Un percorso nell’arte ambientale
cerchi colorato
22/06/2007
Un’installazione di Sissi e una mostra di opere e disegni di Piero Fogliati, scultore della luce, sono le iniziative che quest’anno propone la Fattoria di Celle-Collezione Gori a venticinque anni dall’inaugurazione delle prime quindici opere di arte ambientale, che in questi anni sono salite a sessantasei, facendo di Celle una delle più importanti collezioni al mondo.
L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare la nuova pubblicazione: “Fattoria di Celle-Collezione Gori. Un percorso nell’arte ambientale”, edita da Gli Ori: un’agile guida per conoscere tutte le opere di arte contemporanea realizzate a Celle dal 1982 ad oggi.
Sissi, giovane artista bolognese che vive e lavora tra l’Italia e New York, ha realizzato all’interno di uno degli edifici della Fattoria di Celle, Cascina Terrarossa, l’installazione temporanea Voliare.
Sissi ha costruito, dipanato, cucito decine di metri di tondino di ferro da carpenteria pesante, con cui ha invaso le stanze interne dell’edificio dando forma a delle “voliere”, unite tra di loro, che si aprono e chiudono.
Per due anni Sissi ha lavorato con tenacia e determinazione a questo lavoro: “sono immersa in disegni e reti metalliche” scrive in una lettera. Prima di realizzare il progetto aveva già riempito numerosi taccuini con segni grafici che preludevano al risultato finale: “fili di acciaio invadono lo spazio, andando ben oltre gli ambienti interni, talvolta imprigionando l’intero edificio e con esso gli alberi che gli stanno intorno”.
La Fattoria di Celle-Collezione Gori rende omaggio a Piero Fogliati, scultore della luce, con una mostra dal titolo “Un’utopia possibile?”, che presenta una selezione di opere e disegni dell’artista. Fu Pietro Porcinai, uno dei massimi paesaggisti del XX secolo, verso la fine degli anni ’70, a far conoscere il lavoro di Fogliati (classe 1930) a Giuliano Gori, raccontandogli della forte emozione che aveva provato vedendo i suoi lavori. Da allora numerose sono state le occasioni di collaborazione, tanto che due opere dell’artista fanno parte della Collezione Gori: Latomie, sonata per sette strumenti per aria e acqua del 1990 e Reale Virtuale del 1993.
Nello spazio espositivo di Cascina Terrarossa, saranno invece visibili una selezione di otto opere che evidenziano le straordinarie qualità del suo lavoro: in Fantasma pulsante del 1965, siamo di fronte alla prima opera in cui l’artista realizza un’immagine luminosa ed immateriale, sospesa nel vuoto. In Successioni Luminose del 1967, l’effetto è quello di una deformazione e moltiplicazione dell’immagine. In Prisma Meccanico, sempre del 1967, un proiettore illumina una parete bianca con davanti un supporto di alluminio, che ruota su se stesso ad elevata velocità. Per effetto della rotazione, la luce si scompone nei suoi colori di base, arancio, viola, verde, blu, creando una visione di una doppia sfera di aria colorata: una sospesa nell’aria e l’altra sulla parete posta dietro l’oggetto. In questo lavoro Fogliati si avvia verso una nuova dimensione artistica in cui l’esito estetico si stacca dal supporto per visualizzarsi, in questo caso su una superficie dietro l’oggetto, ma in seguito nel vuoto, ovvero nella nostra mente.
“Fattoria di Celle-Collezione Gori. Un percorso nell’arte ambientale”
Gli Ori editori contemporanei, Prato 2007
L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare la nuova pubblicazione: “Fattoria di Celle-Collezione Gori. Un percorso nell’arte ambientale”, edita da Gli Ori: un’agile guida per conoscere tutte le opere di arte contemporanea realizzate a Celle dal 1982 ad oggi.
Sissi, giovane artista bolognese che vive e lavora tra l’Italia e New York, ha realizzato all’interno di uno degli edifici della Fattoria di Celle, Cascina Terrarossa, l’installazione temporanea Voliare.
Sissi ha costruito, dipanato, cucito decine di metri di tondino di ferro da carpenteria pesante, con cui ha invaso le stanze interne dell’edificio dando forma a delle “voliere”, unite tra di loro, che si aprono e chiudono.
Per due anni Sissi ha lavorato con tenacia e determinazione a questo lavoro: “sono immersa in disegni e reti metalliche” scrive in una lettera. Prima di realizzare il progetto aveva già riempito numerosi taccuini con segni grafici che preludevano al risultato finale: “fili di acciaio invadono lo spazio, andando ben oltre gli ambienti interni, talvolta imprigionando l’intero edificio e con esso gli alberi che gli stanno intorno”.
La Fattoria di Celle-Collezione Gori rende omaggio a Piero Fogliati, scultore della luce, con una mostra dal titolo “Un’utopia possibile?”, che presenta una selezione di opere e disegni dell’artista. Fu Pietro Porcinai, uno dei massimi paesaggisti del XX secolo, verso la fine degli anni ’70, a far conoscere il lavoro di Fogliati (classe 1930) a Giuliano Gori, raccontandogli della forte emozione che aveva provato vedendo i suoi lavori. Da allora numerose sono state le occasioni di collaborazione, tanto che due opere dell’artista fanno parte della Collezione Gori: Latomie, sonata per sette strumenti per aria e acqua del 1990 e Reale Virtuale del 1993.
Nello spazio espositivo di Cascina Terrarossa, saranno invece visibili una selezione di otto opere che evidenziano le straordinarie qualità del suo lavoro: in Fantasma pulsante del 1965, siamo di fronte alla prima opera in cui l’artista realizza un’immagine luminosa ed immateriale, sospesa nel vuoto. In Successioni Luminose del 1967, l’effetto è quello di una deformazione e moltiplicazione dell’immagine. In Prisma Meccanico, sempre del 1967, un proiettore illumina una parete bianca con davanti un supporto di alluminio, che ruota su se stesso ad elevata velocità. Per effetto della rotazione, la luce si scompone nei suoi colori di base, arancio, viola, verde, blu, creando una visione di una doppia sfera di aria colorata: una sospesa nell’aria e l’altra sulla parete posta dietro l’oggetto. In questo lavoro Fogliati si avvia verso una nuova dimensione artistica in cui l’esito estetico si stacca dal supporto per visualizzarsi, in questo caso su una superficie dietro l’oggetto, ma in seguito nel vuoto, ovvero nella nostra mente.
“Fattoria di Celle-Collezione Gori. Un percorso nell’arte ambientale”
Gli Ori editori contemporanei, Prato 2007
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