Madonna con il Bambino (Madonna Campori)

Antonio Allegri

Galleria Estense

 
DESCRIZIONE:
Per volontà testamentaria del Marchese Giuseppe Campori, il piccolo dipinto che raffigura la Madonna col Bambino entrò a far parte della Galleria Estense nel 1894. Fino a quel momento l’opera si trovava in una cappella del castello di Soliera, vicino a Mantova, che apparteneva dal 1636 al feudo Campori. Non si sa chi fu il committente di quest’opera.
Fu un pittore, Vincenzo Rasori, ad attribuire l'opera al Correggio, un fatto non insolito nella storia della fortuna critica dell'artista le cui opere mostrano di essere state spesso meglio comprese da artisti piuttosto che da critici.
Sulla base dello stile pittorico si può ragionevolmente datare la Madonna Campori intorno al 1517-18: la sua creazione appartiene quindi a un momento in cui il Correggio poteva già trovarsi a Parma in procinto di affrescare la Camera di San Paolo.
La Madonna Campori si impone per l’aspirazione a superare il modello leonardesco a favore di nuove suggestioni raffaellesche. Sono evidenti i riferimenti alla Madonna di Foligno e alla Madonna Tempi del pittore di Urbino. Tuttavia non è documentato se e come il Correggio abbia potuto ammirare gli originali, forse durante un viaggio a Roma.
Uno dei tratti che rende incomparabile il dipinto sta nel panno di lino che avvolge, sembra, suo malgrado, il Bambino. La sua esecuzione dimostra come il Correggio, a quel tempo, avesse interiorizzato il principio dello sfumato leonardesco.
Tuttavia, se Raffaello è senz’altro un modello importante per la Madonna Campori, l’immagine appare già pervasa dall’aspirazione a superare il solenne eloquio raffaellesco: valorizzando il momento del gioco fra madre e figlio, esemplificato dal bell’intreccio fra le dita dell’una e dell’altro, e vestendo la Madonna di un abito di soave naturalezza.
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