Una mostra internazionale per un’opera leggendaria
Possagno - New York (A/R): il George Washington di Canova

Antonio Canova, George Washington, gesso 1818 - courtesy © Gypsotheca e Museo Antonio Canova, Possagno; photo credit: foto Fabio Zonta
Francesca Grego
18/04/2017
Sarà un grande evento internazionale la mostra Canova’s George Washington - Il George Washington di Canova, che a partire dal 22 maggio 2018 celebrerà fra l'Italia e New York il sorprendente connubio artistico fra il massimo interprete del Neoclassicismo italiano e il primo presidente degli Stati Uniti d’America.
Che nei primi decenni dell’Ottocento la fama di Antonio Canova fosse tale da attraversare l’Oceano non è una novità. Tuttavia non tutti sanno che fu proprio lo scultore italiano a eseguire una delle prime statue del Padre degli Stati Uniti. Su proposta di Thomas Jefferson, architetto dalla cultura poliedrica, terzo presidente e tra i fondatori della nuova nazione, nel 1816 il Parlamento del North Carolina andò a colpo sicuro commissionando a Canova il monumento celebrativo da collocare nella State House della capitale Raleigh. Monumento che venne consegnato dal Canova nel 1818 e di cui il prossimo anno si celebrerà dunque il duecentesimo anniversario.
Dopo i miti dell’antichità e i fasti napoleonici, nel suo primo e unico lavoro americano l’artista di Possagno si ritrovò a immortalare la leggenda di una grandiosa era allo stato nascente. L’icona dell’indipendenza del Nuovo Mondo fu scolpita nel marmo con le sembianze di un austero condottiero dell'antica Repubblica romana che, oltre a rispecchiare l’iconografia classica in voga all’epoca, incarnava gli ideali illuministi e repubblicani ai quali Washington improntò la propria attività politica.
Sfortunatamente la magistrale opera di Canova ebbe vita breve: un incendio la ridusse in frammenti nel 1831, a soli dieci anni dall’inaugurazione.
“Se non fosse andata distrutta – ha spiegato il capo curatore della Frick Collection di New York e co-curatore della mostra Xavier F. Salomon – il Washington di Canova oggi costituirebbe senza dubbio uno dei principali tesori artistici degli Stati Uniti. L’obiettivo di questo progetto è ridare vita a uno dei più importanti capolavori europei del XIX secolo che raggiunsero l’America quando la storia della nuova nazione era agli albori. La statua incarna uno dei primi rapporti tra Italia e Stati Uniti e attraverso questa mostra ci auguriamo di rinnovare tale amicizia”.
Si rivela cruciale in questo senso il modello originale in gesso a grandezza naturale conservato nella Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, a pochi chilometri da Treviso, insieme all’intera produzione di gessi canoviani. È proprio intorno a quest’opera che si disporrà il corpus di bozzetti preparatori, disegni e incisioni utili a narrare il capolavoro perduto.
Il progetto espositivo, curato da Salomon insieme al direttore del Museo Canova, Mario Guderzo, e realizzato in collaborazione con Venice International Foundation e Friends of Venice Italy Inc, debutterà alla Frick Collection di New York dal 22 maggio al 23 settembre 2018, per tornare in Italia e raggiungere la Gypsotheca e Museo di Possagno il 10 novembre 2018 dove resterà esposta sino all 22 aprile 2019.
Sarà un omaggio a un artista che “continua a essere ambasciatore della cultura italiana e veneta nel mondo”, come ha affermato l’assessore alla cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari. Un protagonista della valorizzazione del patrimonio culturale italiano ante litteram, che grazie al proprio prestigio internazionale riuscì a ottenere il rimpatrio di innumerevoli opere trafugate da Napoleone: fra i più alti rappresentanti “di una terra – continua Corazzari – che ha saputo esportare genio, bellezza e quegli straordinari valori di civiltà che appartennero alla Repubblica Serenissima e furono modello per i nascenti Stati Uniti d’America”.
Vedi anche:
• "Infinito" Canova. Dal trionfo di Paolina Borghese ai virtual tour: novità in arrivo al Museo di Possagno
• La prima volta a New York del Genio Rezzonico di Canova
Che nei primi decenni dell’Ottocento la fama di Antonio Canova fosse tale da attraversare l’Oceano non è una novità. Tuttavia non tutti sanno che fu proprio lo scultore italiano a eseguire una delle prime statue del Padre degli Stati Uniti. Su proposta di Thomas Jefferson, architetto dalla cultura poliedrica, terzo presidente e tra i fondatori della nuova nazione, nel 1816 il Parlamento del North Carolina andò a colpo sicuro commissionando a Canova il monumento celebrativo da collocare nella State House della capitale Raleigh. Monumento che venne consegnato dal Canova nel 1818 e di cui il prossimo anno si celebrerà dunque il duecentesimo anniversario.
Dopo i miti dell’antichità e i fasti napoleonici, nel suo primo e unico lavoro americano l’artista di Possagno si ritrovò a immortalare la leggenda di una grandiosa era allo stato nascente. L’icona dell’indipendenza del Nuovo Mondo fu scolpita nel marmo con le sembianze di un austero condottiero dell'antica Repubblica romana che, oltre a rispecchiare l’iconografia classica in voga all’epoca, incarnava gli ideali illuministi e repubblicani ai quali Washington improntò la propria attività politica.
Sfortunatamente la magistrale opera di Canova ebbe vita breve: un incendio la ridusse in frammenti nel 1831, a soli dieci anni dall’inaugurazione.
“Se non fosse andata distrutta – ha spiegato il capo curatore della Frick Collection di New York e co-curatore della mostra Xavier F. Salomon – il Washington di Canova oggi costituirebbe senza dubbio uno dei principali tesori artistici degli Stati Uniti. L’obiettivo di questo progetto è ridare vita a uno dei più importanti capolavori europei del XIX secolo che raggiunsero l’America quando la storia della nuova nazione era agli albori. La statua incarna uno dei primi rapporti tra Italia e Stati Uniti e attraverso questa mostra ci auguriamo di rinnovare tale amicizia”.
Si rivela cruciale in questo senso il modello originale in gesso a grandezza naturale conservato nella Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, a pochi chilometri da Treviso, insieme all’intera produzione di gessi canoviani. È proprio intorno a quest’opera che si disporrà il corpus di bozzetti preparatori, disegni e incisioni utili a narrare il capolavoro perduto.
Il progetto espositivo, curato da Salomon insieme al direttore del Museo Canova, Mario Guderzo, e realizzato in collaborazione con Venice International Foundation e Friends of Venice Italy Inc, debutterà alla Frick Collection di New York dal 22 maggio al 23 settembre 2018, per tornare in Italia e raggiungere la Gypsotheca e Museo di Possagno il 10 novembre 2018 dove resterà esposta sino all 22 aprile 2019.
Sarà un omaggio a un artista che “continua a essere ambasciatore della cultura italiana e veneta nel mondo”, come ha affermato l’assessore alla cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari. Un protagonista della valorizzazione del patrimonio culturale italiano ante litteram, che grazie al proprio prestigio internazionale riuscì a ottenere il rimpatrio di innumerevoli opere trafugate da Napoleone: fra i più alti rappresentanti “di una terra – continua Corazzari – che ha saputo esportare genio, bellezza e quegli straordinari valori di civiltà che appartennero alla Repubblica Serenissima e furono modello per i nascenti Stati Uniti d’America”.
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