Dal 3 settembre al 2 dicembre 2020
Ad Amalfi, l'eterno ritorno di William Kentridge
L'installazione agli Arsenali dell'Antica Repubblica di Amalfi della mostra More Sweetly Play the Dance di William Kentridge, curata da Galleria Lia Rumma - courtesy © 2020 Scabec - Regione Campania
Piero Muscarà
02/09/2020
Salerno - Vita, morte, rinascita. Un ritmo che eternamente si ripete uguale e singolare, diverso e universale. Umanità in cammino, in incessante movimento, immersa nella fragile ombra dell’esistere, attratta da una luce irraggiungibile, inesorabile e poetica, necessaria.
William Kentridge arriva ad Amalfi con Lia Rumma. Un altro straniero che varca la porta di quella che un tempo fu un’invincibile città di mercanti e viaggiatori, portato per mano da una guida d’eccezione, una donna e una visionaria anticipatrice che ritorna oggi al luogo mitico da dove ogni cosa ebbe origine.
Kentridge e Lia varcano la soglia oggi di questi oscuri e poetici spazi, quelli degli Antichi Arsenali della Repubblica, dove la mecenate, collezionista e gallerista italiana diede vita nel 1968 assieme al geniale e tormentato marito Marcello Rumma e a un allora imberbe giovane critico di nome Germano Celant a quella che ormai è celebrata come la mostra che sdoganò le nuove avanguardie italiane nel mondo: Arti povere più azioni povere. Una mostra evento che portò alla ribalta le opere di Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Mario e Marisa Merz e di artisti europei come l’inglese Richard Long e gli olandesi Jan Dibbets e Ger van Elk.
More Sweetly Play the Dance è il titolo dell’opera realizzata da William Kentridge per l’Eye Film Institute di Amsterdam nel 2015 che dà il titolo alla mostra curata nella sua nuova installazione da Galleria Lia Rumma dopo aver girato mezzo pianeta. L’esposizione animerà l’Arsenale di Amalfi dal 3 settembre al 2 dicembre 2020 con un allestimento che ben si adatta al genius loci di un luogo che è stato recentemente rinnovato dall’intervento della Regione Campania e dal Comune di Amalfi e portato a termine da Scabec.
Otto grandi schermi danno forma ad una colossale video-installazione che si estende per oltre 40 metri e che dà voce alla ironica e leggera narrazione di Kentridge. Un’opera dove si anima una storia dell’umanità. Nere figure ritratte in una incessante successione di luci e di ombre, in un corteo senza fine, che carica il tempo sulle proprie spalle verso un futuro ignoto. Santi senza terra, minatori che danzano, guerrieri e infermi, sacerdoti e conquistatori, uomini e donne anonimi, ma unici, fragili, poetici.
Questa danza della vita e della morte riprende uno dei temi ricorrenti nell'opera di William Kentridge che trae origine anche dalla storia del suo paese natale, il Sud Africa. Figlio di due avvocati che dedicarono la loro vita alla lotta contro l'apartheid, Kentridge riesce a catturare e interiorizzare questo conflitto nel suo lavoro in tutta la sua complessità. Applicando animazioni e primordiali tecniche cinematografiche, Kentridge disegna un mondo in cui la constatazione della realtà, storica e politica gioca un ruolo chiave. Forme in continuo cambiamento, che si compongono in animazioni, disegnate e cancellate a carboncino, oggetti cinetici, collage, disegni e video, in un complesso lavoro che ha come ragione d’essere, per usare le parole dell'artista ”prendere un senso e de-costruirlo, prendere le piccole cose sciocche e vedere se il senso può essere ricostruito partendo da queste”.
La mostra More Sweetly Play the Dance è il terzo atto del progetto Amalfi e Oltre - promosso dalla Regione Campania nell’ambito dell'ampio progetto di digitalizzazione della cultura della regione per gli Archivi del Contemporaneo, e portato avanti da Scabec, dopo il convegno Progettare la Memoria: Strategie del digitale realizzato in collaborazione con l’Università di Salerno e la mostra I sei anni di Marcello Rumma inaugurata lo scorso anno al Museo d’arte contemporanea MADRE di Napoli e curata da Gabriele Guercio con Andrea Viliani.
William Kentridge
More Sweetly Play the Dance
03.09–02.12.2020
Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi
Ingresso gratuito
Orari apertura : dal mercoledì a venerdì dalle 17 alle 22, da Sabato a Domenica dalle 17 alle 23
Per informazioni: Whatsapp +39 3351810484, Web www.scabec.it/williamkentridge
Per saperne di più: • Ad Amalfi la danza di William Kentridge nei nuovi spazi dell'Arsenale • Le fantasmagorie romane di William Kentridge
William Kentridge arriva ad Amalfi con Lia Rumma. Un altro straniero che varca la porta di quella che un tempo fu un’invincibile città di mercanti e viaggiatori, portato per mano da una guida d’eccezione, una donna e una visionaria anticipatrice che ritorna oggi al luogo mitico da dove ogni cosa ebbe origine.
Kentridge e Lia varcano la soglia oggi di questi oscuri e poetici spazi, quelli degli Antichi Arsenali della Repubblica, dove la mecenate, collezionista e gallerista italiana diede vita nel 1968 assieme al geniale e tormentato marito Marcello Rumma e a un allora imberbe giovane critico di nome Germano Celant a quella che ormai è celebrata come la mostra che sdoganò le nuove avanguardie italiane nel mondo: Arti povere più azioni povere. Una mostra evento che portò alla ribalta le opere di Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Mario e Marisa Merz e di artisti europei come l’inglese Richard Long e gli olandesi Jan Dibbets e Ger van Elk.
More Sweetly Play the Dance è il titolo dell’opera realizzata da William Kentridge per l’Eye Film Institute di Amsterdam nel 2015 che dà il titolo alla mostra curata nella sua nuova installazione da Galleria Lia Rumma dopo aver girato mezzo pianeta. L’esposizione animerà l’Arsenale di Amalfi dal 3 settembre al 2 dicembre 2020 con un allestimento che ben si adatta al genius loci di un luogo che è stato recentemente rinnovato dall’intervento della Regione Campania e dal Comune di Amalfi e portato a termine da Scabec.
Otto grandi schermi danno forma ad una colossale video-installazione che si estende per oltre 40 metri e che dà voce alla ironica e leggera narrazione di Kentridge. Un’opera dove si anima una storia dell’umanità. Nere figure ritratte in una incessante successione di luci e di ombre, in un corteo senza fine, che carica il tempo sulle proprie spalle verso un futuro ignoto. Santi senza terra, minatori che danzano, guerrieri e infermi, sacerdoti e conquistatori, uomini e donne anonimi, ma unici, fragili, poetici.
Questa danza della vita e della morte riprende uno dei temi ricorrenti nell'opera di William Kentridge che trae origine anche dalla storia del suo paese natale, il Sud Africa. Figlio di due avvocati che dedicarono la loro vita alla lotta contro l'apartheid, Kentridge riesce a catturare e interiorizzare questo conflitto nel suo lavoro in tutta la sua complessità. Applicando animazioni e primordiali tecniche cinematografiche, Kentridge disegna un mondo in cui la constatazione della realtà, storica e politica gioca un ruolo chiave. Forme in continuo cambiamento, che si compongono in animazioni, disegnate e cancellate a carboncino, oggetti cinetici, collage, disegni e video, in un complesso lavoro che ha come ragione d’essere, per usare le parole dell'artista ”prendere un senso e de-costruirlo, prendere le piccole cose sciocche e vedere se il senso può essere ricostruito partendo da queste”.
La mostra More Sweetly Play the Dance è il terzo atto del progetto Amalfi e Oltre - promosso dalla Regione Campania nell’ambito dell'ampio progetto di digitalizzazione della cultura della regione per gli Archivi del Contemporaneo, e portato avanti da Scabec, dopo il convegno Progettare la Memoria: Strategie del digitale realizzato in collaborazione con l’Università di Salerno e la mostra I sei anni di Marcello Rumma inaugurata lo scorso anno al Museo d’arte contemporanea MADRE di Napoli e curata da Gabriele Guercio con Andrea Viliani.
William Kentridge
More Sweetly Play the Dance
03.09–02.12.2020
Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi
Ingresso gratuito
Orari apertura : dal mercoledì a venerdì dalle 17 alle 22, da Sabato a Domenica dalle 17 alle 23
Per informazioni: Whatsapp +39 3351810484, Web www.scabec.it/williamkentridge
Per saperne di più: • Ad Amalfi la danza di William Kentridge nei nuovi spazi dell'Arsenale • Le fantasmagorie romane di William Kentridge
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