EX VOTO / per arte ricevuta

EX VOTO / per arte ricevuta

 

Dal 07 Dicembre 2019 al 16 Dicembre 2019

Firenze

Luogo: Museo Marino Marini

Indirizzo: Piazza San Pancrazio

Orari: APERTURA 7 Dic ore 18 | 8 / 9 / 14 / 15 / 16 Dic 10 - 19 | Ultimo ingresso ore 18.30

Curatori: Angelo Crespi

Enti promotori:

  • Fondazione Maimeri
  • Mondadori Store
  • Mondo Libri Mondadori
  • Chantecler Capri

Telefono per informazioni: +39 055 219432

Sito ufficiale: http://museomarinomarini.it



EX VOTO / per arte ricevuta: 200 artisti invitati a produrre una piccola opera in dimensioni prestabilite (entro 13x18 cm), di qualsiasi forma, materiale e genere, che rappresenti al meglio il proprio talento, per una mostra che è presentata in anteprima il 3 ottobre alla fiera di GrandArt a Milano.

L’evento rientra nel progetto Start-l’arte per tutti di Mondadori Store, curato da Angelo Crespi, ed è promosso dalla Fondazione Maimeri che editerà il catalogo con Mondo Libri Mondadori, con il sostegno di Chantecler Capri, e in sostegno al Museo Marino Marini di Firenze.

Chantecler Capri ha deciso di premiare 3 opere con una campanella, simbolo della maison e tipico gioiello portafortuna. Nel corso dell’evento, alcuni Ex Voto verranno esposti nelle boutique di Chantecler a Milano, Capri, Tokio.
I 200 ex voto, selezionati con il supporto di Alessandra Redaelli, verranno poi messi in mostra dal 7 al 16 dicembre al Museo Marino Marini di Firenze e presentati in una serata di beneficenza il cui ricavato andrà a favore del progetto Kinder Art della sezione education del museo Marino Marini che si prepara ad ospitare uno spazio d’arte interamente dedicato ai bambini.

“La forma dell’ex voto, che nella storia è stata la rappresentazione di un legame religioso o magico con il divino - scrive Angelo Crespi - permette all’artista contemporaneo di dimostrare la dedizione alla propria musa o al proprio demone, di fatto al proprio talento, in definitiva, di manifestare la propria vocazione che si esprime in un fare; e da qui la formula rivista EX VOTO / per arte ricevuta”.

Tra gli artisti, di tutti i Paesi, pittori, scultori, fotografi, che hanno partecipato: Roberto Ferri, Alice Zanin, Peter Demetz, Jukee Kwon, Roberto Floreani, Telal Al Zeid, Nicole Kornberg Jacobovici, Air Daryal, Antonio Sannino, Umberto Ciceri, Giorgia Oldano, Simone Gerace, Ignazio Mazzeo, Ciro Palumbo, Livio Scarpella, Marco Cornini, Sylvia Catasta, Rudy van der Velde, Tom Porta, Salvatore Alessi, Stella Ranza, Kristin Mayers, Florencia Martinez, Beat Kuert, Nadia Fanelli, Maurizio Gabbana, Mauro Reggio, Giorgio Ortona, Nico Mingozzi, Giorgio Conta, Elisa Anfuso, Vittorio D’Ambros, Monica Silva, Arrigo Musti…

L’ex voto è la rappresentazione di un legame con il divino, reificato in un oggetto costituito psichicamente dal legame votivo, cioè dall’idea insita nella formula “per gratia ricevuta” con cui si chiede la guarigione o si ringrazia la divinità avendola ricevuta.

Non è ancora un’opera d’arte, eppure la persistenza della forma degli ex voto fin dagli albori della civiltà nel paleolitico, e poi nelle varie religioni pagane o infine nel cristianesimo, rendono questo oggetto, di solito di piccole dimensioni, quasi magico, di assoluto valore non solo per cosa e come lo raffigura, cioè per la sua dimensione estetica, ma innanzitutto perché manifesta la preghiera di qualcuno, il voto appunto, il desiderio di essere guarito o trasformato, o convertito.

La forma e i modi in cui si concretizza l’ex voto sembrano dunque archetipi che risiedono nel più profondo della mentalità umana, come spiega il filosofo Georges Didi-Huberman, e in questo sta la sua potenza e la capacità di manifestare il legame, quasi fosse un simbolo che collega due regni.

Passando dal “culto” alla “cultura”, due termini legati dalla stessa radice, passando cioè dai miracula ai mirabilia, cioè dalle cose che esprimono venerazione a quelle che suscitano ammirazione, la forma dell’ex voto permette all’artista contemporaneo di dimostrare la dedizione alla divinità o al proprio demone, alla musa o al proprio talento, in definitiva di manifestare la propria vocazione che si esprime in un fare; e da qui la formula rivista “per arte ricevuta”.


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