Dal 23 aprile nello storico Negozio Olivetti di Piazza San Marco
Un inedito vis-à-vis: Antony Gormley e Lucio Fontana insieme a Venezia
Lucio Fontana / Antony Gormley (da sinistra a destra): Lucio Fontana, Ambiente spaziale, 1948, gouache su carta, 37,7 x 22,5 cm (particolare). Milano, Fondazione Lucio Fontana. Copyright: Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022 - Antony Gormley, CHROMOSPHERE
Francesca Grego
01/04/2022
Venezia - “Che cosa è uno spazio umano nello spazio, che cosa è un corpo umano nello spazio e – se pensiamo a noi stessi come un corpo nello spazio – quale è il nostro contesto?”, si chiede lo scultore britannico Antony Gormley, rivelando i pensieri impliciti in ogni sua opera. Un grande protagonista dell’arte del Novecento interviene a sorpresa nella riflessione: si tratta di Lucio Fontana, dal prossimo 23 aprile protagonista insieme a Gormley di una mostra inattesa. In occasione della 59° Biennale di Venezia, la strana coppia si incontrerà per la prima volta negli straordinari spazi del Negozio Olivetti di Piazza San Marco, gioiello architettonico progettato da Carlo Scarpa e da dieci anni affidato alla gestione del FAI. Disegni e sculture di entrambi intesseranno un confronto serrato sui temi dello spazio e della luce con la regia del curatore Luca Massimo Barbero, tra i principali studiosi di Fontana e consulente scientifico della fondazione milanese intitolata all’artista.
Da sinistra: Lucio Fontana, Ambiente spaziale, 1952, inchiostro su carta, cm 28 x 22. Courtesy Fondazione Lucio Fontana. Copyright Fondazione Lucio Fontana, by SIAE 2021 I Antony Gormley, FIELD, 1984, pigmento nero, olio e carboncino su carta 64 x 90 cm. Courtesy the Artist, Copyright Antony Gormley, 2021
“Pensata come un dialogo tra la complessità del segno nell’opera del fondatore del movimento spazialista, e la relazione tra spazio e corpo nel lavoro di uno tra i più acclamati e articolati scultori del nostro secolo, la mostra-dossier Lucio Fontana/Antony Gormley raccoglie una selezione, puntuale e altresì densa di opere su carta e scultoree, di questi due importanti protagonisti del panorama artistico del XX secolo e contemporaneo”, spiega Barbero. “La mostra indaga la straordinaria inventività e complessità del lavoro dei due artisti, ponendo l'accento sull'importanza del rapporto tra la dimensione spazio-temporale e la ricerca sulla tensione segnica, unitamente a una nuova concezione dello spazio”.
Lucio Fontana, Taglio. Stampa ai sali d'argento su carta baritata I Foto di Ugo Mulas I Copyright Fondazione CRT
Un confronto capace di prendere corpo oltre gli anni, gli stili e le idee di ognuno, quello tra Gormley e Fontana, come soltanto ai grandi può accadere. La spinta a superare i limiti dell’esperienza umana nel tempo come nello spazio, d’altronde, li accomuna al di là delle inevitabili - e più che mai feconde - differenze. “Io buco; passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere”, spiegava Fontana, tentando di rendere comprensibile quel che allora sembrava una semplice provocazione: “tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito, non distrutto”. Il valore del suo slancio ce lo ha restituito proprio quel tempo che il maestro avrebbe voluto cancellare, lo stesso che Gormley interroga nei suoi rapporti con lo spazio, tra il segno e il corpo, tra il dentro e il fuori. A Venezia avremo modo di coglierne l’intreccio di rimandi e relazioni attraverso le sculture di entrambi, una selezione di disegni realizzati da Fontana tra il 1947 e il 1968 e una serie di opere su carta rappresentative dell’intera ricerca di Gormley.
Realizzata da Associazione Arte Continua APS, B17 e Galleria Continua in collaborazione con Fondazione Lucio Fontana, Milano, e FAI - Fondo Ambiente Italiano, la mostra Lucio Fontana/Antony Gormley sarà visitabile a Venezia, presso il Negozio Olivetti di Piazza San Marco, dal 23 aprile al 27 novembre.
Per i fan dello scultore britannico, lo spettacolo prosegue nella sede di Galleria Continua a San Gimignano, dove sempre il 23 aprile sarà inaugurata la mostra Antony Gormley. Body Space Time.
Antony Gormley, STEM III, 2019. Cast iron and high tensile steel, 62.9 x 38.5 x 58.3 cm. Photograph by Stephen White & Co. © the artist I Courtesy Galleria Continua
Leggi anche:
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Da sinistra: Lucio Fontana, Ambiente spaziale, 1952, inchiostro su carta, cm 28 x 22. Courtesy Fondazione Lucio Fontana. Copyright Fondazione Lucio Fontana, by SIAE 2021 I Antony Gormley, FIELD, 1984, pigmento nero, olio e carboncino su carta 64 x 90 cm. Courtesy the Artist, Copyright Antony Gormley, 2021
“Pensata come un dialogo tra la complessità del segno nell’opera del fondatore del movimento spazialista, e la relazione tra spazio e corpo nel lavoro di uno tra i più acclamati e articolati scultori del nostro secolo, la mostra-dossier Lucio Fontana/Antony Gormley raccoglie una selezione, puntuale e altresì densa di opere su carta e scultoree, di questi due importanti protagonisti del panorama artistico del XX secolo e contemporaneo”, spiega Barbero. “La mostra indaga la straordinaria inventività e complessità del lavoro dei due artisti, ponendo l'accento sull'importanza del rapporto tra la dimensione spazio-temporale e la ricerca sulla tensione segnica, unitamente a una nuova concezione dello spazio”.
Lucio Fontana, Taglio. Stampa ai sali d'argento su carta baritata I Foto di Ugo Mulas I Copyright Fondazione CRT
Un confronto capace di prendere corpo oltre gli anni, gli stili e le idee di ognuno, quello tra Gormley e Fontana, come soltanto ai grandi può accadere. La spinta a superare i limiti dell’esperienza umana nel tempo come nello spazio, d’altronde, li accomuna al di là delle inevitabili - e più che mai feconde - differenze. “Io buco; passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere”, spiegava Fontana, tentando di rendere comprensibile quel che allora sembrava una semplice provocazione: “tutti hanno pensato che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito, non distrutto”. Il valore del suo slancio ce lo ha restituito proprio quel tempo che il maestro avrebbe voluto cancellare, lo stesso che Gormley interroga nei suoi rapporti con lo spazio, tra il segno e il corpo, tra il dentro e il fuori. A Venezia avremo modo di coglierne l’intreccio di rimandi e relazioni attraverso le sculture di entrambi, una selezione di disegni realizzati da Fontana tra il 1947 e il 1968 e una serie di opere su carta rappresentative dell’intera ricerca di Gormley.
Realizzata da Associazione Arte Continua APS, B17 e Galleria Continua in collaborazione con Fondazione Lucio Fontana, Milano, e FAI - Fondo Ambiente Italiano, la mostra Lucio Fontana/Antony Gormley sarà visitabile a Venezia, presso il Negozio Olivetti di Piazza San Marco, dal 23 aprile al 27 novembre.
Per i fan dello scultore britannico, lo spettacolo prosegue nella sede di Galleria Continua a San Gimignano, dove sempre il 23 aprile sarà inaugurata la mostra Antony Gormley. Body Space Time.
Antony Gormley, STEM III, 2019. Cast iron and high tensile steel, 62.9 x 38.5 x 58.3 cm. Photograph by Stephen White & Co. © the artist I Courtesy Galleria Continua
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