Born to be burnt

L'installazione Deeparture di Mircea Cantor
 

23/05/2006

Dal 26 maggio al 16 luglio 2006 alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo prima mostra personale dedicata da un’istituzione museale italiana all’artista Mircea Cantor (Romania, 1977; vive e lavora a Parigi). Born to be burnt  è parte della programmazione di Eldorado, la project room rivolta agli esponenti più interessanti delle giovani generazioni internazionali.

Attraverso un linguaggio eterogeneo dal punto di vista delle tecniche e delle tematiche, il giovane artista romeno tenta un confronto diretto con lo spettatore pur utilizzando spesso strategie elusive e una certa “modestia visiva”. Molte delle sue opere, infatti – che con disinvoltura presentano l’uso di video, fotografia, installazione e scultura fino all’azione collettiva e alla pubblicistica – sono caratterizzate da una forte economia dei mezzi espressivi ma da un’altrettanto profonda efficacia comunicativa.

La mostra personale alla GAMeC è composta da tre opere inedite che coinvolgono il pubblico e modificano sottilmente la sua percezione dello spazio museale, giocando con le sue aspettative e con le abitudini consolidate del consumo culturale.
All’ingresso della galleria lo spettatore è accolto da The Neworker (2006) un’opera che suggerisce come il concetto di lavoro evochi infinite possibilità e potenzialità di azione per l’uomo ma anche come, allo stesso tempo, esso sia diventato a tal punto centrale per lo sviluppo e l’affermazione del singolo da trasformarsi nello spazio di una nuova forma di religione e di “devozione collettiva”. L’intera architettura del museo è invece invasa da Born to be burnt (2006), l’opera che dà il titolo alla mostra, anche questo lavoro – che l’artista definisce un suo autoritratto – riflette su come oggi i concetti di spiritualità e religiosità siano confluiti in più ambiti dell’esperienza quotidiana, dal commercio al consumo culturale, e su come il museo stesso sia diventato lo spazio di un’esperienza estetica sospesa tra ritualità e intrattenimento.  Energia (2006) è il terzo lavoro in mostra: un’installazione composta da 33 bottiglie di altrettante marche italiane famose nel mondo, dalle acque minerali ai liquori e ai vini, riempite di latte. Nel sostituire il contenuto di tutte le bottiglie con il primo elemento di nutrizione, l’artista suggerisce come sia necessario fare ricorso alla dimensione più intima e interiore di ciascuno per trovare la forza di trasformare la realtà e agire nel più vasto contesto economico e politico di forze globali, oltre che per rinnovare costantemente l’idea stessa di produzione e mantenimento delle forme di energia.

Mircea Cantor ha esposto alla 4° edizione della Biennale di Berlino, al Palais de Tokyo e al Grand Palais di Parigi (tutte nel 2006), al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, alla Kunsthaus di Basilea, al Museum of Contemporary Art di Chicago e al CCA Wattis di San Francisco (2005), alla Tate Modern di Londra (2004), alla 50° edizione della Biennale di Venezia e all’ Ucla Hammer Museum di Los Angeles (2003) e all’ARC Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2001). Nel 2004, in qualità di vincitore del Paul Ricard Prize ha esposto in una personale presso il Centre George Pompidou di Parigi. Mircea Cantor è inoltre co-editor della rivista VERSION magazine (versionmagazine.com).

MIRCEA CANTOR
Born to be burnt
26 maggio – 16 luglio 2006
GAMeC
via S. Tomaso, 53
24121 Bergamo
orari:   martedì - domenica: 10 - 19 giovedì: 10 - 22 lunedì chiuso
ingresso gratuito
tel. +39 035 399528 fax +39 035 236962
www.gamec.it