Dall'11 luglio nel Parco archeologico di Ostia antica
Il Museo Ostiense riapre i battenti con un nuovo allestimento e capolavori restaurati
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
Samantha De Martin
10/07/2024
Roma - Illustrare la storia e il contesto della città romana di Ostia grazie a un racconto museale nuovo rispetto al passato e, al tempo stesso, rendere più accessibile il Casone del sale, l’edificio cinquecentesco che lo ospita.
Risponde a queste necessità il riallestimento, all'interno del Parco archeologico di Ostia antica, del Museo Ostiense che riapre i battenti in una nuova veste grazie a un finanziamento Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) di oltre 3 milioni di euro.
L'edificio è stato aggiornato anche nella dotazione impiantistica, illuminotecnica e tecnologica, oltre che sul piano scientifico ed espositivo, al fine di conferire alle opere che ospita la piena godibilità con la giusta atmosfera.
L’intervento si è articolato in due diverse fasi. La prima ha riguardato i lavori di adeguamento strutturale e l'allestimento, l’altra il restauro delle opere inserite nel percorso espositivo.
Articolato in dodici sale, il racconto museale segue sette grandi macro-tematiche: le origini e l’età repubblicana, il potere imperiale, gli spazi civici, la gente, le religioni e i culti, le necropoli del territorio, le forme dell’abitare. Focus particolari riguardano il santuario di via della Foce, i contesti funerari dall’Isola Sacra e lo spazio “dei filosofi”.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
“La prima ambizione del Museo Ostiense - ha detto Alessandro D’Alessio, direttore del Parco archeologico di Ostia Antica - è quella di ricomporre, come mai era stato prima e al netto dei pur imprescindibili aspetti museografici, la rete di relazioni, strettissime e biunivoche, che unisce i capolavori e gli altri oggetti esposti ai contesti urbani, infrastrutturali e funerari di pertinenza. Mettere cioè a sistema la città (quella dei vivi e quella dei morti), le sue istituzioni e il suo funzionamento, con la cultura artistica e materiale che ne promanò”.
Prima colonia di Roma, porta di accesso dell’Urbe sul Mediterraneo, Ostia fu fondata secondo la tradizione letteraria nel VII secolo a.C. dal quarto re di Roma Anco Marzio. I dati archeologici non risalgono però oltre il IV secolo a.C., epoca alla quale si datano i resti più antichi dell’insediamento fortificato (castrum) alla foce del Tevere. Nel I secolo a.C. si dota di una cinta muraria ben più ampia, nel I secolo d.C., con la costruzione di Portus per volontà dell’imperatore Claudio, poi ampliato da Traiano, la città rafforza il suo ruolo di scalo commerciale di Roma. Lo sviluppo economico e demografico di quegli anni si traduce in uno straordinario impulso edilizio e monumentale. A partire dalla metà del III secolo d.C. inizia il declino che conduce a un definitivo abbandono intorno alla metà del VI secolo. Dopo essere stata per secoli cava di materiali a cielo aperto, nella seconda metà del Settecento Ostia diventa oggetto di sterri finalizzati al recupero di opere d’arte e altri oggetti destinati al mercato antiquario. Le prime indagini archeologiche risalgono al XIX secolo, ma è sotto la direzione di Dante Vaglieri, e poi di Guido Calza, che la città romana viene progressivamente riportata alla luce.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
Il Museo Ostiense, all’interno del Casone del Sale, viene inaugurato nel 1934, ma per il primo riallestimento si deve attendere il 1962. Oggi, a più di 60 anni, il Museo riapre, rinnovato e totalmente ripensato, forte di un ricco apparato multimediale, tra touchscreen, video di approfondimento fruibili mediante sistema sound shower e oltre cento opere che ne costituiscono la collezione permanente, interessate da interventi di restauro specialistico.
Diversamente dal passato si è deciso di non reintegrare quanto inesorabilmente perduto, proprio per favorire l’apprezzamento di quanto invece è sopravissuto al tempo.
“La riapertura del Museo Ostiense - ha commentato Massimo Osanna, direttore generale Musei - rappresenta un risultato di grande rilevanza non solo per il Parco archeologico di Ostia antica, ma per l’intero Sistema museale nazionale, di cui va ad arricchire l’offerta culturale, anche nella direzione di un rafforzamento dei percorsi di visita in un’ottica di rete. Questo traguardo offre inoltre un contributo fondamentale al più ampio obiettivo, fortemente perseguito dalla Direzione generale Musei, di valorizzazione del patrimonio culturale inespresso: reperti, opere e spazi che diventano o tornano fruibili al pubblico, con i depositi che, da luoghi dimenticati, sono ormai sempre più il crocevia da cui passano il ripensamento e il rinnovamento dei nostri luoghi della cultura”.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
Ad accompagnare la visita al museo è un’agevole guida (a cura di Alessandro D’Alessio e Cristina Genovese per Electa) che raccoglie i testi dei pannelli introduttivi al nuovo percorso e alle singole sale, con una selezione dei pezzi più significativi.
Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.30, chiuso la prima domenica del mese. La visita è compresa nel biglietto di accesso agli Scavi di Ostia.
Leggi anche:
• Ostia antica: nuove scoperte raccontano la vita ai tempi dell'Impero
Risponde a queste necessità il riallestimento, all'interno del Parco archeologico di Ostia antica, del Museo Ostiense che riapre i battenti in una nuova veste grazie a un finanziamento Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) di oltre 3 milioni di euro.
L'edificio è stato aggiornato anche nella dotazione impiantistica, illuminotecnica e tecnologica, oltre che sul piano scientifico ed espositivo, al fine di conferire alle opere che ospita la piena godibilità con la giusta atmosfera.
L’intervento si è articolato in due diverse fasi. La prima ha riguardato i lavori di adeguamento strutturale e l'allestimento, l’altra il restauro delle opere inserite nel percorso espositivo.
Articolato in dodici sale, il racconto museale segue sette grandi macro-tematiche: le origini e l’età repubblicana, il potere imperiale, gli spazi civici, la gente, le religioni e i culti, le necropoli del territorio, le forme dell’abitare. Focus particolari riguardano il santuario di via della Foce, i contesti funerari dall’Isola Sacra e lo spazio “dei filosofi”.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
“La prima ambizione del Museo Ostiense - ha detto Alessandro D’Alessio, direttore del Parco archeologico di Ostia Antica - è quella di ricomporre, come mai era stato prima e al netto dei pur imprescindibili aspetti museografici, la rete di relazioni, strettissime e biunivoche, che unisce i capolavori e gli altri oggetti esposti ai contesti urbani, infrastrutturali e funerari di pertinenza. Mettere cioè a sistema la città (quella dei vivi e quella dei morti), le sue istituzioni e il suo funzionamento, con la cultura artistica e materiale che ne promanò”.
Prima colonia di Roma, porta di accesso dell’Urbe sul Mediterraneo, Ostia fu fondata secondo la tradizione letteraria nel VII secolo a.C. dal quarto re di Roma Anco Marzio. I dati archeologici non risalgono però oltre il IV secolo a.C., epoca alla quale si datano i resti più antichi dell’insediamento fortificato (castrum) alla foce del Tevere. Nel I secolo a.C. si dota di una cinta muraria ben più ampia, nel I secolo d.C., con la costruzione di Portus per volontà dell’imperatore Claudio, poi ampliato da Traiano, la città rafforza il suo ruolo di scalo commerciale di Roma. Lo sviluppo economico e demografico di quegli anni si traduce in uno straordinario impulso edilizio e monumentale. A partire dalla metà del III secolo d.C. inizia il declino che conduce a un definitivo abbandono intorno alla metà del VI secolo. Dopo essere stata per secoli cava di materiali a cielo aperto, nella seconda metà del Settecento Ostia diventa oggetto di sterri finalizzati al recupero di opere d’arte e altri oggetti destinati al mercato antiquario. Le prime indagini archeologiche risalgono al XIX secolo, ma è sotto la direzione di Dante Vaglieri, e poi di Guido Calza, che la città romana viene progressivamente riportata alla luce.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
Il Museo Ostiense, all’interno del Casone del Sale, viene inaugurato nel 1934, ma per il primo riallestimento si deve attendere il 1962. Oggi, a più di 60 anni, il Museo riapre, rinnovato e totalmente ripensato, forte di un ricco apparato multimediale, tra touchscreen, video di approfondimento fruibili mediante sistema sound shower e oltre cento opere che ne costituiscono la collezione permanente, interessate da interventi di restauro specialistico.
Diversamente dal passato si è deciso di non reintegrare quanto inesorabilmente perduto, proprio per favorire l’apprezzamento di quanto invece è sopravissuto al tempo.
“La riapertura del Museo Ostiense - ha commentato Massimo Osanna, direttore generale Musei - rappresenta un risultato di grande rilevanza non solo per il Parco archeologico di Ostia antica, ma per l’intero Sistema museale nazionale, di cui va ad arricchire l’offerta culturale, anche nella direzione di un rafforzamento dei percorsi di visita in un’ottica di rete. Questo traguardo offre inoltre un contributo fondamentale al più ampio obiettivo, fortemente perseguito dalla Direzione generale Musei, di valorizzazione del patrimonio culturale inespresso: reperti, opere e spazi che diventano o tornano fruibili al pubblico, con i depositi che, da luoghi dimenticati, sono ormai sempre più il crocevia da cui passano il ripensamento e il rinnovamento dei nostri luoghi della cultura”.
Museo Ostiense, allestimento | Foto: © Emanuele Antonio Minerva | Courtesy Ministero della Cultura
Ad accompagnare la visita al museo è un’agevole guida (a cura di Alessandro D’Alessio e Cristina Genovese per Electa) che raccoglie i testi dei pannelli introduttivi al nuovo percorso e alle singole sale, con una selezione dei pezzi più significativi.
Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.30, chiuso la prima domenica del mese. La visita è compresa nel biglietto di accesso agli Scavi di Ostia.
Leggi anche:
• Ostia antica: nuove scoperte raccontano la vita ai tempi dell'Impero
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | Dal 30 novembre apre la nuova area del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Nasce PLAYLAB, il museo per i piccoli visitatori, da tre a sei anni
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra
-
Milano | Dal 28 novembre ai Chiostri di Sant’Eustorgio
Il Retablo dei Magi, gioiello fiammingo, svela i suoi colori originali
-
Roma | A Palazzo Barberini dal 23 novembre al 23 febbraio
Per la prima volta in mostra il Ritratto di Maffeo Barberini di Caravaggio
-
Roma | A Roma dal 6 dicembre al 16 febbraio
Un ritrattista alla corte romana. Carlo Maratti in mostra a Palazzo Barberini
-
Mondo | Fino al 28 febbraio al Museo Nazionale d’Arte di Timisoara
Caravaggio e i capolavori della Collezione Roberto Longhi in mostra in Romania