A Palazzo Merulana gli Echi del Tempo secondo Zhang Xiaotao

Zhang Xiaotao, La montagna vuota, Olio su lino, 200 × 300 cm, 2023
 

Samantha De Martin

17/07/2025

Roma - Fragole che sfumano in paesaggi, soggetto e oggetto di un tempo che deposita i segni del proprio fluire su un frutto destinato a morire inghiottito da muffe. Colonie di insetti, metropoli postindustriali, santi logorati dal tempo, formiche impiegate come metafore per raccontare la comunità virtuosa al lavoro. E ancora un lenzuolo, “sudario del riscatto”, con soggetti della pittura figurativa formulata con colori di sangue e di morte.
Simili a simulacri dipinti che ci interrogano sul loro significato, 18 opere del maestro cinese Zhang Xiaotao schiudono fino al 28 settembre le porte di Palazzo Merulana al maestro proveniente da Oriente.
A cura di Andrea Romoli Barberini, la mostra “Echi del tempo” vede pittura e tecniche di animazione digitale, fatti, situazioni e luoghi del vissuto dell’artista - tra i più raffinati interpreti dell’arte cinese contemporanea, già noto in Italia dopo la partecipazione alla 55.ma Biennale di Venezia nel 2013 - riaffiorare proprio come “risonanze del tempo” dove tradizione e innovazione, linguaggio pittorico e sperimentazione tecnologica si confrontano in un dialogo costante tra intimo e universale, dove traumi, memorie e paure si intrecciano a simboli, luoghi e spiritualità.


“Echi del tempo”, allestimento personale del maestro Zhang Xiaotao

Zhang Xiaotao racconta la società contemporanea, considerandola il “laboratorio più crudele per un artista, un libro fondamentale e senza parole, la vera università”. L’arte, in tutto questo, è il risultato della lotta tra intuizione, riflessione e realtà.
Sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, gestito e valorizzato da CoopCulture, Palazzo Merulana, come sottolineato dalla direttrice Paola Centanni, “Si apre con crescente attenzione al confronto multiculturale. Questa apertura si manifesta nella programmazione espositiva che negli ultimi anni ha ospitato progetti internazionali, dialogando con linguaggi artistici differenti per provenienza geografica, sensibilità estetica e contesto sociale. L’incontro tra culture è parte integrante della nostra visione del Museo come luogo di relazione, inclusione e contaminazione. Un esempio emblematico è la scelta di ospitare la personale di Zhang Xiaotao".

Raccontando il presente con immagini che sanno essere dolci e insieme feroci, seducenti e al tempo stesso disturbanti, Zhang Xiaotao integra archeologia, studi tibetani e la sociologia, influenzata dalla filosofia buddista e dal suo rapporto con le credenze religiose della Cina di oggi.
Al quarto piano di Palazzo Merulana lo spettatore si trova quindi immerso in un’estetica intensa e stratificata, fatta di immagini disturbanti, simili a sogni, in cui convivono elementi naturali, animali, fluidi corporei, oggetti simbolici e riferimenti autobiografici che rendono la mostra di questo maestro “un’opera unica e totalizzante”.


Zhang Xiaotao, L’arrivo del temporale 5, Olio su lino, 300 x 200 cm, 2008-2025

“La mostra - sottolinea il curatore Andrea Romoli Barberini - è importante per tre concetti: spazio, tempo, società. L’artista è un attento osservatore della società che giudica e legge attraverso le sue esperienze personali. Le pitture rappresentano sculture oggi non più riconoscibili nei loro soggetti per effetto del tempo. Le idee di spazio e tempo sfumano invece una nell’altra. Si tratta di uno spazio ideale, non cartesiano, in cui si identificano luoghi di origine e architetture che si impogono come dettagli di carattere informale".
La collettività viene invece percepita come nevrosi. L’unicità, intesa come caratteristica propria di un insieme unico e compatto, è data dalla complessità e dall’articolazione di un unico discorso per immagini, fisse e in movimento, prefigurate come elementi visivi, diversi e separati, quindi potenzialmente autonomi, ma assolutamente correlati tra loro in termini di significato.