Alla Galleria d'Arte moderna Achille Forti dal 7 dicembre al 10 marzo

A Verona l'amore materno da Previati a Boccioni

Gaetano Previati, Maternità, 1890-1891, olio su tela, 175,5x412 cm. Collezione Banco BPM
 

Samantha De Martin

04/12/2018

Verona - Una madre, china sul suo bambino, lo allatta amorevolmente. Sopra di loro, un albero, probabilmente un melo, allude alla vita trasmessa dalla donna alla piccola creatura. Gli angeli le si prostrano intorno, mentre anemoni e gigli si piegano mossi da un vento misterioso.
Ruota intorno a questa delicata e monumentale Maternità di Gaetano Previati proveniente dalle collezioni di Banco BPM - Banco Popolare di Milano - il percorso L’amore materno, alle origini della pittura moderna da Previati a Boccioni proposto dai Musei Civici di Verona negli spazi della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, dal 7 dicembre al 10 marzo 2019.

Per la prima volta Verona dedica un’esposizione agli esordi del Divisionismo, con l’obiettivo di far conoscere uno dei periodi più creativi della storia dell’arte. Esposto alla prima Triennale di Brera del 1891, il dipinto di Previati aveva acceso un vivace dibattito non solo sulla tecnica divisionista, ma anche sui possibili esiti simbolici della rappresentazione.
“La nuova tecnica divisionista elaborata da Previati nel monumentale dipinto - spiega Aurora Scotti, curatrice della mostra insieme a Francesca Rossi - puntava sulla separazione delle pennellate, ma anziché tendere alla piena tersità luminosa, mirava ad agire sulla sensibilità dello spettatore, coinvolgendolo nella emozione psicologica dell’evento. A questo il maestro ferrarese si era preparato con un intenso esercizio su temi che sviluppavano la ‘pittura di affetti’ della Scapigliatura, al fine di evocare, attraverso il ductus stesso della pennellata, uno stato d’animo. Un cardine quindi della pittura di emozione e di sentimento, con un ampio spettro di riferimenti nella tradizione pittorica medioevale e moderna”.

Intorno al grande dipinto si costruisce tutto l’allestimento. Il Nudo di spalle di Umberto Boccioni dialoga con la Sacra Famiglia di Giuseppe Pellizza da Volpedo, l’Alba felice di Angelo Morbelli incontra L’amore alla fonte della vita e L’angelo della vita di Giovanni Segantini o gli Amanti di Previati, opere capaci di restituire in maniera esemplare l’intensa stagione culturale che ha segnato il rivoluzionario passaggio della pittura italiana ottocentesca all'arte moderna europea d’avanguardia.

“L’esposizione - ribadisce Francesca Rossi - è arricchita da un contributo multimediale dedicato alle fasi di gestazione della Maternità di Previati. Una documentazione che deriva dalla campagna di analisi scientifiche condotta con gli strumenti più avanzati delle nuove tecnologie presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze allo scopo di monitorare lo stato di conservazione dell’opera e di comprendere la singolarissima tecnica pittorica impiegata dall’artista”.

Il percorso è cucito ed elaborato grazie al contributo del Museo Segantini di Saint Motitz e dei Musei Civici di Milano, delle Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, della Galleria d’Arte Moderna di Milano e del Mart di Rovereto.


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