Closed Circuit: arte in movimento
Closed Circuit di Lutz Bacher
27/02/2007
Closed Circuit: Video e Nuovi Media al Metropolitan. E' questo il titolo della prima esposizione multi-artista su video arte e nuove tecniche di “arte mediatica” allestita al Met di New York. I lavori in rassegna, tutti concepiti nel periodo 1994-2004, provengono dall'estro di otto artisti americani e internazionali: Darren Almond, Lutz Bacher, Jim Campbell, Omer Fast, Ann Hamilton, David Hammons, Maria Marshall e Wolfgang Staehle.
Rendendo merito alla crescente simbiosi instauratasi tra fotografia, video e nuovi media a partire dalla seconda metà del '900, il Dipartimento Fotografico del Met negli ultimi anni ha progressivamente dedicato maggiore spazio alle opere video e dei nuovi media, espandendo la propria collezione. Il primo tassello della serie fu abc di Ann Hamilton, unico lavoro tra l'altro ad essere già stato esposto al Metropolitan. Il video mostra un'impronta digitale bagnata che lentamente cancella le lettere dell'alfabeto, scritte in inchiostro su una lastra di vetro, e poi le riscrive al contrario. La percezione di chi osserva è quella di assistere a un'immagine apparentemente statica che prende vita.
Malcom Daniel, curatore del Dipartimento Fotografico, spiega: “I lavori che abbiamo acquistato fino ad ora costituiscono una conseguenza naturale del nostro interesse per l'immagine statica”.
E infatti molti dei lavori esposti vanno volutamente a sfocare il confine tra immagini fisse e immagini dinamiche, impiegando in ambito artistico le novità mediatiche messe a disposizione dalla tecnologia odierna.
Alcuni tra gli altri lavori in mostra sono: Closed Circuit di Bacher, un ritratto con sfondo narrativo consistente in migliaia di spezzoni video provenienti da filmati che ritraggono Pat Hearn a lavoro nel suo ufficio; Eastpoint di Staehle, lavoro di sincronizzazione in tempo reale di 8.000 immagini statiche che descrivono il cambiamento di un paesaggio nell'arco della giornata; Fast propone Spielberg's List, uno pseudo documentario a due schermi, ispirato a Schindler's List, che contrappone la drammaticità dell'Olocausto ad immagini ironiche Holliwoodiane; Phat Free di Hammons gioca sulle metafore di invisibilità e morte.
Closed Circuit è stata organizzata da Douglas Eklund, curatore in carica del Dipartimento Fotografico del Met ed è stata resa possibile da Diana Barret, Robert Vila, Marlene Nathan Meyerson, Robert Yaffa e Jennifer Saul Yaffa.
Closed Circuit: Video and New Media at the Metropolitan
Dal 23 febbraio al 29 aprile 2007
Metropolitan Museum of Art – New York
Orari: martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 9.30 alle 17.30 ; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 21.00
Ingresso: adulti 20$, studenti 10$
Infoline: 212-535-7710
Sito Web: http://www.metmuseum.org
Rendendo merito alla crescente simbiosi instauratasi tra fotografia, video e nuovi media a partire dalla seconda metà del '900, il Dipartimento Fotografico del Met negli ultimi anni ha progressivamente dedicato maggiore spazio alle opere video e dei nuovi media, espandendo la propria collezione. Il primo tassello della serie fu abc di Ann Hamilton, unico lavoro tra l'altro ad essere già stato esposto al Metropolitan. Il video mostra un'impronta digitale bagnata che lentamente cancella le lettere dell'alfabeto, scritte in inchiostro su una lastra di vetro, e poi le riscrive al contrario. La percezione di chi osserva è quella di assistere a un'immagine apparentemente statica che prende vita.
Malcom Daniel, curatore del Dipartimento Fotografico, spiega: “I lavori che abbiamo acquistato fino ad ora costituiscono una conseguenza naturale del nostro interesse per l'immagine statica”.
E infatti molti dei lavori esposti vanno volutamente a sfocare il confine tra immagini fisse e immagini dinamiche, impiegando in ambito artistico le novità mediatiche messe a disposizione dalla tecnologia odierna.
Alcuni tra gli altri lavori in mostra sono: Closed Circuit di Bacher, un ritratto con sfondo narrativo consistente in migliaia di spezzoni video provenienti da filmati che ritraggono Pat Hearn a lavoro nel suo ufficio; Eastpoint di Staehle, lavoro di sincronizzazione in tempo reale di 8.000 immagini statiche che descrivono il cambiamento di un paesaggio nell'arco della giornata; Fast propone Spielberg's List, uno pseudo documentario a due schermi, ispirato a Schindler's List, che contrappone la drammaticità dell'Olocausto ad immagini ironiche Holliwoodiane; Phat Free di Hammons gioca sulle metafore di invisibilità e morte.
Closed Circuit è stata organizzata da Douglas Eklund, curatore in carica del Dipartimento Fotografico del Met ed è stata resa possibile da Diana Barret, Robert Vila, Marlene Nathan Meyerson, Robert Yaffa e Jennifer Saul Yaffa.
Closed Circuit: Video and New Media at the Metropolitan
Dal 23 febbraio al 29 aprile 2007
Metropolitan Museum of Art – New York
Orari: martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 9.30 alle 17.30 ; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 21.00
Ingresso: adulti 20$, studenti 10$
Infoline: 212-535-7710
Sito Web: http://www.metmuseum.org
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