A Venezia dal 1° settembre al 7 gennaio 2019
Printing Revolution: libri antichi e mappe di ultima generazione per raccontare la nascita dell’Europa Moderna
Juan Pastrana, Compendium grammaticae (Lisbona, Valentino Fernandez 1497). Un libro stampato in Portogallo nel 1497, che sopravvive oggi in una sola copia al mondo, alla Biblioteca Nazionale di Lisbona
Francesca Grego
08/08/2018
Venezia - Come sarebbe stato il mondo senza la stampa? Difficile dirlo, ma ancor più interessante è notare come, nonostante la sua invenzione risalga alla Cina del IX secolo, sia necessario spostarsi nell’Europa quattrocentesca perché la nuova tecnica rivoluzioni la vita quotidiana e della forma mentis di milioni di persone.
Per ripercorrere questa svolta epocale nasce la mostra Printing Revolution 1450-1500. I cinquant’anni che hanno cambiato l’Europa, in arrivo al Museo Correr di Venezia: un intrigante itinerario tra antichi incunaboli e innovativi materiali digitali, frutto della collaborazione tra l’Università di Oxford, la Fondazione Musei Civici di Venezia – Biblioteca del Museo Correr e la Biblioteca Nazionale Marciana, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra.
A far da base all’esposizione c’è l'ampio progetto di ricerca internazionale 15cBOOKTRADE, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, che tra Venezia, Oxford e la British Library ha per la prima volta studiato la circolazione dei libri nell’Europa del XV secolo e realizzato mappe di visualizzazione scientifica dei loro spostamenti.
“Ogni libro racconta una storia che va al di là delle parole che si leggono in esso: storie delle persone che l'hanno usato, delle annotazioni e disegni lasciati nei margini. Se un libro racconta una storia, migliaia di libri fanno la storia - spiega Cristina Dondi, direttrice della ricerca e curatrice della mostra - Nei loro 500 anni di storia gli oltre 50 mila libri che abbiamo analizzato hanno circolato in tutto il mondo, disseminando tracce del loro movimento. Abbiamo sviluppato una tecnologia innovativa per ripercorrere questo movimento nel tempo e nello spazio e costruito un grande database che contiene decine di migliaia di records. Ora, per la prima volta, inseguendo i libri, possiamo tracciare la circolazione delle idee e del sapere che contengono”.
L’equipe di 15cBOOKTRADE, composta prevalentemente da ricercatori italiani, ha preso in esame il 10% degli incunaboli quattrocenteschi giunti fino a noi, oggi distribuiti in 4 mila biblioteche europee e statunitensi. Basta inserire nel software il titolo di un libro per visualizzare la mappa degli spostamenti che ha subito lungo tutta la sua storia, dal luogo di stampa a quello in cui è attualmente conservato, con l’elenco completo dei possessori. O digitare il nome di un proprietario, per conoscere tutti i titoli della sua biblioteca.
Ma cosa vedremo in mostra a Venezia dal 1° settembre? Tanti preziosi libri a stampa del Quattrocento provenienti dalla Biblioteca del Museo Correr e della Biblioteca Nazionale Marciana, immagini digitali da biblioteche internazionali, ma anche storiche attrezzature per la stampa fornite dalla Tipoteca di Cornuda, mentre alle mappe elaborate dallo staff di Dondi si aggiungono quelle elaborate in ulteriori ricerche legate alla storia del libro: c’è l’Atlante delle prime stampe della Solger Shakespeare Library di Washington e la Venice Time Machine dell’ École Polytechnique Fédérale di Losanna, che attraverso la storica Pianta di Venezia del De Barbari (1500) mostra tutta la vitalità degli stampatori della Venezia rinascimentale, tra i principali centri europei di produzione e diffusione dei primi libri a stampa.
In una decina di sezioni la mostra focalizza l’attenzione sui milioni di volumi in circolazione nell’Europa cinquecentesca, non solo quelli destinati alle elite, ma anche una grande quantità di libri “per tutti”. Secondo i curatori la diffusione dell’alfabetizzazione ebbe numeri maggiori di quelli che oggi siamo portati a immaginare, creando le basi per la formazione di un patrimonio culturale comune in un clima di sperimentazione e intraprendenza. Mentre nuove sinergie nascevano tra i settori del sapere, della tecnica e del commercio, le idee circolavano sempre più velocemente e anche la Chiesa coglieva l’enorme potenzialità dell’invenzione, che in seguito riformatori protestanti avrebbero sfruttato appieno.
Ma quali erano i bestseller del Quattrocento? Quale il rapporto tra il prezzo di un libro e il costo della vita? E i titoli preferiti da Leonardo da Vinci? A queste e ad altre domande rispondono le numerose videostorie inserite nel percorso, che presentano curiosità su donne autrici e tipografe o sulle prime forme di abuso del nuovo medium, o ancora la ricostruzione virtuale della biblioteca, oggi dispersa, della chiesa veneziana di San Giorgio Maggiore.
L’esposizione sarà visitabile dal 1° settembre 2018 al 7 gennaio 2019 al Museo Correr e nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo e al sostegno di Venice in Peril, Ambasciata d’Italia a Londra, Fedrigoni, Fondazione Giorgio Cini e della Scuola Grande di San Rocco.
Accanto alla mostra, dal 19 al 21 settembre il convegno Printing Revolution 1450-1550 riunirà a Palazzo Ducale oltre 40 relatori, oltre a ospiti d’eccezione come il vice presidente del Consiglio Europeo delle Ricerche Martin Stokhof, il presidente del CNR Massimo Inguscio, l’Ambasciatore d’italia nel Regno Unito Raffaele Trombetta e l’onorevole Dario Franceschini, protagonista di una lectio magistralis.
Per ripercorrere questa svolta epocale nasce la mostra Printing Revolution 1450-1500. I cinquant’anni che hanno cambiato l’Europa, in arrivo al Museo Correr di Venezia: un intrigante itinerario tra antichi incunaboli e innovativi materiali digitali, frutto della collaborazione tra l’Università di Oxford, la Fondazione Musei Civici di Venezia – Biblioteca del Museo Correr e la Biblioteca Nazionale Marciana, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra.
A far da base all’esposizione c’è l'ampio progetto di ricerca internazionale 15cBOOKTRADE, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, che tra Venezia, Oxford e la British Library ha per la prima volta studiato la circolazione dei libri nell’Europa del XV secolo e realizzato mappe di visualizzazione scientifica dei loro spostamenti.
“Ogni libro racconta una storia che va al di là delle parole che si leggono in esso: storie delle persone che l'hanno usato, delle annotazioni e disegni lasciati nei margini. Se un libro racconta una storia, migliaia di libri fanno la storia - spiega Cristina Dondi, direttrice della ricerca e curatrice della mostra - Nei loro 500 anni di storia gli oltre 50 mila libri che abbiamo analizzato hanno circolato in tutto il mondo, disseminando tracce del loro movimento. Abbiamo sviluppato una tecnologia innovativa per ripercorrere questo movimento nel tempo e nello spazio e costruito un grande database che contiene decine di migliaia di records. Ora, per la prima volta, inseguendo i libri, possiamo tracciare la circolazione delle idee e del sapere che contengono”.
L’equipe di 15cBOOKTRADE, composta prevalentemente da ricercatori italiani, ha preso in esame il 10% degli incunaboli quattrocenteschi giunti fino a noi, oggi distribuiti in 4 mila biblioteche europee e statunitensi. Basta inserire nel software il titolo di un libro per visualizzare la mappa degli spostamenti che ha subito lungo tutta la sua storia, dal luogo di stampa a quello in cui è attualmente conservato, con l’elenco completo dei possessori. O digitare il nome di un proprietario, per conoscere tutti i titoli della sua biblioteca.
Ma cosa vedremo in mostra a Venezia dal 1° settembre? Tanti preziosi libri a stampa del Quattrocento provenienti dalla Biblioteca del Museo Correr e della Biblioteca Nazionale Marciana, immagini digitali da biblioteche internazionali, ma anche storiche attrezzature per la stampa fornite dalla Tipoteca di Cornuda, mentre alle mappe elaborate dallo staff di Dondi si aggiungono quelle elaborate in ulteriori ricerche legate alla storia del libro: c’è l’Atlante delle prime stampe della Solger Shakespeare Library di Washington e la Venice Time Machine dell’ École Polytechnique Fédérale di Losanna, che attraverso la storica Pianta di Venezia del De Barbari (1500) mostra tutta la vitalità degli stampatori della Venezia rinascimentale, tra i principali centri europei di produzione e diffusione dei primi libri a stampa.
In una decina di sezioni la mostra focalizza l’attenzione sui milioni di volumi in circolazione nell’Europa cinquecentesca, non solo quelli destinati alle elite, ma anche una grande quantità di libri “per tutti”. Secondo i curatori la diffusione dell’alfabetizzazione ebbe numeri maggiori di quelli che oggi siamo portati a immaginare, creando le basi per la formazione di un patrimonio culturale comune in un clima di sperimentazione e intraprendenza. Mentre nuove sinergie nascevano tra i settori del sapere, della tecnica e del commercio, le idee circolavano sempre più velocemente e anche la Chiesa coglieva l’enorme potenzialità dell’invenzione, che in seguito riformatori protestanti avrebbero sfruttato appieno.
Ma quali erano i bestseller del Quattrocento? Quale il rapporto tra il prezzo di un libro e il costo della vita? E i titoli preferiti da Leonardo da Vinci? A queste e ad altre domande rispondono le numerose videostorie inserite nel percorso, che presentano curiosità su donne autrici e tipografe o sulle prime forme di abuso del nuovo medium, o ancora la ricostruzione virtuale della biblioteca, oggi dispersa, della chiesa veneziana di San Giorgio Maggiore.
L’esposizione sarà visitabile dal 1° settembre 2018 al 7 gennaio 2019 al Museo Correr e nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo e al sostegno di Venice in Peril, Ambasciata d’Italia a Londra, Fedrigoni, Fondazione Giorgio Cini e della Scuola Grande di San Rocco.
Accanto alla mostra, dal 19 al 21 settembre il convegno Printing Revolution 1450-1550 riunirà a Palazzo Ducale oltre 40 relatori, oltre a ospiti d’eccezione come il vice presidente del Consiglio Europeo delle Ricerche Martin Stokhof, il presidente del CNR Massimo Inguscio, l’Ambasciatore d’italia nel Regno Unito Raffaele Trombetta e l’onorevole Dario Franceschini, protagonista di una lectio magistralis.
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