L’Adieu des glaciers - Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica
Dal 09 Luglio 2021 al 17 Ottobre 2021
Bard | Aosta
Luogo: Forte di Bard
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 85
Orari: Martedì-venerdì: 10.00-18.00. Sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00. Lunedì chiuso
Enti promotori:
- Regione autonoma Valle d’Aosta
- Fondazione CRT
- Patrocinio di Mountain Partnership
Costo del biglietto: Intero 10,00 euro | Ridotto 8,00 euro | Scuole 5,00 euro. Cumulativo con un Museo o altra Mostra a scelta: 15,00 euro
Telefono per informazioni: + 39 0125 833811
E-Mail info: info@fortedibard.it
Sito ufficiale: http://www.fortedibard.it
Il progetto L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica, prodotto dal Forte di Bard, intende proporre un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa si traduce in un approfondito lavoro di studio attorno al Monte Rosa, al Monte Cervino, al Gran Paradiso e al Monte Bianco e si sviluppa nell’arco di quattro anni, uno per ciascuna realtà fisica e culturale connotativa della regione alpina, grazie al supporto di numerosi enti ed istituzioni. Dopo aver esplorato nel 2020 il gruppo del Monte Rosa e raccontato la sua evoluzione attraverso gli studi effettuati dai pionieri della ricerca scientifica, il racconto si sposta quest’anno su una delle montagne più iconiche e fotografate al mondo: il Cervino.
Il viaggio alla scoperta della storia e dello stato di salute dei ghiacciai italiani continua nel 2021 con un focus interamente dedicato al Cervino. In linea con il format del progetto L’Adieu des glaciers, la mostra Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica, che sarà allestita al Forte di Bard dal 9 luglio al 17 ottobre 2021, propone una narrazione fotografica trapassato e presente nell’area montana estesa tra Plateau Rosa e l’Alta Valpelline con l’apporto di autorevoli ricerche scientifiche, non solamente glaciologiche, rivolte alle trasformazioni climatiche, ambientali e antropiche in Valle d’Aosta. I curatori del progetto sono Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia e il prof. Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, che si è occupato della parte scientifica.
L’identità montana e glaciale dell’area del Cervino e la verticalità del più nobile scoglio d’Europa verranno messe in mostra tramite fotografie inediterealizzate nel corso degli ultimi 150 anni da autori noti e meno noti e appartenenti ad enti pubblici, università, fondazioni, centri di ricerca, associazioni, collezionisti e privati. Le immagini connotano visivamente, con una ricca varietà di tecniche e linguaggi, ambienti glaciali naturali e, in eguale misura, contesti culturali e commerciali ludico-sportivi praticati in ambienti glaciali. Inoltre, fotografie di attività industriali quali idroelettrico e altre di non comuni imprese alpinistiche e scientifiche. L’obiettivo è quello di rendere pubblico un bene iconografico prezioso e palesare, in egual misura, l’ineluttabile mutevolezza - fotograficamente rappresentata - degli “eterni” ghiacciai valdostani. Un dialogo iconografico tra passato e presente sulla montagna ed in modo specifico sulle Alpi in relazione al più ampio ambito di ricerca scientifica rivolta alle trasformazioni climatiche ambientali e antropiche in Valle d’Aosta.
L’apporto dei contenuti scientifici è stato condotto in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, la Fondazione Montagna Sicura, l'Arpa Valle d'Aosta e il Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino. Più di 70 studiosi hanno risposto all’invito a contribuire all’esposizione attraverso la descrizione dell’attività di ricerca che hanno condotto e conducono nel gruppo del Cervino, inteso in senso lato, comprendendo anche l’alta Valpelline. Molti i temi trattati tra i quali la valutazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla degradazione del permafrost e sul numero e l’estensione dei ghiacciai. Complessivamente è stata evidenziata per il gruppo del Cervino una riduzione della superficie dei ghiacciai pari al 40 per cento rispetto agli anni ’60, fenomeno legato all’aumento di temperatura che a Plateau Rosà negli ultimi 70 anni è risultato pari a + 1,6 °C. Alcune ricerche hanno preso in considerazione le caratteristiche dei “ghiacciai di roccia” così come quelle della copertura nevosa, senza dimenticare i contributi che descrivono le attività di ricerca che si conducono all’Osservatorio climatico Testa Grigia e che spaziano dalla misura in continuo della concentrazione di anidride carbonica, alle calibrazioni e le prove sul campo di strumenti per la misura dei raggi cosmici.
Tra i capolavori fotografici:
- grandi vedute paesaggistiche realizzate a fine ’Ottocento da Vittorio Sella e Francesco Negri oppure riprese contemporanee di connotate realtà antropizzate realizzate da Armin Linke e Olivo Barbieri.
- La sequenza di 28 fotografie della scalata al Cervino per la Cresta del Leone della Principessa Maria José di Piemonte con le guide alpine Luigi Carrel e Giulio Bich.
- Una sorprendente selezione di fotografie della Conca del Breuil-Plateau Rosa-Monte Cervino: rocce-nevi e ghiacci freneticamente frequentati dai campioni mondiali del Bob e del Kilometro lanciato; per lo sci il mitico Leo Gasperl; oppure da vip nazionali e internazionali dello spettacolo, moda, cultura, finanza e pubblicità come Mike Bongiorno.
- inediti fotogrammi di memorabili imprese alpinistiche di Walter Bonatti, Catherine Destivelle, Burgada e Hervé Barmasse.
Il progetto, oltre a valorizzare la ricerca scientifica e fotografica nel gruppo del Cervino intende contribuire ad accrescere la consapevolezza della straordinaria bellezza della montagna, così come della sua fragilità, affinché tutti in futuro possano ancora godere di questi paesaggi e la sopravvivenza dell’uomo non sia in pericolo.
I fotografi in mostra
Olivo Barbieri, Hervé Barmasse, Egon Beck Peccoz, Octave Berard, Giulio Brocherel, Davide Camisasca, Diego Cesare, Mario Cravetto, Albert Deffeyes, fratelli Durante, Bruno Fabrizi, Adolfo Freppaz, Foto Furggen, Fratelli Gugliermina, Mario Guidotti, Armin Linke, Sébastien Montaz-Rosset, Aldo Moisio, Francesco Negri, Annibal Ottino, Leo Pascal, Pascal Tournaire, Enrico Peyrot, Vittorio Sella, Armando Trovati, Fabiano Ventura, René Willien e venti autori non identificati.
In collaborazione con
Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino (DISAFA)
Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino
Comitato Glaciologico Italiano
Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani
Fondazione Montagna Sicura
Arpa Valle d'Aosta
Con il sostegno di
Comune di Antey-Saint-André
Comune di Chamois
Comune di La Magdeleine
Comune di Torgnon
Comune di Valtournenche
Il viaggio alla scoperta della storia e dello stato di salute dei ghiacciai italiani continua nel 2021 con un focus interamente dedicato al Cervino. In linea con il format del progetto L’Adieu des glaciers, la mostra Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica, che sarà allestita al Forte di Bard dal 9 luglio al 17 ottobre 2021, propone una narrazione fotografica trapassato e presente nell’area montana estesa tra Plateau Rosa e l’Alta Valpelline con l’apporto di autorevoli ricerche scientifiche, non solamente glaciologiche, rivolte alle trasformazioni climatiche, ambientali e antropiche in Valle d’Aosta. I curatori del progetto sono Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia e il prof. Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, che si è occupato della parte scientifica.
L’identità montana e glaciale dell’area del Cervino e la verticalità del più nobile scoglio d’Europa verranno messe in mostra tramite fotografie inediterealizzate nel corso degli ultimi 150 anni da autori noti e meno noti e appartenenti ad enti pubblici, università, fondazioni, centri di ricerca, associazioni, collezionisti e privati. Le immagini connotano visivamente, con una ricca varietà di tecniche e linguaggi, ambienti glaciali naturali e, in eguale misura, contesti culturali e commerciali ludico-sportivi praticati in ambienti glaciali. Inoltre, fotografie di attività industriali quali idroelettrico e altre di non comuni imprese alpinistiche e scientifiche. L’obiettivo è quello di rendere pubblico un bene iconografico prezioso e palesare, in egual misura, l’ineluttabile mutevolezza - fotograficamente rappresentata - degli “eterni” ghiacciai valdostani. Un dialogo iconografico tra passato e presente sulla montagna ed in modo specifico sulle Alpi in relazione al più ampio ambito di ricerca scientifica rivolta alle trasformazioni climatiche ambientali e antropiche in Valle d’Aosta.
L’apporto dei contenuti scientifici è stato condotto in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, la Fondazione Montagna Sicura, l'Arpa Valle d'Aosta e il Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino. Più di 70 studiosi hanno risposto all’invito a contribuire all’esposizione attraverso la descrizione dell’attività di ricerca che hanno condotto e conducono nel gruppo del Cervino, inteso in senso lato, comprendendo anche l’alta Valpelline. Molti i temi trattati tra i quali la valutazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla degradazione del permafrost e sul numero e l’estensione dei ghiacciai. Complessivamente è stata evidenziata per il gruppo del Cervino una riduzione della superficie dei ghiacciai pari al 40 per cento rispetto agli anni ’60, fenomeno legato all’aumento di temperatura che a Plateau Rosà negli ultimi 70 anni è risultato pari a + 1,6 °C. Alcune ricerche hanno preso in considerazione le caratteristiche dei “ghiacciai di roccia” così come quelle della copertura nevosa, senza dimenticare i contributi che descrivono le attività di ricerca che si conducono all’Osservatorio climatico Testa Grigia e che spaziano dalla misura in continuo della concentrazione di anidride carbonica, alle calibrazioni e le prove sul campo di strumenti per la misura dei raggi cosmici.
Tra i capolavori fotografici:
- grandi vedute paesaggistiche realizzate a fine ’Ottocento da Vittorio Sella e Francesco Negri oppure riprese contemporanee di connotate realtà antropizzate realizzate da Armin Linke e Olivo Barbieri.
- La sequenza di 28 fotografie della scalata al Cervino per la Cresta del Leone della Principessa Maria José di Piemonte con le guide alpine Luigi Carrel e Giulio Bich.
- Una sorprendente selezione di fotografie della Conca del Breuil-Plateau Rosa-Monte Cervino: rocce-nevi e ghiacci freneticamente frequentati dai campioni mondiali del Bob e del Kilometro lanciato; per lo sci il mitico Leo Gasperl; oppure da vip nazionali e internazionali dello spettacolo, moda, cultura, finanza e pubblicità come Mike Bongiorno.
- inediti fotogrammi di memorabili imprese alpinistiche di Walter Bonatti, Catherine Destivelle, Burgada e Hervé Barmasse.
Il progetto, oltre a valorizzare la ricerca scientifica e fotografica nel gruppo del Cervino intende contribuire ad accrescere la consapevolezza della straordinaria bellezza della montagna, così come della sua fragilità, affinché tutti in futuro possano ancora godere di questi paesaggi e la sopravvivenza dell’uomo non sia in pericolo.
I fotografi in mostra
Olivo Barbieri, Hervé Barmasse, Egon Beck Peccoz, Octave Berard, Giulio Brocherel, Davide Camisasca, Diego Cesare, Mario Cravetto, Albert Deffeyes, fratelli Durante, Bruno Fabrizi, Adolfo Freppaz, Foto Furggen, Fratelli Gugliermina, Mario Guidotti, Armin Linke, Sébastien Montaz-Rosset, Aldo Moisio, Francesco Negri, Annibal Ottino, Leo Pascal, Pascal Tournaire, Enrico Peyrot, Vittorio Sella, Armando Trovati, Fabiano Ventura, René Willien e venti autori non identificati.
In collaborazione con
Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino (DISAFA)
Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino
Comitato Glaciologico Italiano
Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani
Fondazione Montagna Sicura
Arpa Valle d'Aosta
Con il sostegno di
Comune di Antey-Saint-André
Comune di Chamois
Comune di La Magdeleine
Comune di Torgnon
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