Luoghi danteschi nel viaggio di Carlo Ludovico Bompiani
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Carlo Ludovico Bompiani, Castello di Poppi
Dal 25 Settembre 2014 al 10 Ottobre 2014
Roma
Luogo: Società Dante Alighieri
Indirizzo: piazza Firenze 27
Orari: da lunedì a venerdì 10-13.30 / 16-19.30; sabato 10-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6873694
E-Mail info: segreteria@ladante.it
Sito ufficiale: http://www.ladante.it/
Aprirà al pubblico giovedì 25 settembre, presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze a Roma, la mostra Luoghi danteschi nel viaggio di Carlo Ludovico Bompiani, una selezione di opere del pittore romano (1902 – 1972) recentemente entrate a far parte, per donazione, del patrimonio artistico della Società.
I dipinti, ispirati a vari luoghi citati da Dante nella Divina Commedia, vennero realizzati da Bompiani nel 1965, in occasione della celebrazioni del VII centenario della nascita del Sommo Poeta, quando l’artista, alla ricerca degli stessi siti storici, intraprese un lungo viaggio assieme alla moglie per goderne una visione diretta. Monasteri, castelli e centri fortificati - tra questi le rocche di Caprona, Romena, Poppi, San Leo, le mura di Monteriggioni e Luni, le abbazie di Pomposa e San Benedetto in Alpe, le torri degli Ezzelini e della Garisenda - sono ritratti in atmosfere spesso cupe e fortemente espressive, che rievocano con efficacia e suggestione i passi salienti dei versi danteschi.
La mostra, inserita nell’ambito del Festival della Letteratura di Viaggio, in programma in vari luoghi della capitale dal 25 al 28 settembre, rimarrà aperta e visitabile fino al 10 ottobre (orari: lun-ven: 10 - 13,30 / 16 - 19,30 | sab: 10 - 13,00).
Carlo Ludovico Bompiani, pittore, scultore, illustratore, cartellonista e caricaturista, nasce a Roma il 9 giugno 1902, formandosi sotto la guida del padre Augusto. Partecipa attivamente, esponendo ritratti, nature morte e paesaggi, alle mostre degli Amatori e Cultori. Dal 1935 inizia a lavorare nel campo della pubblicità cinematografica; alla fine della guerra, insieme a un gruppo di intellettuali, fra cui Federico Fellini e Guglielmo Guasta Veglia, fonda un “laboratorio” di ritratti caricaturali. Alterna i lavori da cavalletto agli affreschi, ai mosaici, alle opere in terracotta smaltata, alla cartellonistica. Insegna per 12 anni all’Accademia Libera del Nudo presso l’Associazione Artistica Internazionale. Dal ‘68 al ‘70 soggiorna in Somalia, a Mogadiscio, dedicandosi a una vasta produzione di nature morte, paesaggi e figure. Muore a Roma il 29 marzo 1972. I suoi quadri si trovano soprattutto in collezioni private, a Roma, Milano, Parigi, Londra, New York, Monaco di Baviera.
I dipinti, ispirati a vari luoghi citati da Dante nella Divina Commedia, vennero realizzati da Bompiani nel 1965, in occasione della celebrazioni del VII centenario della nascita del Sommo Poeta, quando l’artista, alla ricerca degli stessi siti storici, intraprese un lungo viaggio assieme alla moglie per goderne una visione diretta. Monasteri, castelli e centri fortificati - tra questi le rocche di Caprona, Romena, Poppi, San Leo, le mura di Monteriggioni e Luni, le abbazie di Pomposa e San Benedetto in Alpe, le torri degli Ezzelini e della Garisenda - sono ritratti in atmosfere spesso cupe e fortemente espressive, che rievocano con efficacia e suggestione i passi salienti dei versi danteschi.
La mostra, inserita nell’ambito del Festival della Letteratura di Viaggio, in programma in vari luoghi della capitale dal 25 al 28 settembre, rimarrà aperta e visitabile fino al 10 ottobre (orari: lun-ven: 10 - 13,30 / 16 - 19,30 | sab: 10 - 13,00).
Carlo Ludovico Bompiani, pittore, scultore, illustratore, cartellonista e caricaturista, nasce a Roma il 9 giugno 1902, formandosi sotto la guida del padre Augusto. Partecipa attivamente, esponendo ritratti, nature morte e paesaggi, alle mostre degli Amatori e Cultori. Dal 1935 inizia a lavorare nel campo della pubblicità cinematografica; alla fine della guerra, insieme a un gruppo di intellettuali, fra cui Federico Fellini e Guglielmo Guasta Veglia, fonda un “laboratorio” di ritratti caricaturali. Alterna i lavori da cavalletto agli affreschi, ai mosaici, alle opere in terracotta smaltata, alla cartellonistica. Insegna per 12 anni all’Accademia Libera del Nudo presso l’Associazione Artistica Internazionale. Dal ‘68 al ‘70 soggiorna in Somalia, a Mogadiscio, dedicandosi a una vasta produzione di nature morte, paesaggi e figure. Muore a Roma il 29 marzo 1972. I suoi quadri si trovano soprattutto in collezioni private, a Roma, Milano, Parigi, Londra, New York, Monaco di Baviera.
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