Umanità Artificiale

Opera di Michela Zasio
09/09/2005
Umanità Artificiale è la mostra personale di Michela Zasio, ospitata presso la Fondazione Stelline di Milano dall’8 al 24 settembre. La mostra raccoglierà una serie di interessanti lavori ispirati a forme e volumi di oggetti, spoglie, reliquie di manichini dalle fattezze umane. Il percorso introduce alla scoperta di forme pittoriche interessate a scoprire come tradurre, in immagini, le emozioni provocate da involucri un tempo riempiti di vita e oggi inanimati e abbandonati. Silenti storie di uomini emergono da “oggetti improbabili, ma dalle forme curiose”, che raccontano la realtà da un punto di vista inconsueto.
L’esposizione dell’artista veneta, romana d’adozione, prosegue il ciclo “ArteAntologia”, voce di una ricerca pittorica che anela ad andare al di là dei circuiti commerciali dell’arte. L’esplorazione delle pieghe delle cuciture di un vecchio manichino disfatto, l’indagine sulle ombre di brandelli tenuti insieme da fili consunti, l’osservazione di busti, simulacri di una deformità corporea costretta da cinghie di cuoio e acciaio, non è, però, solo un esercizio estetico. Significa innanzitutto superare la materia per cercare lo spirito dell’uomo, alla costante ricerca di immagini sempre più potenti e scarne.
Per l’occasione si ricompone anche il legame tra Milano e il grande artista Pedro Cano (di cui la Zasio è allieva), che nel 2003 ha presentato, proprio alle Stelline, una sua importante antologica. Come racconta Pedro Cano, nel suo testo in catalogo, il risultato del lavoro della Zasio è di alta intensità, soprattutto a livello cromatico. Il colore, in questa serie di lavori, si è enormemente arricchito: “Si parte dai toni grigiastri e cupi per arrivare ad intensissime tinte rosse, verdi o blu, che evocano un misto tra il mondo fauve e la cultura della pop art”.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione delle Stelline con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
MICHELA ZASIO. Umanità Artificiale
8- 24 settembre 2005
Milano, Fondazione delle Stelline (corso Magenta, 61)
Telef: 02 45462437
Catalogo edizioni Pegasus.
lunedì ore 14/19; dal martedì al sabato ore 10/19; chiuso domenica e festivi
ingresso libero
www.stelline.it
L’esposizione dell’artista veneta, romana d’adozione, prosegue il ciclo “ArteAntologia”, voce di una ricerca pittorica che anela ad andare al di là dei circuiti commerciali dell’arte. L’esplorazione delle pieghe delle cuciture di un vecchio manichino disfatto, l’indagine sulle ombre di brandelli tenuti insieme da fili consunti, l’osservazione di busti, simulacri di una deformità corporea costretta da cinghie di cuoio e acciaio, non è, però, solo un esercizio estetico. Significa innanzitutto superare la materia per cercare lo spirito dell’uomo, alla costante ricerca di immagini sempre più potenti e scarne.
Per l’occasione si ricompone anche il legame tra Milano e il grande artista Pedro Cano (di cui la Zasio è allieva), che nel 2003 ha presentato, proprio alle Stelline, una sua importante antologica. Come racconta Pedro Cano, nel suo testo in catalogo, il risultato del lavoro della Zasio è di alta intensità, soprattutto a livello cromatico. Il colore, in questa serie di lavori, si è enormemente arricchito: “Si parte dai toni grigiastri e cupi per arrivare ad intensissime tinte rosse, verdi o blu, che evocano un misto tra il mondo fauve e la cultura della pop art”.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione delle Stelline con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
MICHELA ZASIO. Umanità Artificiale
8- 24 settembre 2005
Milano, Fondazione delle Stelline (corso Magenta, 61)
Telef: 02 45462437
Catalogo edizioni Pegasus.
lunedì ore 14/19; dal martedì al sabato ore 10/19; chiuso domenica e festivi
ingresso libero
www.stelline.it
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