Passaggi. Le parole dell'umanità attraverso la cultura ebraica
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Eshet Hayil, Chana Cromer
Dal 31 Agosto 2014 al 14 Dicembre 2014
Ancona
Luogo: Museo Tattile Statale Omero - Mole Vanvitelliana
Indirizzo: Banchina Giovanni da Chio 28
Orari: da martedì a venerdì 18-22; sabato e domenica 10-13 / 18-22. Dal 16 settembre da martedì a sabato 16-19; domenica e festivi 10-13 / 16-19
Curatori: Andrea Sòcrati
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 071 2811935
E-Mail info: info@museoomero.it
Sito ufficiale: http://www.museoomero.it
Intraprendere un viaggio attraverso le millenarie e ricchissime suggestioni della cultura ebraica per condurci alla riscoperta di una dimensione alternativa a quella del contingente e del quotidiano, capace per un attimo di svelare l’incanto del mondo. Si chiama appunto, “PASSAGGI - Le parole dell’umanità attraverso la cultura ebraica”, l’unica grande installazione che dal 31 agosto, invita ad una partecipazione attiva e diretta di visitatori e turisti, appunto di passaggio nel porto della città, dalle pietre vanvitelliane della Mole. Una mostra del Museo Tattile Statale Omero in collaborazione con la Comunità Ebraica di Ancona.
Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare, per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E’ lì che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino. E quindi non è più solo lògos, ma diviene pragma, fatto, gesto, corpo, percezione che passa attraverso tutta la nostra sensorialità.
Un grande patchworkdi stoffa, (non una barriera), ciaccoglie e vuole essere attraversato, per accompagnarci metaforicamente in quel viaggio interiore necessario per raggiungere una possibile differente dimensione, una quarta dimensione che metta il “mondo sottosopra”, dando spazio al sogno e all’immaginazione.
Questo si propone l’installazione ideata e realizzata da Andrea Sòcrati, titolata appunto, Passaggi. La forza spirituale e mistica del Muro occidentale viene espressa attraverso le sculture di Sòcrati in terracotta e gesso e una serie di termografie a rilievo; mentre una seconda serie di termografie e installazioni rievocano il fantastico e visionario mondo di Marc Chagall.
Quattro artisti di Gerusalemme portano in mostra la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere: Chana Cromer, The Distaff Side, ispirato a “La donna di carattere” dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (14 settembre 2014); Ruth Schreiber, Love letters, lettere in porcellana con ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro occidentale di Gerusalemme; Andi Arnovitz, Construct/Destruct. attraverso mattoni serigrafati con e sulle pietre della città vecchia ricorda il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira.
Oltre agli artisti provenienti da Gerusalemme, tre artisti che lavorano nelle Marche intervengono con incontri aperti al pubblico per raccontarsi e presentare le loro opere: Francesco Colonnelli e Giulietta Gheller.
L’adozione per alcune opere in mostra dalla tecnologia NFC, oltre ad esaltarne la multisensorialità favorirà l’accessibilità alle persone con disabilità, come nello spirito e nella missione del museo Omero.
La mostra è inseritanel calendario del Festival Adriatico-Mediterraneo, con il sostegno dell’Ambasciata Israeliana di Roma e in collaborazione con la Biennale di Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme e l’Associazione "Per il Museo Tattile Statale Omero" Onlus.
Il Muro occidentale, Kotel in ebraico, conosciuto come il Muro del pianto, è uno dei luoghi più sacri e importanti di Gerusalemme e di Israele. Lì gli ebrei si recano per pregare, per esprimere i loro desideri e i loro pensieri più intimi. E’ lì che la parola diviene soglia, luogo di incontro tra fisico e spirituale, tra umano e divino. E quindi non è più solo lògos, ma diviene pragma, fatto, gesto, corpo, percezione che passa attraverso tutta la nostra sensorialità.
Un grande patchworkdi stoffa, (non una barriera), ciaccoglie e vuole essere attraversato, per accompagnarci metaforicamente in quel viaggio interiore necessario per raggiungere una possibile differente dimensione, una quarta dimensione che metta il “mondo sottosopra”, dando spazio al sogno e all’immaginazione.
Questo si propone l’installazione ideata e realizzata da Andrea Sòcrati, titolata appunto, Passaggi. La forza spirituale e mistica del Muro occidentale viene espressa attraverso le sculture di Sòcrati in terracotta e gesso e una serie di termografie a rilievo; mentre una seconda serie di termografie e installazioni rievocano il fantastico e visionario mondo di Marc Chagall.
Quattro artisti di Gerusalemme portano in mostra la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere: Chana Cromer, The Distaff Side, ispirato a “La donna di carattere” dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (14 settembre 2014); Ruth Schreiber, Love letters, lettere in porcellana con ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro occidentale di Gerusalemme; Andi Arnovitz, Construct/Destruct. attraverso mattoni serigrafati con e sulle pietre della città vecchia ricorda il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira.
Oltre agli artisti provenienti da Gerusalemme, tre artisti che lavorano nelle Marche intervengono con incontri aperti al pubblico per raccontarsi e presentare le loro opere: Francesco Colonnelli e Giulietta Gheller.
L’adozione per alcune opere in mostra dalla tecnologia NFC, oltre ad esaltarne la multisensorialità favorirà l’accessibilità alle persone con disabilità, come nello spirito e nella missione del museo Omero.
La mostra è inseritanel calendario del Festival Adriatico-Mediterraneo, con il sostegno dell’Ambasciata Israeliana di Roma e in collaborazione con la Biennale di Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme e l’Associazione "Per il Museo Tattile Statale Omero" Onlus.
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neta elkayan
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