Ruanda 20 anni dopo. Ritratti del cambiamento
Dal 24 Settembre 2014 al 08 Ottobre 2014
Torino
Luogo: Palazzo Saluzzo di Paesana
Indirizzo: via della Consolata 1/bis
Orari: tutti i giorni 15-19
Curatori: Rosita Ferrato
Enti promotori:
- Città di Torino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 19714998 / 347 0103021
E-Mail info: info@caffedeigiornalisti.it
Sito ufficiale: http://www.caffedeigiornalisti.it
Rosita Ferrato, presidente del Caffè dei Giornalisti, presenta a Torino "Ruanda 20 anni dopo. Ritratti del cambiamento", un progetto cross-media di Giordano Cossu, con le foto di Arno Lafontaine, che comprende, oltre alla mostra fotografica, un web-documentario e un documentario TV, prodotto da Hirya Lab in coproduzione con RFI (Radio France Internationale), France 24 e La Stampa. Introducono alla mostra l’autore del progetto, Giordano Cossu, e il direttore de La Stampa, Mario Calabresi.
Nel 2014 ricorre il ventennale del genocidio in Ruanda. Il governo politico, che si è sostituito al precedente responsabile di quei tragici eventi, amministra dal 1994 il Paese, promuovendo una forte politica di riconciliazione che mira a creare “il nuovo Ruanda”, ma il ricordo del genocidio, naturalmente, è ancora molto vivo nella memoria collettiva del popolo ruandese. Per questa ragione Giordano Cossu, giornalista e documentarista, ha attraversato il Paese tra agosto e dicembre 2013, in compagnia del fotografo Arno Lafontaine, per incontrare e dialogare con decine di ruandesi del mondo rurale nel tentativo di dare voce a quella memoria e portare alla nostra attenzione la vita di oggi in Ruanda in modo vero, intenso, privo di pregiudizi.
Lafontaine, con il solo aiuto di un dispositivo ottico dotato di un obiettivo Aero Ektar del 1937 e di alcuni rullini di delicate e introvabili pellicole istantanee, ha ritratto le persone che hanno voluto farsi intervistare; due scatti per ognuno: uno da donare al soggetto ritratto, l’altro per entrare a far parte di questo straordinario portfolio che compone la mostra. Siamo lontani dal concetto della fotografia digitale perché ogni foto è unica ed è un ponte privilegiato per rompere le barriere culturali e gettare seme di reciproca conoscenza e riconoscimento.
Le storie che Cossu e Lafontaine hanno collezionato sono un prezioso insieme di interviste e immagini che ci restituiscono la situazione di un Paese complicato avvicinandoci, attraverso le parole e l’immagine di sé che gli intervistati hanno voluto dare, ad un popolo che ha lottato e continua a lottare per ricostruire la propria vita e un’identità nazionale e che non merita di essere “inchiodato” ai giorni di quel devastante genocidio che lo portò alla ribalta mediatica 20 anni orsono.
Il Caffè dei Giornalisti, associazione culturale (www.caffedeigiornalisti.it) sensibile a ogni definizione di giornalismo che evita i sensazionalismi e predilige preparazione e attenzione umana e professionale, sceglie questo progetto per riaprire la stagione di incontri autunnali a Torino proponendo, oltre alla mostra fotografica corredata dalle indicazioni dell'ideatore, il documentario, supportato da La Stampa, che concorre al Grand Prix Italia 2014. Come sempre, l'accesso è gratuitamente aperto al pubblico.
Il brindisi dell'inaugurazione è a cura di LiberaMensa, cibi per menti libere, progetto che opera dal 2005 all’interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino e che coniuga offerta di qualità e impegno sociale, tramite laboratori di produzione artigianali di gastronomia, pasticceria e panificio, per garantire lavoro, formazione e prospettive di reinserimento ad un numero sempre maggiore di detenuti.
GIORDANO COSSU
Giornalista, documentarista, fondatore della società di produzione Hirya Lab (www.hiryalab.net), segue in particolare temi sociali, di sviluppo sostenibile e situazioni di conflitto e crisi umanitarie. Prima di “Ruanda 20 anni dopo: Ritratti del cambiamento” è stato coautore del webdocumentario “Goudou Goudou, le voci ignorate della ricostruzione”, che presenta il punto di vista della popolazione haitiana nel post-terremoto del 2010, premiato al Festival della Web-TV di La Rochelle (Francia) e al Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia nel 2011. Ha collaborato con reportage multimediali a La Stampa, L'Espresso, The Epoch Times, The Christian Science Monitor, RFI, France 24 e TV5 Monde.
ARNO LAFONTAINE
Artista, pittore e fotografo francese (www.art-no.net), ha sviluppato una passione per l’arte di catturare e condividere un momento, attraverso foto istantanee offerte e quindi “perse”. La chimica della Polaroid l’ha conquistato per i suoi toni saturi, la sua unicità e casualità, lo sviluppo immediato accompagnato dall’attesa, la sorpresa, l’incanto al momento della scoperta. Ha sviluppato il concetto fotografico applicato in Ruanda “One for you, one for me” nel corso di un lungo viaggio attraverso l’Asia, sua grande passione, dove si trova attualmente.
Nel 2014 ricorre il ventennale del genocidio in Ruanda. Il governo politico, che si è sostituito al precedente responsabile di quei tragici eventi, amministra dal 1994 il Paese, promuovendo una forte politica di riconciliazione che mira a creare “il nuovo Ruanda”, ma il ricordo del genocidio, naturalmente, è ancora molto vivo nella memoria collettiva del popolo ruandese. Per questa ragione Giordano Cossu, giornalista e documentarista, ha attraversato il Paese tra agosto e dicembre 2013, in compagnia del fotografo Arno Lafontaine, per incontrare e dialogare con decine di ruandesi del mondo rurale nel tentativo di dare voce a quella memoria e portare alla nostra attenzione la vita di oggi in Ruanda in modo vero, intenso, privo di pregiudizi.
Lafontaine, con il solo aiuto di un dispositivo ottico dotato di un obiettivo Aero Ektar del 1937 e di alcuni rullini di delicate e introvabili pellicole istantanee, ha ritratto le persone che hanno voluto farsi intervistare; due scatti per ognuno: uno da donare al soggetto ritratto, l’altro per entrare a far parte di questo straordinario portfolio che compone la mostra. Siamo lontani dal concetto della fotografia digitale perché ogni foto è unica ed è un ponte privilegiato per rompere le barriere culturali e gettare seme di reciproca conoscenza e riconoscimento.
Le storie che Cossu e Lafontaine hanno collezionato sono un prezioso insieme di interviste e immagini che ci restituiscono la situazione di un Paese complicato avvicinandoci, attraverso le parole e l’immagine di sé che gli intervistati hanno voluto dare, ad un popolo che ha lottato e continua a lottare per ricostruire la propria vita e un’identità nazionale e che non merita di essere “inchiodato” ai giorni di quel devastante genocidio che lo portò alla ribalta mediatica 20 anni orsono.
Il Caffè dei Giornalisti, associazione culturale (www.caffedeigiornalisti.it) sensibile a ogni definizione di giornalismo che evita i sensazionalismi e predilige preparazione e attenzione umana e professionale, sceglie questo progetto per riaprire la stagione di incontri autunnali a Torino proponendo, oltre alla mostra fotografica corredata dalle indicazioni dell'ideatore, il documentario, supportato da La Stampa, che concorre al Grand Prix Italia 2014. Come sempre, l'accesso è gratuitamente aperto al pubblico.
Il brindisi dell'inaugurazione è a cura di LiberaMensa, cibi per menti libere, progetto che opera dal 2005 all’interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino e che coniuga offerta di qualità e impegno sociale, tramite laboratori di produzione artigianali di gastronomia, pasticceria e panificio, per garantire lavoro, formazione e prospettive di reinserimento ad un numero sempre maggiore di detenuti.
GIORDANO COSSU
Giornalista, documentarista, fondatore della società di produzione Hirya Lab (www.hiryalab.net), segue in particolare temi sociali, di sviluppo sostenibile e situazioni di conflitto e crisi umanitarie. Prima di “Ruanda 20 anni dopo: Ritratti del cambiamento” è stato coautore del webdocumentario “Goudou Goudou, le voci ignorate della ricostruzione”, che presenta il punto di vista della popolazione haitiana nel post-terremoto del 2010, premiato al Festival della Web-TV di La Rochelle (Francia) e al Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia nel 2011. Ha collaborato con reportage multimediali a La Stampa, L'Espresso, The Epoch Times, The Christian Science Monitor, RFI, France 24 e TV5 Monde.
ARNO LAFONTAINE
Artista, pittore e fotografo francese (www.art-no.net), ha sviluppato una passione per l’arte di catturare e condividere un momento, attraverso foto istantanee offerte e quindi “perse”. La chimica della Polaroid l’ha conquistato per i suoi toni saturi, la sua unicità e casualità, lo sviluppo immediato accompagnato dall’attesa, la sorpresa, l’incanto al momento della scoperta. Ha sviluppato il concetto fotografico applicato in Ruanda “One for you, one for me” nel corso di un lungo viaggio attraverso l’Asia, sua grande passione, dove si trova attualmente.
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