Arrigo Visani (1914-1987). Dipinti, disegni e una ceramica
Dal 06 Dicembre 2014 al 17 Gennaio 2015
Faenza | Ravenna
Luogo: Bottega Bertaccini
Indirizzo: corso Garibaldi 4
Orari: 9,30-12,30 / 15,30-19,30. Chiuso lunedì mattina
Curatori: Antonello Rubini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0546 681712
E-Mail info: info@bottegabertaccini.it
Sito ufficiale: http://www.bottegabertaccini.it
“Dopo molti anni dalla scomparsa di Arrigo Visani, si raggiunge, con questa mostra, uno dei primi risultati concreti di una lunga opera di recupero delle sue creazioni e di rivalutazione della sua attività, restituendo onore ad un artista la cui esistenza si è distinta per una grande modestia ed un delicato e intelligente riserbo”. Così scrive Riccardo Visani, figlio dell’artista, nel catalogo della mostra Arrigo Visani (1914-1987). Dipinti, disegni e una ceramica, che si inaugurerà alla Bottega Bertaccini di Faenza il 6 dicembre 2014 alle ore 18.00. Un’esposizione dedicata alla produzione pittorico-disegnativa, sconosciuta ai più e per la prima volta proposta con una certa ampiezza: quella degli anni Trenta, “novecentista”, e quella degli anni Settanta-Ottanta, ricettacolo di sentimenti e visioni che attingono ai ricordi tra affettività e ironia. Pur essendo stato allievo della Scuola d’Arte di Faenza, una scuola ad indirizzo ceramico, negli anni Trenta iniziò la sua attività artistica come pittore, stimolato anche dalla frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dopo la guerra passò a dedicarsi in toto alla ceramica (da Imola a Castelli, da Sesto Fiorentino a Oristano), raggiungendo esiti straordinari che lo hanno reso celebre in campo ceramico. Negli anni Settanta, parallelamente al percorso ceramico, riprende a dipingere, e continuerà a farlo fino al 1987, anno della sua morte. A quanto risulta, l’unica volta che quest’ultima produzione è stata esposta risale al lontano 1985, nella sua personale ad Imola presso la Galleria del Risorgimento. Per moltissimi, dunque, la mostra alla Bottega Bertaccini sarà un’occasione per conoscere “l’altro Visani”, quello extraceramico, ma anche per vedere in generale una personale di Arrigo Visani, al quale da moltissimi anni non è più stata dedicata una personale. Arrigo Visani nasce a Bologna il 1° aprile 1914. Studia alla Scuola d’Arte Ceramica di Faenza e consegue sia il diploma del Corso Tecnico sia quello del Corso Artistico. In seguito si iscrive al corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Deve interrompere gli studi per la chiamata alle armi: si diplomerà dopo la guerra, nel 1948. La sua carriera artistica comincia negli anni Trenta con opere di pittura. Tornato dalla prigionia in Africa Orientale, tra il 1946 e il 1950 lavora alla Cooperativa Ceramica di Imola, presso la sezione artistica, dove progetta e dipinge maioliche con le quali ottiene i primi importanti riconoscimenti. Nel 1950 si trasferisce a Castelli per insegnare Materie artistiche e Tecnologia ceramica presso la Scuola d’Arte Ceramica, dove rimarrà per un decennio. Nell’isolamento di questo piccolo centro abruzzese, Visani diventerà, negli anni Cinquanta, un protagonista della ceramica italiana, conferendo a quest’arte antica ulteriore lustro. Partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali ottenendo molti premi e riconoscimenti, tra i quali: a Vicenza, nel 1956, il III Premio Nove per un pannello istoriato; ancora a Vicenza nel 1956 il I Premio Esportazione; a Faenza, nel 1957, il Premio ENAPI; a Monza un premio per la decorazione; a Messina il I Premio Concorso Galatese; a Milano il Premio Industria e Commercio; a Lerici, nel 1959, la medaglia d’oro. Lasciata Castelli nel 1960, insegna per un anno all’Istituto d’Arte di Sesto Fiorentino, diretto da Giorgio Baitello. Arriva a Oristano nel 1961 per fondare il locale Istituto d’Arte, che dirigerà fino al 1969. A questo periodo risalgono le sue opere in grès. Dal 1969 dirige l’Istituto d’Arte di Forlì, dove terminerà la sua carriera scolastica. Negli anni Settanta torna a praticare la pittura, attività che affiancherà a quella ceramica fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta improvvisamente a Forlì il 26 dicembre 1987. Le sue opere si trovano in raccolte pubbliche e private di tutto il mondo.
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