Idee migranti
![Idee Migranti, Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini, Roma Idee Migranti, Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/82/12744-bc.jpg)
Idee Migranti, Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini, Roma
Dal 16 Giugno 2013 al 29 Giugno 2013
Roma
Luogo: Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini
Indirizzo: piazza Guglielmo Marconi 14
Orari: da lunedì a sabato 9-18, domenica 9-13.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 549521
Sito ufficiale: http://www.pigorini.beniculturali.it
Ultimo appuntamento con la sezione “IDEE MIGRANTI” che, all'interno della mostra [S]oggetti migranti: dietro le cose le persone (fino al 16 giugno 2013), ha accolto le proposte di artisti, ricercatori, associazioni, centri di ricerca, ecc. che hanno partecipato al concorso lanciato dal Museo “Luigi Pigorini” nel luglio 2012.
“IDEE MIGRANTI” è un ampliamento della mostra [S]oggetti migranti e della sua missione: aprire gli spazi museali al dialogo tra diversi attori del territorio nazionale per rafforzare la vocazione del museo ad essere contenitore e catalizzatore di multivocalità, prospettive critiche, contaminazioni di linguaggi.
Installazioni
15-29 giugno 2013
Andata senza ritorno
di Alice Bescape'
Installazione – Soppalco Oceania
L’installazione costituisce l’esito di un ciclo di interviste performative, un metodo di relazione con gli intervistati che chiede loro di tracciare la propria esperienza rispetto a un tema su sopporto video, cartaceo o audio. L’esito dei set relazionali è restituito attraverso la cifra dell’intimità che deriva dall’esperienza stessa dagli incontri, durante i quali gli intervistati hanno accolto l’artista nei loro “luoghi”, aprendosi generosamente alle sue domande. Un video riporta le interviste sull’esperienza di vita all’estero di giovani italiani tra i 25 e i 40 anni, montate a confronto in tre riquadri, in un dialogo fluido, un’intima conversazione tra membri della comunità di italiani sparsa in Europa. Tracce audio riportano racconti, confessioni, riflessioni in forma di epitaffio, lettera, aforisma e sono trasmesse in scatole che permettono l’ascolto personale, così come per i prodotti cartacei, sfogliabili e leggibili dal visitatore.
Andata senza ritorno è un progetto Milano trepuntozero della Fondazione Scuole civiche di Milano, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.
Qui dove non fui mai
di Chiara Scarselli, Francesca Scarselli, Simone Pierotti
Installazione – Soppalco Oceania
Firenze, dicembre 2009. Incendio nello stabile occupato di Viale Guidoni. Circa 150 persone di origine somala, titolari di protezione internazionale, rimangono senza casa. Le istituzioni li sistemano in uno stabile dismesso che potrebbe accogliere 30 persone al massimo, in via del Fosso Macinante. Un gruppo di ricerca composto da una video-maker, un’antropologa e un fotografo, decide di documentare questa precaria situazione che si protrarrà fino all’aprile del 2010. Tramite una profonda immersione nel “campo” i tre ricercatori si trovano coinvolti nelle quotidianità dei rifugiati somali. Partiti con l’intento di documentare e denunciare, vengono catapultati in una frattura spazio temporale fra la Somalia devastata dalla guerra e l’Italia impreparata ad accogliere. Quattro mesi di sospensione, confusione, rabbia, sconcerto, discussioni, scoperte, racconti e nascita di forti amicizie.
L’installazione “Qui dove non fui mai” ripercorre quel periodo attraverso l’uso del video che ripropone lo sguardo smarrito dei ricercatori. La voce narrante è di Hassan M., rifugiato somalo. Le sue parole in somalo, non tradotte, ci disorientano. Stretti fra l’effetto massa e lo smarrimento sonoro, i ritratti proposti nelle fotografie affermano le soggettività dei rifugiati conosciuti sul campo, che, malgrado tutto, continuano a re-esistere.
“IDEE MIGRANTI” è un ampliamento della mostra [S]oggetti migranti e della sua missione: aprire gli spazi museali al dialogo tra diversi attori del territorio nazionale per rafforzare la vocazione del museo ad essere contenitore e catalizzatore di multivocalità, prospettive critiche, contaminazioni di linguaggi.
Installazioni
15-29 giugno 2013
Andata senza ritorno
di Alice Bescape'
Installazione – Soppalco Oceania
L’installazione costituisce l’esito di un ciclo di interviste performative, un metodo di relazione con gli intervistati che chiede loro di tracciare la propria esperienza rispetto a un tema su sopporto video, cartaceo o audio. L’esito dei set relazionali è restituito attraverso la cifra dell’intimità che deriva dall’esperienza stessa dagli incontri, durante i quali gli intervistati hanno accolto l’artista nei loro “luoghi”, aprendosi generosamente alle sue domande. Un video riporta le interviste sull’esperienza di vita all’estero di giovani italiani tra i 25 e i 40 anni, montate a confronto in tre riquadri, in un dialogo fluido, un’intima conversazione tra membri della comunità di italiani sparsa in Europa. Tracce audio riportano racconti, confessioni, riflessioni in forma di epitaffio, lettera, aforisma e sono trasmesse in scatole che permettono l’ascolto personale, così come per i prodotti cartacei, sfogliabili e leggibili dal visitatore.
Andata senza ritorno è un progetto Milano trepuntozero della Fondazione Scuole civiche di Milano, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.
Qui dove non fui mai
di Chiara Scarselli, Francesca Scarselli, Simone Pierotti
Installazione – Soppalco Oceania
Firenze, dicembre 2009. Incendio nello stabile occupato di Viale Guidoni. Circa 150 persone di origine somala, titolari di protezione internazionale, rimangono senza casa. Le istituzioni li sistemano in uno stabile dismesso che potrebbe accogliere 30 persone al massimo, in via del Fosso Macinante. Un gruppo di ricerca composto da una video-maker, un’antropologa e un fotografo, decide di documentare questa precaria situazione che si protrarrà fino all’aprile del 2010. Tramite una profonda immersione nel “campo” i tre ricercatori si trovano coinvolti nelle quotidianità dei rifugiati somali. Partiti con l’intento di documentare e denunciare, vengono catapultati in una frattura spazio temporale fra la Somalia devastata dalla guerra e l’Italia impreparata ad accogliere. Quattro mesi di sospensione, confusione, rabbia, sconcerto, discussioni, scoperte, racconti e nascita di forti amicizie.
L’installazione “Qui dove non fui mai” ripercorre quel periodo attraverso l’uso del video che ripropone lo sguardo smarrito dei ricercatori. La voce narrante è di Hassan M., rifugiato somalo. Le sue parole in somalo, non tradotte, ci disorientano. Stretti fra l’effetto massa e lo smarrimento sonoro, i ritratti proposti nelle fotografie affermano le soggettività dei rifugiati conosciuti sul campo, che, malgrado tutto, continuano a re-esistere.
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