Google Earth e archeologia: rivelazione per i ricercatori di Ankgor Wat
![](http://www.arte.it/foto/600x450/11/12645-Angkor_Wat.jpg)
18/10/2012
La tecnologia informatica al servizio dell'archeologia: un valido aiuto per scoprire i segreti delle antiche civiltà. La conferma arriva da Angkor Wat, il tempio khmer, situato in Cambogia, nei pressi della città di Siem Reap (in un’area archeologica dichiarata, nel 1992, patrimonio mondiale dall’UNESCO) e realizzato sotto il regno del potente Suryavarman II, nel XII secolo, tra il 1113 e il 1150.
I ricercatori cercavano da tempo di capire in che modo gli architetti dell’epoca erano riusciti a trasportare, a partire da una cava distante molti chilometri, gli enormi blocchi di arenaria, alcuni pesanti oltre 1 tonnellata, necessari per la costruzione del tempio, la costruzione religiosa più grande al mondo.
Erano state avanzate delle ipotesi, conoscendo la stupefacente abilità ingegneristica dimostrata nella realizzazione dell'edificio, ma la risposta definitiva a questo interrogativo sembra essere arrivata proprio da Google Earth, stando a quanto riferisce un articolo del Journal of Archaeological Science. Osservando le immagini satellitari generate da questo software di rilevamente terrestre, infatti, gli studiosi hanno individuato delle linee che facevano pensare a delle linee di trasporto.
Con indagini sul posto hanno poi potuto verificare che queste linee corrispondono a una serie di canali che effettivamente collegano la città di Angkor al sito delle cave, per una lunghezza totale di ben 37 chilometri.
Nicoletta Speltra
I ricercatori cercavano da tempo di capire in che modo gli architetti dell’epoca erano riusciti a trasportare, a partire da una cava distante molti chilometri, gli enormi blocchi di arenaria, alcuni pesanti oltre 1 tonnellata, necessari per la costruzione del tempio, la costruzione religiosa più grande al mondo.
Erano state avanzate delle ipotesi, conoscendo la stupefacente abilità ingegneristica dimostrata nella realizzazione dell'edificio, ma la risposta definitiva a questo interrogativo sembra essere arrivata proprio da Google Earth, stando a quanto riferisce un articolo del Journal of Archaeological Science. Osservando le immagini satellitari generate da questo software di rilevamente terrestre, infatti, gli studiosi hanno individuato delle linee che facevano pensare a delle linee di trasporto.
Con indagini sul posto hanno poi potuto verificare che queste linee corrispondono a una serie di canali che effettivamente collegano la città di Angkor al sito delle cave, per una lunghezza totale di ben 37 chilometri.
Nicoletta Speltra
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