Sibylla Sambetha, Hans Memling
Ospedale di San Giovanni (Sint-Janshospitaal)
Una donna non eccessivamente bella, ma stretta con compostezza nel suo elegante abito viola scuro, il velo in testa, colletto bianco su corpetto rosso, sembra sporgersi dalla cornice del quadro come da una finestra.
Le mani, sovrapposte una sull’altra, poggiano sulla cornice del quadro - che reca scolpita l’iscrizione SIBILLA SAMBETHA QUAE / EST PERSICA - in una sorta di efficace trompe-l’oeil.
Quest'opera, un olio su tavola dalle piccole dimensioni, oggi conservato all’interno dell’ex Ospedale di San Giovanni, presso l’Hans Memling Museum, è stato realizzato dal maestro nel 1480. L’identità della giovane donna è ignota, nonostante si sia più volte cercato di associarla a diversi personaggi come ad esempio a Mary Moreel, figlia di un noto magistrato di Bruges.
La pergamena scolpita sulla parte inferiore della cornice reca un'altra aggiunta successiva, il cui testo denuncia la Sibilla con le parole ECCE BEAST CONCVLCABERIS, GIGNETVR D [OMINJV (S) IN ORBEM TERRARVM ET GRIMIVM VIRGINIS ERIT SALVS GENTIVM, INVISIBLE VERBVM PALPABITVR.
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