La rissa

Il dipinto "La rissa" di GaspareTraversi
 

16/01/2004

Fra i dipinti di genere, ovvero le rappresentazioni su tela di scene di vita quotidiana, il più interessante per essenzialità di schema compositivo è sicuramente il dipinto La rissa. Conservato nel Museo Nazionale di San Martino a Napoli, il dipinto è stato sottoconsegna per alcuni anni al Museo Irpino di Avellino, dove era esposto negli ambienti dedicati all’arte moderna. Motivo scatenante della rissa è il tentativo di barare durante una partita a carte. Sono ben identificabili, infatti, delle carte napoletane sparpagliate nel tavolo all’estrema sinistra della rappresentazione. La composizione segue un evidente andamento diagonale, senza dare spazio ad elementi utili per definire l’ambiente in cui si svolge la scena. Il critico Baroncelli aveva supposto, infatti, che Traversi avesse allestito, nel suo studio romano una vera e propria scena teatrale con alcuni personaggi del quartiere come attori principali. Nessuna partecipazione emotiva dell’autore scaturisce comunque dal dipinto, ma solo una lucida e particolareggiata documentazione degli elementi teatrali, riprodotti con l’immediatezza di un’istantanea. Un’intensa luce d’ispirazione caravaggesca colpisce direttamente i protagonisti del dipinto, mettendo in risalto con giochi di ombre e luci la drammaticità della scena. Certamente il pittore doveva avere dedicato parecchio tempo nella definizione dei particolari, in special modo al particolareggiato abito del personaggio al centro della composizione, ricco di accessori indispensabili per un gentiluomo del Settecento. Dal punto di vista cronologico, secondo gli studi di Spinosa, possiamo datare il dipinto attorno al 1753-54 anno in cui Traversi compiva L’operazione chirurgica di Stoccarda.