MUVE Contemporaneo
L'identità nelle foto di Shirin Neshat

Shirin Neshat, Anna, from "The Home of My Eyes" series, 2015. Silver Gelatin Print and Ink, 152.4 x 101.6cm (40 x 60 in). Courtesy Written Art Foundation, Frankfurt am Main, Germany
Eleonora Zamparutti
10/05/2017
Venezia - “Questo lavoro è un’indagine sul significato di sentirsi a casa e sul bisogno di sentirsi sani e sicuri a casa propria”. Con queste parole Shirin Neshat presenta la mostra “The Home of My Eyes” allestita a Venezia presso la Sala delle Quattro Porte del Museo Correr, curata da Thomas Kellein e resa possibile grazie al contributo della Written Art Foundation di Francoforte.
L’artista iraniana espone una serie di 26 immagini che ritraggono persone di varie popolazioni dell’Azerbaijan, soggetti di diversa età ed etnia, sistemati in pose e abiti simili, con le mani al petto quasi in preghiera, su fondo scuro.
Il lavoro è frutto di un’indagine sul campo direttamente in Azerbaijan dove Shirin Neshat ha a lungo conversato con varie persone intorno ai temi dell’identità culturale e del sentimento di sentirsi a casa propria.
Le immagini, stampate su gelatina d’argento con testi calligrafici scritti in inchiostro, sono collocate sulle pareti della grande sala del museo veneziano: volti che sembrano protetti dalla grande statua lignea di una Madonna gotica, tesoro della collezione permanente del Correr. I testi scritti a mano sulle immagini sono tratti dalle risposte dei soggetti e da poesie di Nizami Ganjavi, poeta iraniano del XII secolo.
Indaga invece l’aspetto della nostalgia verso il mondo di provenienza, ormai lasciato alle spalle, il video Roja, basato sui sogni e i ricordi personali dell’artista. Qui il tema dominante è quello del ricordo e del rimpianto della terra madre che però si rifiuta di accogliere nuovamente la persona che è migrata altrove. Dramma di tante esistenze sradicate, che rimangono appese a metà strada tra il passato e il nuovo che però rimane distante e inospitale.
La mostra si inserisce nell’ambito di MUVE Contemporaneo, un progetto che nasce con lo spirito di far dialogare il patrimonio residente nelle istituzioni museali cittadine e l’arte contemporanea. Quest’anno il tema dell’identità sarà proposto più volte: nella mostra di Shirin Neshat, nell’esposizione del pittore franco americano Roger de Montebello presso il Correr e nella rassegna dedicata a David Hockney che inaugurerà a Venezia il prossimo 24 giugno.
L’artista iraniana espone una serie di 26 immagini che ritraggono persone di varie popolazioni dell’Azerbaijan, soggetti di diversa età ed etnia, sistemati in pose e abiti simili, con le mani al petto quasi in preghiera, su fondo scuro.
Il lavoro è frutto di un’indagine sul campo direttamente in Azerbaijan dove Shirin Neshat ha a lungo conversato con varie persone intorno ai temi dell’identità culturale e del sentimento di sentirsi a casa propria.
Le immagini, stampate su gelatina d’argento con testi calligrafici scritti in inchiostro, sono collocate sulle pareti della grande sala del museo veneziano: volti che sembrano protetti dalla grande statua lignea di una Madonna gotica, tesoro della collezione permanente del Correr. I testi scritti a mano sulle immagini sono tratti dalle risposte dei soggetti e da poesie di Nizami Ganjavi, poeta iraniano del XII secolo.
Indaga invece l’aspetto della nostalgia verso il mondo di provenienza, ormai lasciato alle spalle, il video Roja, basato sui sogni e i ricordi personali dell’artista. Qui il tema dominante è quello del ricordo e del rimpianto della terra madre che però si rifiuta di accogliere nuovamente la persona che è migrata altrove. Dramma di tante esistenze sradicate, che rimangono appese a metà strada tra il passato e il nuovo che però rimane distante e inospitale.
La mostra si inserisce nell’ambito di MUVE Contemporaneo, un progetto che nasce con lo spirito di far dialogare il patrimonio residente nelle istituzioni museali cittadine e l’arte contemporanea. Quest’anno il tema dell’identità sarà proposto più volte: nella mostra di Shirin Neshat, nell’esposizione del pittore franco americano Roger de Montebello presso il Correr e nella rassegna dedicata a David Hockney che inaugurerà a Venezia il prossimo 24 giugno.
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