Real Casino del Belvedere
Campania
- Dove: Real Casino del Belvedere
- Indirizzo: Via del Setificio 15
- E-Mail: belvedere@comune.caserta.it
- Telefono: +39 0823 301817
- Telefono prenotazioni: 0823 273151
- Apertura: Orario invernale: tutti i giorni ore 9 - 18 (ultima visita alle 16:30)
Orario estivo: tutti i giorni ore 9.30 - 18 (ultima visita alle 17)
Ingressi sabato e domenica: ore 9.30, 10.45, 12, 15.30 (15 nel periodo invernale), 17 (16:30 nel periodo invernale)
Chiuso il martedì pomeriggio e i seguenti giorni: 1 gennaio, pasqua (pomeriggio), lunedì dell’angelo, ferragosto, 24 dicembre (pomeriggio), 25 dicembre, 31 dicembre (pomeriggio) - Costo: intero € 6, ridotto € 3
- Trasporti: Autobus: autolinea extraurbana TPL (fermata San Leucio del Sannio)
Costruito nella seconda metà del XVI secolo, probabilmente dal feudatario di Caserta Andrea Matteo Acquaviva (1572-1634), durante la prima metà del XVIII secolo l’edificio del Belvedere versava in condizioni di abbandono. Con i primi interventi di manutenzione, condotti negli anni settanta del Settecento, l’edificio fu adibito ad alloggio per i custodi del bosco e i guardacaccia.
Nel 1776 la grande “sala delle feste” fu trasformata in chiesa parrocchiale dedicata a San Ferdinando Re e successivamente Ferdinando IV di Borbone affidò all’architetto Francesco Collecini (1723-1804), allievo e primo aiutante di Luigi Vanvitelli, l’ampliamento dell’intero edificio, destinato ad accogliere un opificio serico. L’antico Casino diviene così il corpo centrale di un grande edificio rettangolare con cortile interno comprendente, oltre agli Appartamenti Reali, le abitazioni per i maestri e direttori della fabbrica, una scuola normale e, nel lato a monte, una “sala regolare per filanda” - realizzata nel 1793 - un incannatoio, un filatoio e altri locali accessori della manifattura. L’insediamento industriale divenne esso stesso simbolo del potere reale.
Molti degli artisti già impegnati nelle decorazioni degli Appartamenti del Palazzo Reale di Caserta lavorarono anche a San Leucio: è il caso di Fedele Fischetti (1732-1792), autore degli affreschi della grande sala da pranzo; Carlo Brunelli (sec. XVIII), autore dei dipinti della chiesa parrocchiale di San Ferdinando Re e J. P. Hackert (1737-1807), al quale Ferdinando IV affidò le scelte d’arredo e le decorazioni all’antica del “Bagno di Maria Carolina”, ambiente termale dotato di vasca calidarium incassata nel pavimento e rifornita di acqua calda da una stufa posta nel vano sottostante.
Nel 1776 la grande “sala delle feste” fu trasformata in chiesa parrocchiale dedicata a San Ferdinando Re e successivamente Ferdinando IV di Borbone affidò all’architetto Francesco Collecini (1723-1804), allievo e primo aiutante di Luigi Vanvitelli, l’ampliamento dell’intero edificio, destinato ad accogliere un opificio serico. L’antico Casino diviene così il corpo centrale di un grande edificio rettangolare con cortile interno comprendente, oltre agli Appartamenti Reali, le abitazioni per i maestri e direttori della fabbrica, una scuola normale e, nel lato a monte, una “sala regolare per filanda” - realizzata nel 1793 - un incannatoio, un filatoio e altri locali accessori della manifattura. L’insediamento industriale divenne esso stesso simbolo del potere reale.
Molti degli artisti già impegnati nelle decorazioni degli Appartamenti del Palazzo Reale di Caserta lavorarono anche a San Leucio: è il caso di Fedele Fischetti (1732-1792), autore degli affreschi della grande sala da pranzo; Carlo Brunelli (sec. XVIII), autore dei dipinti della chiesa parrocchiale di San Ferdinando Re e J. P. Hackert (1737-1807), al quale Ferdinando IV affidò le scelte d’arredo e le decorazioni all’antica del “Bagno di Maria Carolina”, ambiente termale dotato di vasca calidarium incassata nel pavimento e rifornita di acqua calda da una stufa posta nel vano sottostante.