Il neoeletto succede a Massimiliano Gioni

Okwui Enwezor, nuovo direttore del Settore arti visive per la 56 Esposizione Internazionale d'Arte

Photo Jeff Weiner | Okwui Enwezor, direttore del Settore arti visive per la 56 Esposizione Internazionale d'Arte
 

La Redazione

04/12/2013

Venezia - Fumata bianca nel Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta che si è riunito oggi nella sede di Ca’ Giustinian e ha nominato Okwui Enwezor direttore del Settore arti visive per la 56 Esposizione Internazionale d'Arte.

Per il prestigioso evento, in programma dal 9 maggio al 22 novembre 2015, il curatore, critico d’arte, scrittore e giornalista cinquantenne nato in Nigeria che attualmente dirige la Haus der Kunst di Monaco di Baviera, succede nell’incarico a Massimiliano Gioni.

“Abbiamo chiuso una straordinaria mostra-ricerca dove si è cimentato con grande successo Massimiliano Gioni, che ha ottenuto il record dei visitatori, in particolare dei giovani visitatori, coinvolgendo così la più ampia fascia di pubblico di sempre nell’esperienza culturale ed emotiva che la Biennale può suscitare. Ci rivolgiamo ora, per la prossima edizione, a una persona che ha già alle spalle numerose esperienze, con un vasto bagaglio di attività e studi rivolti ai molteplici temi relativi all’arte, e che si è confrontato criticamente col complesso fenomeno della globalizzazione, a fronte delle espressioni provenienti da radici locali. La personale esperienza di Enwezor è un punto di riferimento decisivo per l’ampiezza del raggio geografico di analisi, per la profondità temporale degli sviluppi recenti nel mondo dell’arte, per la variegata ricchezza del presente”, ha dichiarato Paolo Baratta.

Da parte sua, il neoeletto ha ribattuto: “Nessuna manifestazione o mostra d'arte contemporanea è esistita in maniera continuativa, al centro di così tanti cambiamenti storici nel campo dell'arte, della politica, della tecnologia e dell'economia come la Biennale di Venezia. La Biennale è il luogo ideale per esplorare tutti questi campi dialettici di riferimento, e la stessa istituzione Biennale è fonte di ispirazione per la progettazione della Mostra”.