Dal 27 maggio a Torino

Da Picasso alle donne. Al via il nuovo corso della Pinacoteca Agnelli

La sede della Pinacoteca Agnelli
 

Samantha De Martin

11/03/2022

Torino - Un centro culturale dinamico, aperto ai linguaggi multidisciplinari contemporanei in dialogo con la storica collezione, fucina di mostre e progetti site-specific rivolte a pubblici diversi nel segno dell’inclusione, ma soprattutto delle donne artiste.
Benvenuti alla nuova Pinacoteca Agnelli, pronta ad accogliere il pubblico in una nuova veste a partire dal 27 maggio.

Il programma espositivo dell’istituzione diretta da Sarah Cosulich, incentrato su una prospettiva curatoriale organica, sarà articolato secondo tre linee progettuali.


La Collezione Agnelli, Torino, Pinacoteca Agnelli

Da Torino a Basilea nel segno di Picasso e Dora Maar
A vent'anni dall’inaugurazione dell'allestimento dello Scrigno di Renzo Piano, la Pinacoteca introduce per la prima volta un inedito progetto espositivo continuativo dedicato alla rilettura della sua collezione permanente. Di volta in volta un’opera diversa sarà messa in relazione con altri lavori provenienti da istituzioni internazionali, offrendo spunti per una riflessione sulla storia dell'arte e sulla storiografia.
La prima iniziativa di Beyond the Collection - questo il titolo del progetto - accolta in Pinacoteca dal 27 maggio al 25 settembre, a cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti, Beatrice Zanelli, vedrà protagonisti Pablo Picasso e Dora Maar che svilupperanno un dialogo con la Fondation Beyeler di Basilea.
Il ritratto del maestro spagnolo, Homme appuyé sur une table (1915-1916), conservato in Pinacoteca, si confronterà per la prima volta con la serie di ritratti realizzati da Picasso degli anni Trenta raffiguranti Dora Maar, in arrivo a Torino dalla Fondation Beyeler. Le tele saranno affiancate da una selezione di fotografie della stessa amante e musa di Picasso.

Tre grandi capolavori del pittore andaluso, provenienti da una delle più prestigiose istituzioni del mondo, offriranno nuove interpretazioni mettendo in luce Dora non solo come soggetto della rappresentazione di Picasso, ma come artista centrale nella storia dell’arte del Novecento e importante punto di riferimento intellettuale per la pratica artistica del pittore.


Pablo Picasso, Homme appuyé sur une table, 1915-1916, Olio su tela, 132 x 200 cm, Torino, Pinacoteca Agnelli © Succession Picasso, by SIAE 2022 | Foto: © Pinacoteca Agnelli

Nel segno delle donne: alla Pinacoteca Agnelli la pittrice svizzera Sylvie Fleury
Il secondo filone progettuale del nuovo corso della Pinacoteca riguarda le mostre, che saranno ospitate al terzo piano, progetti monografici dedicati ad artiste e artisti contemporanei, ma anche collettive focalizzate su percorsi transtorici e multigenerazionali. Si comincia con Turn Me On (dal 27 maggio al 15 gennaio), l’esposizione dedicata all’artista svizzera Sylvie Fleury, pioniera e punto di riferimento importante per le pratiche emergenti, protagonista, negli ultimi anni, di una poliedrica ricerca che elude correnti e categorie. Frugando nel suo vocabolario di oggetti e immaginari provenienti dall’ambito della moda, della fantascienza, delle sottoculture pop, attraverso molteplici media - dalla scultura alla pittura al neon all’installazione - Fleury indaga i desideri della società contemporanea. Le sue opere affrontano la tensione tra le politiche di genere, il consumismo, la cultura contemporanea.
La scelta della Pinacoteca di inaugurare con lei il nuovo corso espositivo riflette la volontà dell’istituzione di ampliare la narrazione tradizionale del Lingotto, a lungo segnata dall’immaginario maschile della fabbrica e dell’automobile, ma anche quello di una collezione storica rappresentata da artisti uomini.


Sylvie Fleury, Pleasures, 2001 | Courtesy dell’artista | Foto: © Diego Sanchez

Sul tetto del Lingotto, divenuto il parco pensile più alto d'Europa con le sue 40.000 piante a 28 metri di altezza grazie alla riconversione di FIAT nel progetto degli architetti Camerana&Partners, l’iconica Pista 500 sarà aperta alla città come spazio dedicato all’arte pubblica. Un progetto di sculture e installazioni sonore e ambientali esterne, opere luminose commissionate ad artiste e artisti internazionali trasformeranno l’archeologia industriale del Lingotto da circuito chiuso a strada cittadina, da luogo produttivo a spazio aperto da abitare insieme.
L’attività dell’istituzione prevede anche un public programme performativo e discorsivo che approfondirà ed espanderà la programmazione espositiva rendendola accessibile a un pubblico ampio.