scientifica di Alfred Weidinger, fino all’8 luglio 2012.

La mostra dal titolo Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione illustra attraverso un inedito ciclo di dipinti, preziosi disegni di studio, arredi e gioielli di ricercata fattura, oltre che ricostruzioni complesse degli ambienti e documenti storici, l’evoluzione dell’opera di Klimt e del gruppo di artisti che con lui furono fondatori della Secessione viennese, tra di essi lo stesso fratello di Klimt, Ernst, insieme a Franz Matsch, George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e su tutti l’amico d’elezione per affinità intellettuale e progettuale, Josef Hoffmann.

Il percorso della mostra si articola lungo otto sezioni ricchissime di contenuti e riferimenti, che illustrano di sala in sala i momenti cruciali della genesi della Secessione, dagli esordi del movimento ai momenti precisamete biografici dei singoli protagonisti, dall’approfondimento di temi propriamente pittorici, come la figura e il paesaggio – accanto a celeberrime opere come La Medusa di von Stuck o la Lady davanti al camino di Klimt, in prima assoluta fuori dal Belvedere di Vienna, la tela klimtiana intitolata Girasole del 1907 - alla messa in luce dei tratti simbolici di una stagione dorata, che vide realizzata l’inscindibilità tra architettura, pittura e arti applicate, fino alla centralità del felicissimo connubio tra Klimt e Hoffmann.

Proprio la simbiosi collaborativa tra i due artisti è uno dei temi centrali della rassegna, messo in evidenza nei due cicli intitolati rispettivamente “Beetohvenausstellung o L’utopia della Gesamtkunstwerke: l’architetto e il pittore” e “Palais Stoclet 1905-1911” (sezioni 5 e 8), che attraverso una dettagliata ricostruzione l’una, e l’approfondimento dedicato al lavoro che Hoffmann e Klimt svolsero per il banchiere Adolf Stoclet l’altra, illustrano l’appassionata tensione verso il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, che nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a Bruxelles ha trovato uno dei punti più alti della sua utopica realizzazione.

Da non perdere quindi, nella splendida cornice del Museo Correr di Venezia, una mostra di sintesi, approfondita e coerente nell’allestimento e nella realizzazione del catagolo, a cura di Alfred Weidinger e Agnes Husslein-Arco, pubblicato da 24 ORE Cultura, capace di far percepire l’eco utopica e moderna, volta alla ricerca di un bene universale, simboleggiato all’apice dalla poesia, dall’arte e dall’amore, e capace di contrastare l’ostilità delle forze terrene, fino a superare la caducità dell’esistere, a memoria di quella Sacra Primavera foriera di un futuro, che quel gruppo di artisti talentuosi e visionari della Vienna di inizio secolo auspicavano per l’umanità intera.


Laura Bellucci

 
KLIMT nel segno di Hoffmann e della Secessione
Venezia, Museo Correr
24 marzo – 8 luglio 2012

Mostra in coproduzione tra
Fondazione Musei Civici di Venezia
Museo Belvedere di Vienna


A cura di
Alfred Weidinger

Direzione scientifica

Gabriella Belli
Agnes Husslein-Arco

Il catalogo è pubblicato da
24 ORE Cultura

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Per info

www.correr.visitmuve.it

www.mostraklimt.it