Dal 4 al 10 marzo sul piccolo schermo
Dall'arte povera ad Andrea Mantegna, "pittore in scultura", gli appuntamenti in tv
Andrea Mantegna, il soffitto della Camera degli Sposi, Mantova
Samantha De Martin
04/03/2024
La passione di pietra di Andrea Mantegna si svela su Rai 5
L’agenda di questa settimana ci mette sulle tracce di un artista tenace dal carattere “petroso” che, con le sue scelte originali, ha cambiato lo sguardo dei colleghi venuti dopo di lui. Vasari era del parere che questa “petrosità” fosse evidente anche nelle opere, nelle quali i personaggi somigliano a statue più che a dipinti. Una passione, quella per gli elementi rocciosi, che sarà anche un tratto ricorrente della sua opera. Ad Andrea Mantegna, uno degli artisti più acclamati dai contemporanei e uno dei più amati fino a oggi, è dedicata la serata di Art Night, mercoledì 6 marzo. Alle 21.15 su Rai 5 il documentario Andrea Mantegna. Passione di pietra, una produzione Rai Cultura, scritta da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli per la regia di Linda Tugnoli, guiderà gli spettatori sulle tracce del maestro originario di Isola Carturo, un piccolo paesino di campagna che oggi ha preso in suo onore il nome di Isola Mantegna. Barbara Maria Savy, storica dell’arte, e Francesca Veronese, direttrice dei Musei Civici di Padova, raccontano il primo impegno importante per la Cappella Ovetari, nella Chiesa degli Eremitani. I resti degli affreschi, distrutti in gran parte nel ’44 durante la Seconda guerra mondiale, furono recuperati dal giovane Cesare Brandi dando avvio, nel 2009, ad un esperimento di restauro molto innovativo.
Andrea Mantegna, Cristo Morto, 1475 - 1478 circa, Pinacoteca di Brera, Milano
A Venezia con Giovanni Bellini, divenuto nel frattempo suo cognato, Mantegna intesserà un fecondo rapporto di collaborazione e confronto che vedrà i due artisti eseguire opere quasi identiche per tema e composizione, alcune delle quali sono riunite oggi alla National Gallery di Londra. Nel 1460 arriva il trasferimento definitivo a Mantova dove, appena trentenne, è già uno dei pittori più celebrati della sua generazione e dove, come pittore di corte, rimarrà fino alla morte, dopo aver costruito la sua casa, con un oculo aperto su un cortile che ricorda quello della Camera degli Sposi.
A confermare il grande interesse di Mantegna per il mondo delle pietre e dei marmi saranno nel doc le testimonianze di Marzia Faietti, storica dell’arte, che mostra un disegno dell'artista che si ritrae come Gorgone, e quella del geologo Rodolfo Coccioni. Quest’ultimo ha identificato luoghi reali rintracciati nelle opere di Mantegna e riconducibili a formazioni rocciose o cave di pietra con operai al lavoro. Sono i marmi e le pietre a procurare al maestro la fama di “pittore in scultura”. Ma a colpire più di ogni altra opera sarà il testamento di Mantegna, quel Cristo Morto, oggi alla Pinacoteca di Brera a Milano, una delle opere più misteriose della storia dell’arte, che ha ispirato artisti, registi, restando impressa in chiunque abbia occasione di vederla. L'immagine del Cristo, umana e sconvolgente al tempo stesso, ispirò anche il fotografo boliviano Freddy Alborta che, al cospetto del corpo crivellato da una raffica di mitra di Che Guevara, pensò proprio al Cristo di Mantegna, realizzando così una settantina di fotogrammi.
Nicolas Poussin, Danza alla musica del Tempo, 1934-1635, Olio su tela, 105 x 83 cm, Londra, Collezione Wallace
Il gotico, Ludovica Carbotta e l’Arte povera protagonisti su Sky Arte
La settimana di Sky dedicata al bello ci mette sulle tracce dell’architettura gotica. Martedì 6 marzo alle 21.15 lo storico e critico d'arte Andrew Graham-Dixon racconterà l'arte francese a partire da quella che fu la prima grande rivoluzione: l'invenzione dell'architettura gotica. I tre episodi di Art of France proporranno quindi un approfondimento sulla storia dell’arte d’oltralpe attraverso la ricostruzione di una storia legata ai nobili e ai loro meravigliosi palazzi, ma anche alle aspre lotte politiche tra governanti e cittadini, tradizione e rivoluzione. Prendendo le mosse dalla nascita dello stile gotico in architettura, Graham-Dixon segue lo sviluppo dell’arte francese fino alla vigilia della Rivoluzione, una storia ricca di contrasti, meraviglie e capolavori assoluti, come i dipinti di Nicolas Poussin, le opere rococò di François Boucher o le grandi tele storiche di Charles le Brun.
Alle 22.15, all’interno del secondo episodio, l’attenzione si sposterà sulla nuova società nata in Francia dopo il drammatico epilogo della Rivoluzione. Il periodo compreso tra la fine del XVIII e il XIX secolo è segnato dall’evoluzione dei gusti del pubblico di riferimento di artisti come Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres e Théodore Géricault. A chiudere la serata sarà il terzo e ultimo documentario, proposto alle 23.15. Graham-Dixon accenderà un focus sulla nascita dell’Impressionismo. Mentre il panorama culturale e sociale in Francia muta velocemente, artisti del calibro di Claude Monet ed Edgar Degas mettono in discussione la funzione dell’arte nella società di quegli anni, dando vita a una rivoluzione dalla quale nasceranno quasi tutti i movimenti artistici moderni, dalle avanguardie fino all’Espressionismo astratto del secondo dopoguerra.
La programmazione di giovedì 7 marzo invita invece a visitare la prima mostra antologica dedicata all'artista torinese Ludovica Carbotta, classe 1982, allestita al Museo d'Arte Moderna di Bologna. Very Well, on My Own racconta, in prima visione, l’arte secondo questa giovane artista, le cui opere, al confine fra realtà e finzione, inducono a riflettere sulle nozioni di sito, identità e partecipazione.
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, Castello di Rivoli
La domenica sarà invece all’insegna dell’Arte Povera. Il 10 marzo alle 13 Appunti per la storia, una produzione Sky Origjnal, racconterà come questo movimento sovversivo, attraverso i suoi protagonisti, abbia fortemente influenzato lo sviluppo dell’arte contemporanea. Era il 23 novembre 1967 quando il critico d'arte genovese Germano Celant pubblicava il manifesto Arte Povera, appunti per una guerriglia, criticando un sistema che, in quegli anni, aveva ridotto gli artisti a meri produttori di oggetti. A distanza di oltre cinquant'anni da quella pubblicazione, riconosciuta punto d’avvio di un vero e proprio movimento, Sky Arte ripercorre la nascita e l'evoluzione della corrente artistica “povera” attraverso il documentario diretto da Andrea Bettinetti. In questo racconto che segue la genesi di uno dei movimenti più sovversivi dell'arte italiana prenderanno la parola massimi esponenti, oltre a critici e galleristi, da Michelangelo Pistoletto a Giovanni Anselmo, da Giulio Paolini a Giuseppe Penone, e ancora Pier Paolo Calzolari, Lia Rumma e Carolyn Christov-Bakargiev. Girato in diverse location e con la voce narrante di Giuseppe Cederna, il docu-film guiderà lo spettatore in un avvincente percorso, tra capolavori e filmati originali dell'epoca.
L’agenda di questa settimana ci mette sulle tracce di un artista tenace dal carattere “petroso” che, con le sue scelte originali, ha cambiato lo sguardo dei colleghi venuti dopo di lui. Vasari era del parere che questa “petrosità” fosse evidente anche nelle opere, nelle quali i personaggi somigliano a statue più che a dipinti. Una passione, quella per gli elementi rocciosi, che sarà anche un tratto ricorrente della sua opera. Ad Andrea Mantegna, uno degli artisti più acclamati dai contemporanei e uno dei più amati fino a oggi, è dedicata la serata di Art Night, mercoledì 6 marzo. Alle 21.15 su Rai 5 il documentario Andrea Mantegna. Passione di pietra, una produzione Rai Cultura, scritta da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli per la regia di Linda Tugnoli, guiderà gli spettatori sulle tracce del maestro originario di Isola Carturo, un piccolo paesino di campagna che oggi ha preso in suo onore il nome di Isola Mantegna. Barbara Maria Savy, storica dell’arte, e Francesca Veronese, direttrice dei Musei Civici di Padova, raccontano il primo impegno importante per la Cappella Ovetari, nella Chiesa degli Eremitani. I resti degli affreschi, distrutti in gran parte nel ’44 durante la Seconda guerra mondiale, furono recuperati dal giovane Cesare Brandi dando avvio, nel 2009, ad un esperimento di restauro molto innovativo.
Andrea Mantegna, Cristo Morto, 1475 - 1478 circa, Pinacoteca di Brera, Milano
A Venezia con Giovanni Bellini, divenuto nel frattempo suo cognato, Mantegna intesserà un fecondo rapporto di collaborazione e confronto che vedrà i due artisti eseguire opere quasi identiche per tema e composizione, alcune delle quali sono riunite oggi alla National Gallery di Londra. Nel 1460 arriva il trasferimento definitivo a Mantova dove, appena trentenne, è già uno dei pittori più celebrati della sua generazione e dove, come pittore di corte, rimarrà fino alla morte, dopo aver costruito la sua casa, con un oculo aperto su un cortile che ricorda quello della Camera degli Sposi.
A confermare il grande interesse di Mantegna per il mondo delle pietre e dei marmi saranno nel doc le testimonianze di Marzia Faietti, storica dell’arte, che mostra un disegno dell'artista che si ritrae come Gorgone, e quella del geologo Rodolfo Coccioni. Quest’ultimo ha identificato luoghi reali rintracciati nelle opere di Mantegna e riconducibili a formazioni rocciose o cave di pietra con operai al lavoro. Sono i marmi e le pietre a procurare al maestro la fama di “pittore in scultura”. Ma a colpire più di ogni altra opera sarà il testamento di Mantegna, quel Cristo Morto, oggi alla Pinacoteca di Brera a Milano, una delle opere più misteriose della storia dell’arte, che ha ispirato artisti, registi, restando impressa in chiunque abbia occasione di vederla. L'immagine del Cristo, umana e sconvolgente al tempo stesso, ispirò anche il fotografo boliviano Freddy Alborta che, al cospetto del corpo crivellato da una raffica di mitra di Che Guevara, pensò proprio al Cristo di Mantegna, realizzando così una settantina di fotogrammi.
Nicolas Poussin, Danza alla musica del Tempo, 1934-1635, Olio su tela, 105 x 83 cm, Londra, Collezione Wallace
Il gotico, Ludovica Carbotta e l’Arte povera protagonisti su Sky Arte
La settimana di Sky dedicata al bello ci mette sulle tracce dell’architettura gotica. Martedì 6 marzo alle 21.15 lo storico e critico d'arte Andrew Graham-Dixon racconterà l'arte francese a partire da quella che fu la prima grande rivoluzione: l'invenzione dell'architettura gotica. I tre episodi di Art of France proporranno quindi un approfondimento sulla storia dell’arte d’oltralpe attraverso la ricostruzione di una storia legata ai nobili e ai loro meravigliosi palazzi, ma anche alle aspre lotte politiche tra governanti e cittadini, tradizione e rivoluzione. Prendendo le mosse dalla nascita dello stile gotico in architettura, Graham-Dixon segue lo sviluppo dell’arte francese fino alla vigilia della Rivoluzione, una storia ricca di contrasti, meraviglie e capolavori assoluti, come i dipinti di Nicolas Poussin, le opere rococò di François Boucher o le grandi tele storiche di Charles le Brun.
Alle 22.15, all’interno del secondo episodio, l’attenzione si sposterà sulla nuova società nata in Francia dopo il drammatico epilogo della Rivoluzione. Il periodo compreso tra la fine del XVIII e il XIX secolo è segnato dall’evoluzione dei gusti del pubblico di riferimento di artisti come Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres e Théodore Géricault. A chiudere la serata sarà il terzo e ultimo documentario, proposto alle 23.15. Graham-Dixon accenderà un focus sulla nascita dell’Impressionismo. Mentre il panorama culturale e sociale in Francia muta velocemente, artisti del calibro di Claude Monet ed Edgar Degas mettono in discussione la funzione dell’arte nella società di quegli anni, dando vita a una rivoluzione dalla quale nasceranno quasi tutti i movimenti artistici moderni, dalle avanguardie fino all’Espressionismo astratto del secondo dopoguerra.
La programmazione di giovedì 7 marzo invita invece a visitare la prima mostra antologica dedicata all'artista torinese Ludovica Carbotta, classe 1982, allestita al Museo d'Arte Moderna di Bologna. Very Well, on My Own racconta, in prima visione, l’arte secondo questa giovane artista, le cui opere, al confine fra realtà e finzione, inducono a riflettere sulle nozioni di sito, identità e partecipazione.
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, Castello di Rivoli
La domenica sarà invece all’insegna dell’Arte Povera. Il 10 marzo alle 13 Appunti per la storia, una produzione Sky Origjnal, racconterà come questo movimento sovversivo, attraverso i suoi protagonisti, abbia fortemente influenzato lo sviluppo dell’arte contemporanea. Era il 23 novembre 1967 quando il critico d'arte genovese Germano Celant pubblicava il manifesto Arte Povera, appunti per una guerriglia, criticando un sistema che, in quegli anni, aveva ridotto gli artisti a meri produttori di oggetti. A distanza di oltre cinquant'anni da quella pubblicazione, riconosciuta punto d’avvio di un vero e proprio movimento, Sky Arte ripercorre la nascita e l'evoluzione della corrente artistica “povera” attraverso il documentario diretto da Andrea Bettinetti. In questo racconto che segue la genesi di uno dei movimenti più sovversivi dell'arte italiana prenderanno la parola massimi esponenti, oltre a critici e galleristi, da Michelangelo Pistoletto a Giovanni Anselmo, da Giulio Paolini a Giuseppe Penone, e ancora Pier Paolo Calzolari, Lia Rumma e Carolyn Christov-Bakargiev. Girato in diverse location e con la voce narrante di Giuseppe Cederna, il docu-film guiderà lo spettatore in un avvincente percorso, tra capolavori e filmati originali dell'epoca.
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