Ben Ashton e Matthew Grabelsky
Dal 19 Aprile 2024 al 11 Maggio 2024
Roma
Luogo: Dorothy Circus Gallery
Indirizzo: Via dei Pettinari 76
Sito ufficiale: http://www.dorothycircusgallery.com
Un indimenticabile viaggio nel regno del ritratto sta per iniziare con la doppia mostra personale di Ben Ashton e Matthew Grabelsky, in apertura alla DCG Roma venerdì 19 Aprile con entrambi gli artisti presenti.
Siamo entusiasti di annunciare la nostra prossima mostra che si propone di ridefinire i confini del ritratto con una doppia personale, che presenta i talenti eccezionali del pittore inglese Ben Ashton e del newyorkese Matthew Grabelsky.
Realtà alternative convergono in un non luogo dove l'essenza del ritratto si fonde con il surreale.
Intitolate rispettivamente "Where the Wild Things are" e “Weaponised Nostalgia”, i nuovi corpus opere di Grabelsky e Ashton si sviluppano ciascuna in una serie di otto dipinti che sfidano le nozioni convenzionali di arte di figura. Attraverso la loro vivacità immaginativa e narrazioni visive uniche, entrambi gli artisti ci invitano nei loro mondi distinti e incantati.
Con la sua nuova mostra “Where the Wild Things Are”, Grabelsky ci porta in un viaggio che passa attraverso la metropolitana di NYC, e attraversa un mondo sotto il mondo, dove i suoi soggetti—creature quasi di rimando mitologico con corpi umani e teste di animali sono l'incarnazione del nostro sé interiore, il nostro subconscio nascosto portato in vita sulle tele sapientemente dipinte da Grabelsky con una tecnica raffinata e d’ispirazione classica.
Il titolo della nuova serie di Grabelsky è ripreso dal libro ‘Where the Wild Things Are’, di Maurice Sendak una lettura che ha profondamente influenzato l’Artista, attraverso il racconto di un viaggio immaginario di un bambino in una terra lontana piena di creature fantastiche.
Questa mostra è quindi per Matthew Grabelsky il suo stesso viaggio immaginario, creato attraverso la rappresentazione dei suoi amici e della sua famiglia in creature animali, che vivono e si muovono nei luoghi cari all’artista e nell’epoca contemporanea in cui vive.
Radicata in una precisione iperrealistica, la pittura di Grabelsky esplora una surrealtà che è in bilico tra percezione e osservazione antropologica, un originale punto di vista che invita gli spettatori in una narrativa avvincente che sfuma i confini tra il visibile e l'invisibile, l'apparenza esteriore e l'essenza interiore.
Ben Ashton definito il "maestro della sovversione" presenta “Weaponized Nostalgia” una ricca esplorazione stilistica che incarna l’evoluzione di questo pittore, la cui ricerca si fonda tra lo studio delle tecniche classiche e l'approccio visionario che è tipico dell'arte contemporanea dei nostri giorni, ponendo un enfasi speciale e riconoscibile sulla natura ciclica della storia. Caratterizzate da intersezioni e collisioni tra nostalgia e pulsioni non convenzionali di natura astratta, in una costante sovversione della realtà sotto una spinta quasi psichedelica, le più che intriganti opere di Ben Ashton disvelano una profonda ricerca sull'arte classica e sul costume vittoriano, altrettanto quanto un profondo studio della natura umana e dei suoi sentimenti. Temi ricorrenti in questi dipinti sono i self portrait, cosi come il ritratto di Fiona Garden, sua moglie e musa, e di suo figlio.
Questa nuova serie affronta il tema della nostalgia vista da Ashton come uno strumento storicamente utilizzato per convincere le persone ad agire contro i propri interessi. L'idea di rifugiarsi nelle glorie del passato secondo l’Artista impedisce alle persone di affrontare le sfide future. Ben Ashton reagisce a questa manipolazione della nostalgia prendendo spunto dalla ritrattistica del passato e distorcendola, così da ribaltare l'intento potente originale di questi ritratti.
L'apertura al pubblico di queste due imperdibili esposizioni è prevista per il 19 aprile, e accoglierà collezionisti e appassionati d'arte per vivere un approfondimento artistico che esplora i confini surreali e immaginativi del ritratto.
Le mostre saranno aperte al pubblico e continueranno fino all'11 maggio.Come da policy della DCG saranno visitabili previo appuntamento.
Unitevi a noi per un viaggio indimenticabile nei regni del surreale e dell'incantato, dove la maestria di Ben Ashton e Matthew Grabelsky ridefinisce l'essenza del ritratto.
Siamo entusiasti di annunciare la nostra prossima mostra che si propone di ridefinire i confini del ritratto con una doppia personale, che presenta i talenti eccezionali del pittore inglese Ben Ashton e del newyorkese Matthew Grabelsky.
Realtà alternative convergono in un non luogo dove l'essenza del ritratto si fonde con il surreale.
Intitolate rispettivamente "Where the Wild Things are" e “Weaponised Nostalgia”, i nuovi corpus opere di Grabelsky e Ashton si sviluppano ciascuna in una serie di otto dipinti che sfidano le nozioni convenzionali di arte di figura. Attraverso la loro vivacità immaginativa e narrazioni visive uniche, entrambi gli artisti ci invitano nei loro mondi distinti e incantati.
Con la sua nuova mostra “Where the Wild Things Are”, Grabelsky ci porta in un viaggio che passa attraverso la metropolitana di NYC, e attraversa un mondo sotto il mondo, dove i suoi soggetti—creature quasi di rimando mitologico con corpi umani e teste di animali sono l'incarnazione del nostro sé interiore, il nostro subconscio nascosto portato in vita sulle tele sapientemente dipinte da Grabelsky con una tecnica raffinata e d’ispirazione classica.
Il titolo della nuova serie di Grabelsky è ripreso dal libro ‘Where the Wild Things Are’, di Maurice Sendak una lettura che ha profondamente influenzato l’Artista, attraverso il racconto di un viaggio immaginario di un bambino in una terra lontana piena di creature fantastiche.
Questa mostra è quindi per Matthew Grabelsky il suo stesso viaggio immaginario, creato attraverso la rappresentazione dei suoi amici e della sua famiglia in creature animali, che vivono e si muovono nei luoghi cari all’artista e nell’epoca contemporanea in cui vive.
Radicata in una precisione iperrealistica, la pittura di Grabelsky esplora una surrealtà che è in bilico tra percezione e osservazione antropologica, un originale punto di vista che invita gli spettatori in una narrativa avvincente che sfuma i confini tra il visibile e l'invisibile, l'apparenza esteriore e l'essenza interiore.
Ben Ashton definito il "maestro della sovversione" presenta “Weaponized Nostalgia” una ricca esplorazione stilistica che incarna l’evoluzione di questo pittore, la cui ricerca si fonda tra lo studio delle tecniche classiche e l'approccio visionario che è tipico dell'arte contemporanea dei nostri giorni, ponendo un enfasi speciale e riconoscibile sulla natura ciclica della storia. Caratterizzate da intersezioni e collisioni tra nostalgia e pulsioni non convenzionali di natura astratta, in una costante sovversione della realtà sotto una spinta quasi psichedelica, le più che intriganti opere di Ben Ashton disvelano una profonda ricerca sull'arte classica e sul costume vittoriano, altrettanto quanto un profondo studio della natura umana e dei suoi sentimenti. Temi ricorrenti in questi dipinti sono i self portrait, cosi come il ritratto di Fiona Garden, sua moglie e musa, e di suo figlio.
Questa nuova serie affronta il tema della nostalgia vista da Ashton come uno strumento storicamente utilizzato per convincere le persone ad agire contro i propri interessi. L'idea di rifugiarsi nelle glorie del passato secondo l’Artista impedisce alle persone di affrontare le sfide future. Ben Ashton reagisce a questa manipolazione della nostalgia prendendo spunto dalla ritrattistica del passato e distorcendola, così da ribaltare l'intento potente originale di questi ritratti.
L'apertura al pubblico di queste due imperdibili esposizioni è prevista per il 19 aprile, e accoglierà collezionisti e appassionati d'arte per vivere un approfondimento artistico che esplora i confini surreali e immaginativi del ritratto.
Le mostre saranno aperte al pubblico e continueranno fino all'11 maggio.Come da policy della DCG saranno visitabili previo appuntamento.
Unitevi a noi per un viaggio indimenticabile nei regni del surreale e dell'incantato, dove la maestria di Ben Ashton e Matthew Grabelsky ridefinisce l'essenza del ritratto.
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