A CARTE SCOPERTE dalla cartografia geologica delle Dolomiti all’arte contemporanea
Dal 05 Novembre 2022 al 26 Febbraio 2023
Rovereto | Trento
Luogo: Museo di Scienze e Archeologia
Indirizzo: Borgo Santa Caterina 41
Curatori: Michela Canali e Tiziano Straffelini con Fabrizio Bizzarini
Enti promotori:
- Fondazione Museo Civico di Rovereto
- Provincia autonoma di Trento
- Comunità della Vallagarina
- Comune di Rovereto
- Apt Rovereto Vallagarina Monte Baldo
Telefono per informazioni: +39 0464 452800
E-Mail info: museo@fondazionemcr.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemcr.it
“Una carta geologica è l’atto iniziale per la comprensione di un territorio: indispensabile per un corretto utilizzo delle sue risorse” F. Bizzarini, co-curatore della mostra
Cos’è una carta geologica?
Per gli specialisti la risposta è semplice: si tratta di uno strumento scientifico e tecnico indispensabile per la conoscenza del contesto territoriale, delle sue risorse e delle sue fragilità. Forse però non tutti sanno che le carte utilizzano un linguaggio universale, compreso a tutte le latitudini, con cui si interpretano le caratteristiche dei singoli luoghi.
Attraverso di esse è possibile anche valutare, prevenire e mitigare i rischi naturali, orientando scelte di gestione e di utilizzo consapevole del territorio e compiere azioni che hanno un impatto su molti aspetti del quotidiano, sul rapporto uomo-ambiente, sulla società e sull’economia.
Oggi le nuove tecnologie semplificano le rappresentazioni del territorio rendendole accessibili a tutti. Ma le carte, con i loro segni e i loro colori, uguali in tutto il mondo, continuano a essere utilizzate e sono in sé oggetti affascinanti e di valore, da conservare e tutelare, e talvolta persino da reinterpretare dal punto di vista artistico come opere portatrici di valori universali.
L’allestimento prende spunto dall’anniversario dei 200 anni della cartografia geologica delle Dolomiti e si sviluppa intorno a tre tematiche principali: il patrimonio di carte geologiche e storiche del Museo e delle Istituzioni coinvolte, il valore educativo delle cartografie e le tecnologie alla base delle rappresentazioni moderne del territorio, e le rielaborazioni contemporanee nell’opera dell’artista francese Cathryn Boch.
A ospitare l’esposizione, organizzata dalla sezione di Scienze della Terra della Fondazione Museo Civico di Rovereto e curata da Michela Canali e Tiziano Straffelini con Fabrizio Bizzarini, le rinnovate sale espositive del Museo di Scienze e Archeologia di Borgo Santa Caterina, con il progetto allestitivo di We-exhibit.
La Mostra è promossa da Fondazione Museo Civico di Rovereto, Provincia autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina, Comune di Rovereto, Apt Rovereto Vallagarina Monte Baldo, con il patrocinio di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e AIC Associazione Italiana Cartografia. Con il sostegno di Cassa Rurale Alto Garda Rovereto.
La mostra prevede un allestimento articolato, dove carte topografiche e geologiche, documenti, strumenti di lavoro, materiali didattici e infine opere d’arte, diventano l’occasione per ESPORRE per la prima volta parte del patrimonio cartografico del Museo, RIPERCORRERE le tappe principali della conoscenza geologica del territorio trentino e non solo, a partire dai primi dell’800 evidenziando il contributo del Museo Civico di Rovereto e RIFLETTERE su alcuni temi di attualità strettamente legati alla geologia del territorio.
La mostra sarà suddivisa in TRE SEZIONI:
La prima sezione, strettamente legata al tema della cartografia geologica, ospita documenti e carte del patrimonio del Museo, carte storiche mai esposte prima. Accanto ai documenti museali del MAG di Riva Garda, in mostra anche cartografie e libri del prof. Bizzarini, curatore della mostra “Volta la carta 1822-2022 - Duecento anni di cartografia geologica delle Dolomiti”, del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento e del Liceo A. Rosmini di Rovereto.
La seconda sezione si sviluppa con l’esposizione di opere di arte contemporanea dell’artista francese Cathryn Boch che utilizza e rielabora le “mappe” per esprimere valori universali e per scoprire e tracciare territori inesplorati.
La terza sezione chiude la mostra: vi saranno esposti documenti, carte tematiche e materiali didattici del liceo Rosmini. In questa sezione si esplora l'universalità del linguaggio espresso da una carta geologica.
I MESSAGGI
Le carte geologiche, oggi come in passato, sono un prodotto scientifico e non solo tecnico. Rilevare e disegnare una carta geologica costituiscono un’impresa culturale e scientifica collettiva, una fatica fisica e intellettuale che obbliga alla condivisione e al confronto dei dati e dei risultati tra le diverse scuole e interpretazioni.
Le carte tematiche, oltre a essere strumento di conoscenza e di lavoro, possano essere reinterpretate per divenire opere d’arte e strumento per veicolare messaggi di valore universale
Le carte geologiche sono oggetti dinamici, in continuo aggiornamento: le banche dati digitali, costruite secondo uno standard condiviso, ne sono oggi uno strumento essenziale e rappresentano il moderno sistema di gestione dei dati geologici utili all’aggiornamento continuo delle carte.
L’evoluzione tecnologica ha profondamente modificato i metodi di realizzazione delle carte tematiche e le modalità con cui il territorio geologico viene rappresentato (ad esempio modelli 3d – facilitazione della lettura). Rimane invece invariato ed essenziale il ruolo del geologo rilevatore che, oggi come in passato, porta con sé colori, carta, lente e bussola oltre alla propria sensibilità e al proprio bagaglio di esperienza;
La carta geologica è strumento di conoscenza del territorio essenziale per una pianificazione cosciente e responsabile e una gestione il più possibile consapevole. È infatti dalla carta geologica che è possibile produrre carte derivate affidabili. Ha un valore educativo, evidenzia le fragilità del territorio e influenza la vita delle persone orientando comportamenti e scelte di sviluppo. Saper leggere una carta geologica significa anche trovare le ragioni di scelte politiche e tecniche. La carta geologica porta con sé anche un valore economico individuando le risorse per avere una visione locale e generale della loro distribuzione
Dai pensieri di Cathryn Boch:
“Ho percorso miglia con le mappe stradali.
...Mi sembrava ovvia
questa risonanza tra il macrocosmo delle mappe e il microcosmo del corpo, un cambio di vocabolario...
Esplorare le mappe, portare fuori i fiumi, le strade, in modo che l'energia, il respiro, il sangue scorra nelle vene, per far passare il flusso e dar loro vita...”
Cos’è una carta geologica?
Per gli specialisti la risposta è semplice: si tratta di uno strumento scientifico e tecnico indispensabile per la conoscenza del contesto territoriale, delle sue risorse e delle sue fragilità. Forse però non tutti sanno che le carte utilizzano un linguaggio universale, compreso a tutte le latitudini, con cui si interpretano le caratteristiche dei singoli luoghi.
Attraverso di esse è possibile anche valutare, prevenire e mitigare i rischi naturali, orientando scelte di gestione e di utilizzo consapevole del territorio e compiere azioni che hanno un impatto su molti aspetti del quotidiano, sul rapporto uomo-ambiente, sulla società e sull’economia.
Oggi le nuove tecnologie semplificano le rappresentazioni del territorio rendendole accessibili a tutti. Ma le carte, con i loro segni e i loro colori, uguali in tutto il mondo, continuano a essere utilizzate e sono in sé oggetti affascinanti e di valore, da conservare e tutelare, e talvolta persino da reinterpretare dal punto di vista artistico come opere portatrici di valori universali.
L’allestimento prende spunto dall’anniversario dei 200 anni della cartografia geologica delle Dolomiti e si sviluppa intorno a tre tematiche principali: il patrimonio di carte geologiche e storiche del Museo e delle Istituzioni coinvolte, il valore educativo delle cartografie e le tecnologie alla base delle rappresentazioni moderne del territorio, e le rielaborazioni contemporanee nell’opera dell’artista francese Cathryn Boch.
A ospitare l’esposizione, organizzata dalla sezione di Scienze della Terra della Fondazione Museo Civico di Rovereto e curata da Michela Canali e Tiziano Straffelini con Fabrizio Bizzarini, le rinnovate sale espositive del Museo di Scienze e Archeologia di Borgo Santa Caterina, con il progetto allestitivo di We-exhibit.
La Mostra è promossa da Fondazione Museo Civico di Rovereto, Provincia autonoma di Trento, Comunità della Vallagarina, Comune di Rovereto, Apt Rovereto Vallagarina Monte Baldo, con il patrocinio di ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e AIC Associazione Italiana Cartografia. Con il sostegno di Cassa Rurale Alto Garda Rovereto.
La mostra prevede un allestimento articolato, dove carte topografiche e geologiche, documenti, strumenti di lavoro, materiali didattici e infine opere d’arte, diventano l’occasione per ESPORRE per la prima volta parte del patrimonio cartografico del Museo, RIPERCORRERE le tappe principali della conoscenza geologica del territorio trentino e non solo, a partire dai primi dell’800 evidenziando il contributo del Museo Civico di Rovereto e RIFLETTERE su alcuni temi di attualità strettamente legati alla geologia del territorio.
La mostra sarà suddivisa in TRE SEZIONI:
La prima sezione, strettamente legata al tema della cartografia geologica, ospita documenti e carte del patrimonio del Museo, carte storiche mai esposte prima. Accanto ai documenti museali del MAG di Riva Garda, in mostra anche cartografie e libri del prof. Bizzarini, curatore della mostra “Volta la carta 1822-2022 - Duecento anni di cartografia geologica delle Dolomiti”, del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento e del Liceo A. Rosmini di Rovereto.
La seconda sezione si sviluppa con l’esposizione di opere di arte contemporanea dell’artista francese Cathryn Boch che utilizza e rielabora le “mappe” per esprimere valori universali e per scoprire e tracciare territori inesplorati.
La terza sezione chiude la mostra: vi saranno esposti documenti, carte tematiche e materiali didattici del liceo Rosmini. In questa sezione si esplora l'universalità del linguaggio espresso da una carta geologica.
I MESSAGGI
Le carte geologiche, oggi come in passato, sono un prodotto scientifico e non solo tecnico. Rilevare e disegnare una carta geologica costituiscono un’impresa culturale e scientifica collettiva, una fatica fisica e intellettuale che obbliga alla condivisione e al confronto dei dati e dei risultati tra le diverse scuole e interpretazioni.
Le carte tematiche, oltre a essere strumento di conoscenza e di lavoro, possano essere reinterpretate per divenire opere d’arte e strumento per veicolare messaggi di valore universale
Le carte geologiche sono oggetti dinamici, in continuo aggiornamento: le banche dati digitali, costruite secondo uno standard condiviso, ne sono oggi uno strumento essenziale e rappresentano il moderno sistema di gestione dei dati geologici utili all’aggiornamento continuo delle carte.
L’evoluzione tecnologica ha profondamente modificato i metodi di realizzazione delle carte tematiche e le modalità con cui il territorio geologico viene rappresentato (ad esempio modelli 3d – facilitazione della lettura). Rimane invece invariato ed essenziale il ruolo del geologo rilevatore che, oggi come in passato, porta con sé colori, carta, lente e bussola oltre alla propria sensibilità e al proprio bagaglio di esperienza;
La carta geologica è strumento di conoscenza del territorio essenziale per una pianificazione cosciente e responsabile e una gestione il più possibile consapevole. È infatti dalla carta geologica che è possibile produrre carte derivate affidabili. Ha un valore educativo, evidenzia le fragilità del territorio e influenza la vita delle persone orientando comportamenti e scelte di sviluppo. Saper leggere una carta geologica significa anche trovare le ragioni di scelte politiche e tecniche. La carta geologica porta con sé anche un valore economico individuando le risorse per avere una visione locale e generale della loro distribuzione
Dai pensieri di Cathryn Boch:
“Ho percorso miglia con le mappe stradali.
...Mi sembrava ovvia
questa risonanza tra il macrocosmo delle mappe e il microcosmo del corpo, un cambio di vocabolario...
Esplorare le mappe, portare fuori i fiumi, le strade, in modo che l'energia, il respiro, il sangue scorra nelle vene, per far passare il flusso e dar loro vita...”
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