Arturo Crescini. Fotografo ritrovato
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© Arturo Crescini
Dal 16 Giugno 2018 al 30 Giugno 2018
Iseo | Brescia
Luogo: Palazzo dell’Arsenale
Indirizzo: vicolo della Malinconia 2
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@arsenaleiseo.it
Sito ufficiale: http://www.arsenaleiseo.it
I bambini che giocano alla guerra, il ritorno del reduce, il carnevale da due soldi, il ballo degli innamorati. Sono solo alcune delle scene ritratte dallo sguardo sensibile e colto di Arturo Crescini in mostra da sabato 16 a domenica 30 giugno all’Arsenaledi Iseo. Uno “storyteller d’altri tempi” che narra per immagini “in cui si vede tutto l'acume del suo sguardo di osservatore dei sentimenti insieme all’empatia per i soggetti messi nel mirino.”
Dopo aver fatto tappa a Palazzo Loggia nel febbraio scorso la mostra approda a Iseo grazie all’associazione Il Biancoenero fondata dallo stesso Crescini dopo la militanza nel Cine Foto Club(storica casa comune della fotografia bresciana del dopoguerra) e l’esperienza gloriosa del Gruppo Tre Archi (a partire dal 1963) che, “oltre alla preferenza netta per il bianco e nero, propugnava una fotografia impegnata eattenta alla realtà sociale, moderna e colta, consapevole delle correnti più avanzate della fotografia internazionale del tempo e col forte desiderio di confrontarsi con esse.”
Arturo Crescini (11 gennaio 1933 - 5 maggio 2013) appartiene al cerchio ristretto di fotografi - formato da Giuseppe Palazzi, Piero Vistali, Fausto Schena, Eros Fiammetti, Vincenzo Cottinelli - esponenti della migliore espressione del Neorealismo fotografico bresciano che operò tra la metà degli anni ’50 e la fine dei ’60. Alpinista, escursionista, botanico, pubblicista sui quotidiani locali e divulgatore scientifico, “ha amato visceralmente la fotografia, poi l’ha abbandonata, anzi l’ha ripresa ad intermittenza.” Di indole seria e riflessiva venata d’ironia è portato spontaneamente all’osservazione e all’analisi: di fiori e piante come dei comportamenti e dei sentimenti umani, che sono il tema base della fotografia umanisticache Crescini predilige.
“C'è nelle sue foto, ritratti o scene di vita, una ricerca costante di autenticitàe di significato nel rigore compositivoe formale dell’immagine. Non gli interessa la foto fine a sé stessa, di puro valore estetico senza verità di contenuti. Su questa via che potremmo dire mira alla sostanza, è fra i primi a sentire il bisogno di superare la regola imposta della foto singola per passare al racconto.”
All’inaugurazione, fissata per sabato 16 giugno alle ore 18.00, sarà presente la protagonista di uno degli scatti più emblematici della produzione del fotografo bresciano, Teresa Imperadori, immortalata da bambina nel 1959.
Orario: da martedì a venerdì 10-12; sabato e domenica 10-12; 16-18. Lunedì chiuso
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